capitolo 7

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Christian's pov:

Come ogni sera da un po' di tempo da queste parti mi ritrovai nel parcheggio della villa del mio capo, ossia Matteo Walker, con una sigaretta fra le labbra.
Matteo era ormai impazzito per Lorenzo, ma lui non voleva proprio stargli sotto. Infatti di sua spontanea volontà decise di uscire dopo aver fatto imbestialire Matteo, ed io come sempre, ho dovuto accompagnarlo su richiesta del mio capo.
Eravamo appena tornati, io con un grande mal di testa e Lorenzo con un peluche enorme che stringeva con le braccia, accoccolandosi a esso mentre era seduto sul sedile posteriore della mia macchina.
Ad un certo punto sentii il mio telefono vibrare e lessi il mittente del messaggio.

"Alessia❤️"

Alessia, la mia unica e sola Alessia.

Sullo schermo appariva una sua foto con i suoi capelli rossi legati in una crocchia disordinata e con alcuni ciuffi che gli ricadevano di lato, i suoi occhi brillavano e il suo sorriso allungato al massimo, facendo risultare la sua faccia un mare di bellezza.
Sotto a quell'immagine c'era scritto "quando torni?"
Sorrisi a quel messaggio e parcheggiando la macchina gli risposi a mia volta.
"se scendi giù forse forse mi trovi".
Aspettai qualche secondo e dopo un po' di tempo la vidi dalla finestra scendere le scale della villa e correre verso di me.
Appena arrivata mi si buttò subito addosso stringendomi con le braccia intorno al collo e dandomi un bacio a stampo, ricambiai sia l'abbraccio sia quel meraviglioso bacio, cosa che appena ci staccammo la face sorridere ancora di più.

"che ci fai qui fuori? Perché non sali?" mi domandò poggiando la sua testa sul mio petto continuando a stringermi.

"semplice, Matteo è da Viktor, e io sto aspettando che torni il più presto per prendersi Lorenzo" gli risposi.

Mi scostai e le lasciai vedere Lorenzo che dormiva silenziosamente come un bambino di due anni.

"credi che Matteo sia così protettivo da non lasciartelo nemmeno prendere in braccio per portarlo in camera sua?" mi disse.

"certo che me lo lascia fare, ma penso che preferisca farlo lui stesso, poi se Lorenzo si sveglia mentre lo sto portando su, che lo sente poi" risposi già immaginandomi l'orribile scena.

Lei sorrise di nuovo, cazzo se impazzivo per quel sorriso.

Ho sempre amato il suo sorriso perché è uno di quelli perfetti, uno di quelli che dà la luce al buio.
È l'unica stella che si vede dopo una notte di pioggia.

Da lontano vidi la macchina di Matteo avvicinarsi e parcheggiare.
Iniziò ad avvicinarsi con un'aria piuttosto stanca, e prima che possa riferire parola lo anticipai.

"Lorenzo è nel sedile posteriore, sta dormendo, quindi attento a non svegliarlo che dopo scappa di nuovo" dissi.

"e questo chi glie l'ha comprato?" disse indicando l'enorme peluche che stringeva a sé Lorenzo.

"si è fatto un auto regalo con una delle tue carte di credito" gli risposi.

"che moccioso!"

"andate a letto adesso, si vede che sei stanco capo" aggiunsi.

Si avvicinò alla mia macchina, prese Lorenzo e si avviò verso l'interno della struttura.

"bene, adesso credo che dovremo andare anche noi, che dici?" mi chiese Alessia mentre io annuii.

"vai di fretta amore?" gli domandai ridacchiando.

"sai com'è, ho un top e dei pantaloni di tuta in questo freddo solo per vedere te!" mi rispose ridacchiando a sua volta.

La presi a mo' di sposa e rientrammo nella villa, e poi successivamente in camera nostra.

"amore ho sonno" borbottò Alessia mentre la poggiai delicatamente sul letto.

"andiamo a dormire allora" dissi sorridendole.

Ci infilammo sotto le coperte e la abbracciai, l'unica cosa che potevo vedere di lei era il suo splendido viso.

Stavo guardando un angelo.

"buona notte" gli sussurrai.

In cambio ricevetti un "mhmm" prima che la mia dama si addormentasse.
Come faceva una creatura vivente essere così bella e maestosa? Sono l'uomo più fortunato al mondo solo a guardare questa ragazza.
Mi venne in mente la prima volta che ci incontrammo, avevamo diciotto o diciannove anni? Ed io avevo ancora i capelli neri, anche da giovani lei era sempre stata così, una dea.
A quei tempi ancora non conoscevo questo mondo, però non andavo neanche più a scuola.
Non ci andavo perché era troppo costosa, e i miei genitori non riuscivano a permettersi di pagarla. Mi avevano consigliato di cambiare paese, secondo loro là da qualche parte riuscivo a trovare delle possibilità migliori, ma non è mai stato vero.
Mi ricordo che lei è sempre stata una ragazza che non ha paura di mostrare le proprie debolezze, anche quando l'ho vista per la prima volta, mentre stava per cadere nelle mani di un vecchio ubriaco.
Appena ho visto che le mani di quel porco scivolavano sulle cosce di quel angelo, sono andato a difenderla di istinto, prendendo a pugni quel bastardo fino a vedere il suo sangue uscirgli dal naso.
Da quel momento la nostra storia andò avanti, lei mi volle ringraziare per quel gesto offrendomi da bere, e successivamente scambiandoci i numeri.
Non smettemmo un singolo giorno di parlarci, insomma, eravamo dei giovani innamorati follemente uno dell'altro, come lo siamo anche adesso dopotutto.
Pensando ai bei tempi mi venne un certo sonno, ma proprio quando stavo per chiudere un occhio sento le urla di due pazzoidi di cui la voce me la ricordavo a memoria oramai.

"brutto stronzo come ti permetti!" sentii Lorenzo urlare.

"che cazzo ho fatto adesso??" rispose matteo.

"chi ti ha dato il permesso di toccarmi!"

"primo, ti ho solo portato a letto e secondo, che ti ha dato il permesso di prendere una mia carta di credito?" chiese Matteo a sua volta.

Uuuhh, si stava facendo bello quel litigio.
Potevo considerarlo un litigio?
No, non credo, Matteo ama troppo Lorenzo per litigarci.

Non sentii più una risposta per qualche secondo.

"zitto" disse Lorenzo.

"questo è quello che stavo pensando anch'io, adesso andiamo a dormire che si vede che sei stanco, e lo sono anche io" aggiunse Matteo.

"io non ci vado a dormire con un pazzoide come te! Dormirò in un'altra stanza!"

"o vieni te da me, o ti ci porto io da me, con i miei modi però" disse Matteo.

"fanculo, lo faccio solo perché so che dopo non mi lascerai più uscire da quella maledetta stanza, non per altri motivi!"

"bravo, cucciolo" concluse Matteo.

Che carini, forse quella fu la prima volta che Lorenzo non abbia obiettato sul dormire insieme a Matteo più di dieci volte.
Non sentendo più alcun rumore decisi che era arrivato il tempo anche per me di andare a dormire, e stringendo in modo dolce ancora di più Alessia, chiusi gli occhi e lasciai che la mia testa andasse nel mondo dei sogni, o degli incubi, certamente.

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Dalixdesix

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