capitolo 30

192 32 7
                                    

Christian's pov:

Avevo chiamato ormai più di dieci volte Matteo senza ricevere alcuna risposta. Dopo lo scontro con Sebastian molti di noi rimasero gravemente feriti, i fratelli se ne andarono ed io rimasi soltanto con Alessia e Viktor, che uscì di casa qualche minuto prima per assicurarsi che Matteo e Lorenzo fossero apposto.
Ci eravamo spostati nella mia villa assicurandoci che la strada fosse sicura, e mi ero chiuso in una camera con Sebastian aspettando che Matteo venga e ci pensi lui, non avevo la minima voglia di restare un minuto in più con questa merda, ma il tempo sembrava scorrere così lentamente che mi sarei felicemente buttato dal tetto di testa.
Sentii dei bussi alla porta e spuntò Alessia con una faccia preoccupata che appena mi vide nell'angolo della stanza mi si fiondò tra le braccia.

“Stai bene? Cos'è tutto questo sangue?” indicò alla ferita che coprivo con la mano.

“Certo che sto bene, non ti preoccupare.” procedetti a lasciarle dolcemente un bacio sulla fronte.

“Ti porto qualche benda, non accetto che tu stia in questo stato davanti a me, non ti muovere pazzoide ferito.” concluse uscendo nuovamente.

Mi persi nelle sue parole scordandomi in che posizione fossi, accanto a uno stronzo.
Sebastian aprì gli occhi ricoperti di sangue e si guardò intorno notandomi solo dopo qualche minuto buono.

“Forse questo sarà il tuo ultimo buongiorno, bastardo.” lo presi in giro.

Da lui non ricevetti risposta, ma iniziò a tossire sangue appoggiando i gomiti a terra dal dolore mentre io continuai a ridere di lui, finalmente tutto il dolore che ci aveva provocato poteva finire. Lorenzo poteva stare finalmente con Matteo, io e Alessia non dovevamo più preoccuparci di lottare per rimanere vivi e potevamo vivere la vita voluta da sempre.

“Angelo? C-che cazzo ci fai qui?” domandò Sebastian guardando dietro di lui.

Già, dimenticavo.

“Evidentemente non morirai da solo, non è bello?” continuai beccando delle occhiatacce da entrambi, come se me ne fotta.

“Lasciali essere felici e bada alla tua salute prima, brutto idiota.” sentii la porta aprirsi nuovamente rivelando Alessia con una scatoletta rossa fra le mani. “No grazie, preferisco prenderli per il culo il più possibile prima di farli  rilasciare il loro ultimo respiro.”

“Ora sta muto e non ti muovere o ti farà più male.” finì.

Prese delle pinze dopo averle bagnate nell'acqua e tenendo accanto alla ferita un pezzo di cotone e disinfettante cominciò a scavare finché non trovo il proiettile iniettato. Rilasciai un grugnito di dolore e quando finalmente lo estrasse mi impacchettò con delle bende come se fossi un pacchetto di sigarette.
Mise il colpo in un piccolo bicchiere con acqua spostandolo da parte, successivamente mise la mano in tasca tirando fuori un piccolo dolcetto.

“Mangia che ti fa bene.” disse appoggiandolo nel mio palmo. “È il tuo preferito, mangialo tu.” risposi.

“Preferisco vedere te mangiarlo, mi farebbe felice.” continuò con un sorriso stampato in faccia che fece il mio cuore sciogliersi.

“Siete sdolcinati da fare schifo, fate prima a stare zitti.” sentii borbottare.

Mangiai il cioccolatino regalato da Alessia ed estrassi dalla mia tasca una pistola con tanti proiettili da rompere in due il bastardo di Angelo che non sapeva tenere il becco chiuso.

“Christian, no. È meglio lasciare tutto a Matteo, sai com'è fatto.” mi fermò Alessia giusto in tempo.

“Esatto, codardo. Deve sempre fare tutto Matteo, senza di lui tu non sei niente!” iniziò a ridere lo stronzo.

“Alessia, non so quanto ancora potrò aspettare per Matteo, questo sembra non volermi lasciare stare.” conclusi prima di sentire la porta aprirsi.

Girai lo sguardo trovando Viktor e Matteo scendere le scale con sicurezza, mentre Viktor si fiondò su Alessia e me Matteo andò dritto da Sebastian.
Vidi meglio una figura più minuta nel buio apparire appiccicandosi alla schiena di Matteo e immediatamente mi resi conto che lui si portò Lorenzo dietro.

“Ciao e addio, padre.” Gli accarezzò il viso. “Lorenzo, che ci vuoi fare con lui?”

“Pensavo di aver cresciuto un uomo non un cagnolino che si fa comandare da un piccolo cerbiatto.” lo provocò Sebastian sputandogli in faccia.

Guardai in quel momento Lorenzo prendere la pistola dalle mani di Matteo e ficcarla in bocca a Sebastian prendendolo per i capelli.
Ci volle solo uno sguardo di disgusto da parte di Sebastian per far premere il grilletto.
Vidi soddisfatto il corpo dello stronzo perdere lentamente vita mentre Matteo strinse la presa sul fianco di Lorenzo, per poi sentire Angelo strillare come una gallina.

“Fanculo a tutti voi! Senza di me voi non siete niente, è inutile uccidermi!” pianse fra le sue parole.

“Finiscilo.” borbottò Lorenzo prima di prendersi Alessia uscire dalla stanza.

Matteo non aspettò un secondo, si tolse la maglietta e prese un martello avvicinandosi al povero diavoletto legato a una sedia. Non ci misi molto a notare i graffi sulla sua schiena e sui suoi fianchi, e per sua sfortuna lo fece anche Viktor.

“Cazzo Matteo! Ci avete dato dentro voi due! Mi sorprende il fatto che ancora cammina Lorenzo!” corse verso di lui a stuzzicare i suoi segni.

“Che ti aspetti, eh? Hai sentito stronzo? Lo faccio meglio di te.” si vantò Matteo ad Angelo.

Viktor ritornò da me ridacchiando per aiutarmi ad uscire, mantre le urla di Angelo riempirono la stanza.
Mi sedetti sul divano accanto ad Alessia prendendola in braccio e vidi Lorenzo massaggiarsi il collo, pieno zeppo di succhiotti e orme di dita.

“Matteo non ti ha dato pace?” chiesi allungando il sorriso.

“Sentite, fanculo.” ritornò di sopra.

Aspettammo tranquilli per circa mezz'ora finché non uscì Matteo macchiato di sangue seguendo le tracce di Lorenzo.

“Dici che gli avrà tagliato le palle?” chiese Alessia.

“Oltre a quello, la sua anima sarà sparita, morto per sempre.” risposi.

--------------------------------------------------------------
Dalixdesix

The Cruel BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora