Capitolo Diciotto - Messaggi Segreti

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Dovrei restare o dovrei andare ora?
Dovrei restare o dovrei andare ora?
Se vado, ci saranno problemi
E se resto saranno doppi
Quindi forza e fammi sapere

Should I Stay Or Should I Go – The Clash

5 aprile 2012

Ero sola a casa quella mattina.

A scuola c’era assemblea sindacale, i miei erano a lavoro e mia sorella all’università: ogni tanto sembrava che avessimo una vita normale.

Cercavo di studiare per l’interrogazione di italiano e per quella di latino, ma non riuscivo a concentrarmi bene.

Pensavo ancora alla sera prima, quando avevo dovuto mentire a Luna: non l’avevo mai fatto prima.

Mi era arrivato un messaggio sul cellulare:  

Messaggio ricevuto mercoledì 4 aprile 2012 ore 22:37

Ho bisogno di vederti.

Non avevo il numero salvato in rubrica, ma l’avevo praticamente imparato a memoria: era quello di Adriano.

Non avevo avuto il tempo di prendere il telefono e a Luna era caduto l’occhio sul messaggio.

Aveva aspettato che fossimo sole per chiedermi di chi fosse, e inventai che era un ragazzo della scuola. Luna aveva faticato a credermi, ma non aveva indagato oltre, presa com’era dallo studio e dalla sua relazione con Alex.

Avevo risposto al messaggio di Adriano, intimandogli di non scrivermi più. Non volevo problemi a causa sua, ma dentro di me stava crescendo invece il desiderio di lui.

Proprio in quel momento il mio cellulare vibrò, una strana eccitazione crebbe dentro di me mentre aprivo il messaggio appena arrivato.

 

Messaggio ricevuto giovedì 5 aprile 2012 ore 11:20

Stasera sarò a Mondello, al molo, verso le undici.

Sorrisi, mordendomi il labbro inferiore. La sua sicurezza mi spiazzava. Non chiedeva se volessi raggiungerlo, ma semplicemente mi diceva dove trovarlo.

Sapevo che era sbagliato e che non dovevo neanche prendere in considerazione l’idea di andare da lui, ma in realtà avevo già preso la decisione opposta. Non risposi al messaggio: mi divertiva farlo rimanere in attesa e con il dubbio che non sarei andata.

Per il resto della giornata fui distratta dal pensiero che di lì a poco l’avrei rivisto e iniziai a immaginare tutto quello che poteva accadere. Avrei litigato con lui? Sarei riuscita a trattenere quella voglia di baciarlo che sembrava divorarmi dentro?

Alle dieci e mezza uscii, facendomi invadere dal formicolio alle mani e ai piedi che puntualmente mi colpiva quando salivo sulla moto. L’aria fresca della sera era piacevole: non accelerai, mi godetti la strada che costeggiava il mare e mostrava scogli frastagliati e distese di sabbia.

Arrivai in meno di quindici minuti a Mondello, percorrendo la via dove si innalzavano diverse palme verso il cielo limpido della sera.

Era ancora troppo presto e decisi di sedermi sul muretto ad ammirare il paesaggio. Oltre la spiaggia completamente sgombra, si ergeva su alte palafitte l’antico stabilimento balneare, uno dei monumenti più conosciuti di Palermo. La struttura in stile liberty illuminava l’acqua con le sue luci.

Mi persi in quello spettacolo incantevole.

Dopo una decina di minuti vidi sfrecciare un’auto, una Porsche rosso fuoco.

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora