Capitolo Diciassette - Ricerche

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Cavalieri nella tempesta
Cavalieri nella tempesta
In questa casa, siamo nati
In questo mondo, siamo gettati
Come un cane senza osso
Un attore in prestito
Cavalieri nella tempesta
C’è un assassino sulla strada

Riders on the storm – The Doors

Eravamo seduti tutti intorno al tavolo del salone. Io tentavo di dare un senso alle inutili ricerche che stavo facendo al PC.

Non c’era nessuna traccia di Adriano e stupidamente speravo di trovare qualche articolo in rete su di lui o la sua famiglia che mi desse anche il minimo indizio.

«Ci serve dell’apparecchiatura più sofisticata, così non troveremo mai niente» disse Raffaele, che si trovava proprio di fronte a me.

«Dobbiamo almeno riuscire a collegarci alle telecamere pubbliche, così da poter osservare meglio la città» continuò Daniele seduto accanto al suo gemello.

Io non alzai lo sguardo dallo schermo del computer. Sapevo esattamente cosa stavano cercando di fare. Quella situazione aleggiava intorno a noi da parecchi giorni.

«Non possiamo continuare a tenere le armi nello sgabuzzino di questa casa…» si unì Maria battendo l’unghia sul tavolo.

«Senza contare che Francesco sa esattamente dove ci troviamo» anche Luna ammise le sue perplessità.

Volevano trovare un’altra base, cercare nuovi mezzi più consoni al lavoro che dovevamo fare, ma questo avrebbe significato riprendere appieno le nostre attività. E nonostante ogni fibra del mio corpo mi spingesse a essere d’accordo con loro, nella mia mente era ancora ben visibile il modo in cui era finita la nostra ultima operazione cinque anni prima. Non potevo permettere che qualcun altro rischiasse la vita. Per questo cercavo di non rispondere alle loro allusioni.

«Non che la casetta di Christian non ci piaccia» si intromise Stephan. «È molto comoda, ma si potrebbe trovare qualcosa di più idoneo alle nostre esigenze.» Si sporse verso di me, coprendo parte dello schermo del computer e richiamando così la mia attenzione.

Lo guardai dritto negli occhi, cercando di non far trasparire la mia ansia e le mie preoccupazioni.

«Quale soluzione proponete?» Tornai a scrivere al PC.

«Cercare una nuova base!» I gemelli lo dissero in coro e io li guardai di sottecchi da sopra lo schermo.

«Mi sembra inutile perdere tempo a cercare una nuova base se vogliamo risolvere questa storia in fretta per tornare ognuno alle nostre vite» lo dissi in tono piatto, come per chiudere la questione, ma dire quelle parole mi bruciò quasi la lingua.

«Ma non cercarla potrebbe essere controproducente per i nostri piani.» Nicole poggiò delicatamente la mano sul mio braccio.

Respirai profondamente.

«Potremmo cercarne una temporanea, sarebbe comunque più sicura di casa di Christian.» Alex si alzò e si versò un bicchiere d’acqua.

«O potrei sfrattarvi e costringervi a cercarla.» Christian mi sorrise con sfida.

«Simpatico» risposi con una smorfia.

I miei amici mi stavano fissando, e sentii l’ansia alla bocca dello stomaco.

«Non ricordate il motivo per il quale ci siamo sciolti?» domandai incrociando le braccia al petto.

«Sì, Lara» rispose con sicurezza Stephan. «Lo sappiamo bene, ma forse abbiamo preso una decisione troppo affrettata, condizionati dagli eventi.»

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora