capitolo 10

394 55 5
                                        

Lorenzo's pov:

Erano le 7:30 e mi trovai fuori da casa mia, il mio cuore batteva all'impazzata e avevo una paura fottuta per colpa di mio padre.
Ero consapevole del fatto che se entravo lì dentro non sarei più uscito.
Mio padre aveva detto di tornare alle 7 in punto, ma ancora dopo mezz'ora ero fuori casa mia, ma più aspettavo più era peggio.
Feci un respiro profondo ed entrai in casa.

"sono a casa" dissi cercando di nascondere la mia ansia.

Mio padre era seduto sulla poltrona del salotto, che si poteva intravedere già all'ingresso.

"sbaglio o sei in ritardo di mezz'ora, figliolo?" disse con una voce che potrebbe uccidere.

"scusami padre, mi sono addormentato e no-"

"dove hai dormito? Con chi sei stato negli ultimi giorni e perché non mi hai chiamato?" iniziò a farmi domande su domande di cui non potevo dare una risposta.

Mi guardò profondamente negli occhi, le sue pupille si stavano allargando, la sua mascella si stava contraendo, e dava chiari segnali di essere arrabbiato.
Ad un certo punto iniziò a sorridere, con un sorriso così inquietante di farmi pentire della mia intera esistenza.
Sono fottuto.
Si alzò e fece qualche passo verso di me, mentre io indietreggiavo.
Ero terrorizzato, sentivo la paura sovrastare ogni altro sentimento, e non potevo fare niente.

"è inutile Lorenzo, da qui non ci esci più, perché nonostante tu sappia quello che succede hai deciso di disobbedire" disse.

Non uscire più significava niente Matteo. Significava rinunciare al suo profumo, alla sua voce, e a quella calda connessione che c'era fra di noi quando la notte mi abbracciava mentre eravamo tutti e due senza maglietta.
Tutte le belle cose hanno un fine, no?

"adesso non sto più giocando Lorenzo, rispondimi, dove cazzo sei stato per ben tre fottuti giorni, eh!?" chiese alzando il tono di voce e io scesi nel panico.

Non potendo dirgli di Matteo fui zitto, non riferii una singola parola.
Vidi il sorriso di mio padre scomparire, mentre la sua espressione mi suggeriva di aver perso del tutto la pazienza.
Si avvicinò con passi lunghi, senza lasciarmi indietreggiare alzò la mano e mi tirò uno schiaffo.
Cazzo se fa male.

"adesso tu non ci esci mai più da qui dentro, capito o no, fallimento?" chiese sapendo di non ricevere alcuna risposta per l'ennesima volta.

Mi afferrò la mano e la intrecciò con la sua, portandomi in camera mia.

"lo sai che se ti colpisco non è colpa mia, vero?" chiese ricevendo come risposta un cenno.

Sorrise e uscì dalla stanza, lasciandomi in quella sensazione troppo familiare.
L'unica cosa che volevo in quel momento era qualcuno che mi stringesse forte a sé, proprio come faceva Matteo.
I ricordi di quando eravamo piccoli mi sovrastarono, proprio in momenti come questi, o anche peggiori, quando mi picchiava a sangue, Matteo era lì, con me.
Mi abbracciava, mi accarezzava, mi stringeva la mano e mi sussurrava che tutto sarebbe andato bene.
E solo in quel momento mi resi conto di quanto, nonostante tutto, lo amassi.
È sbagliato perché ho deluso i miei genitori, perché lui è pericoloso, e perché siamo due ragazzi, ma, è sbagliato non accettare ciò che è vero.
Io non sapevo stare senza Matteo per troppo, ci riflettei sopra, come sarebbe la mia vita senza Matteo per sempre?
Senza rendermene conto i miei occhi iniziarono ad inumidirsi e le lacrime a scendere.
Mentre ero assorto nei miei pensieri tornai nella realtà, il numero di Matteo io ce l'ho avevo.
Ero indeciso se usarlo o meno,ricordandomi il motivo della sua scomparsa improvvisa.
Ma i miei sentimenti stavano prendendo il controllo, e senza pensarci due volte, presi il mio telefono e selezionai il suo contatto.
Passarono cinque secondi, poi dieci e poi quindici, e lui non rispose.
Era ancora con questa 'valentine'?
Lui mi aveva lasciato ieri notte per andare con lei, per una cazzo di troia.
Stavo per rinunciarci, dopo due squilli, ma il signor puttaniere decise di rispondere.
Sentii il suo respiro ansante.

"matteo.." borbottai.

"cucciolo, dove sei?" chiese preoccupato.

"se è per valentine, non ti devi preoccupare!" disse.

No. Non mi interessava in quel momento. A me interessava lui, con i suoi occhi, i suoi capelli, il suo viso, lui.
Ma, lui era con una puttana.
Al posto di essere con me.
Avrei deluso di nuovo i miei genitori se continuassi a pensare a tutto ciò.
E con il cuore in mille pezzi iniziai a parlare.

"Matteo, non cercarmi più. Tra di noi è finita, qualsiasi cosa sia stata. Non pensare più a me, perché neanche io lo farò" sussurrai.

Mi morsi il labbro inferiore fino a farlo sanguinare solo per non fargli sentire il mio fottuto pianto.
Dopo attimi di silenzio Matteo iniziò a parlare.

"sei da quel figlio di puttana di tuo padre, vero Lorenzo?" chiese.

Stavolta non riuscii più a trattenermi, e chiudendo gli in faccia scoppiai in un pianto silenzioso ma distruttivo.
Non riuscivo più a smettere di piangere e soffocai un grido di dolore nel cuscino.
Quei tre giorni sembravano essere stata  un'eternità stando con Matteo, e nonostante io gli rinnegai tutto, ancora e ancora, mi mancava.
Cazzo se Matteo fa male.
Però dovevo saperlo, è ovvio che se sparisco mio padre se ne accorge, logico.
Ad un certo punto il telefono squillò di nuovo.

"pronto" risposi cercando di nascondere la voce tremula.

"Lorenzo, ovunque tu sia in questo momento, ovunque tu sarai, io ti cercherò e ti troverò, come ho sempre fatto. Non importa cosa tu faccia, so l'amore che provi per me ti condurrà sempre nella mia direzione. Se sarà necessario ucciderò quello stronzo di tuo padre, ma ti riprenderò a qualsiasi costo. Noi due siamo segnati dal filo rosso.
Sarai sempre mio." disse quella voce maledetta, che avrei giurato di sentirla tremare.

"Tu non potrai riprendermi da qui, da mio padre nessuno mi tira fuori"

"adesso so dove sei, grazie cucciolo" concluse chiudendo la chiamata senza darmi la possibilità di dire un'altra parola.

Dovrei aspettarmi il peggio del peggio, mio padre contro Matteo.
Sono nella merda, cazzo.

--------------------------------------------------------------
Dalixdesix

The Cruel BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora