Due migliori amici che si separano da adolescenti per colpa dei genitori.
Matteo, che da quando aveva sedici anni ha preso una cattiva strada, lavorando per grandi mafiosi, e Lorenzo, ragazzo che gli è stato portato via dai suoi parenti.
Cosa succe...
Persi di vista Lorenzo dopo che, ancheggiando era scappato via dal mio corpo. Decisi di lasciarlo andare un po' in giro mentre io mi diressi da Viktor. Scesi nel garage e decisi di prendere la macchina più comoda, ovvero una Lamborghini nera lucida. Durante il tragitto, nella mia mente vagava solo la reazione e il cambio di umore di Lorenzo appena mi è arrivata la chiamata di Viktor, che fosse geloso? Ne dubito molto, dato che ha messo in chiaro che con me non vuole avere niente a che fare. Nel mentre arrivai alla villa di Viktor, che in realtà usa più per fare scommesse e affari, e ci entrai. Un profumo dolce mi invase le narici: questo posto era sempre pieno di donne mezzo nude o completamente nude. Mi addentrai seguendo il luogo dove sentivo più voci ed entrai nella stanza. Viktor era seduto su un divanetto con una ragazza dalla pelle scura che indossava un perizoma nero che lasciava tutto scoperto insieme a un reggiseno che a malapena copriva i capezzoli. Difronte a lui c'era il più stronzo degli stronzi: Angelo De Santis. La sua camicia bianca era aperta e bagnata, e data la bottiglia di vodka che aveva in mano, dedussi che la causa fosse quella, sui jeans strappati che indossava aveva una donna a cavalcioni su di lui che gli sbatteva le tette in faccia. La ragazza gli si tolse di dosso non appena Viktor fece un cenno con la testa. La prima cosa che notai di Angelo era lo scorpione tatuato sul petto, che grazie alla camicia aperta si intravedeva subito.
"vedo che ce l'hai fatta" mi disse, e io senza interesse mi sedetti di fronte a lui.
Viktor si alzò portandosi dietro le due donne.
"credo non ti sia dispiaciuto l'arrivo, le donne di Viktor sanno dare i migliori servizi" disse ridacchiando e sistemandosi sul posto.
"sai, quello che hai fatto ieri al mio uomo non è stato molto carino" aggiunse socchiudendo gli occhi.
"anche perché quando mi ha detto il motivo di ciò, mi è sembrato davvero inutile" si fermò un'attimo e poi continuò.
"lo hai quasi ammazzato per una troia"
Strinsi i pugni talmente forte che mi si sbiancarono le nocche, mentre le unghie affondarono lentamente nella pelle.
"non provocarmi, Angelo" dissi a denti stretti, curandomi di pronunciare ogni singola lettera del suo nome con disgusto assoluto.
"è il contrario, figlio di puttana"
Tirò fuori dalla tasca un telefono, e dopo aver digitato qualche merdata mi mostrò lo schermo. Lorenzo. Lorenzo...
"ha più di tre fucili puntati alla sua piccola testolina. Ora mi ascolterai bene, o puoi immaginare la quantità di lacrime che verserai sulla sua tomba" disse.
Il mio petto iniziò a bruciare e il mio cuore stava per esplodere. Per la prima cazzo di volta dopo anni, avevo paura.
"dimmi che cazzo vuoi, e sarà tuo" lo guardai cercando di nascondere la consapevolezza che il mio amato Lorenzo potesse rilasciare il suo ultimo respiro in braccia che non siano mie.
Devo toglierlo dal pericolo prima che sia troppo tardi.
"sai com'è... I lavori qua non finiscono mai per persone come noi, vero? Quello che ti chiedo di portarmi è una grande quantità di fumo, e una delle tue piazze"
Le mie piazze erano molto importanti per gli affari, ma mai quanto Lorenzo.
"prenditela, ma stai attento, la prossima volta che uno di voi mette piede nel mio territorio, o soprattutto tocca qualcosa di mio, sarete fottuti tutti. Ti ho avvisato" conclusi.
Non mi lasciai sfuggire la scintilla di spavento che attraversò gli occhi di Angelo.
"abbassate le armi, ragazzi" lo sentii dire.
"bene, ora tolgo il disturbo" disse andandosene, mentre Viktor rientrò.
"se vuoi posso chiamare Chris e faccio tornare Lorenzo a casa, così quando ci vai lo ritrovi direttamente lì, mh?" chiese con fare scherzoso.
"mi fai un'altra volta così e giuro che ti ritroverai senza denti, e comunque si, è il minimo che puoi fare" gli risposi trattenendomi dal fare ciò che dissi.
Adesso l'unico di cui ho bisogno è solo e soltanto Lorenzo. Il mio unico angelo. Mi alzai e uscii dalla mansione per poi ritornare in macchina.
'cazzo che mal di testa' pensai tra me e me.
Arrivai a casa, e la prima cosa che mi venne in mente di fare fu andare in camera mia, sperando con tutto il cuore che Lorenzo sia lì. Entrai nella stanza, trovando Lorenzo rannicchiato in un angolo del letto. Appena mi vide entrare sobbalzò dalla paura, e non esitò neanche un secondo di rivolgermi il solito sguardo di ghiaccio.
"sei uno stronzo" ringhiò.
"Loren-"
"no! Non mi interessa! Sei un cazzo di opportunista! Sai come mi sentivo ad essere a un passo dalla morte, eh? Cosa ti aspetti che io faccia adesso? Vuoi che ti salti in braccio e baciarti? Vai a farti fottere, Matteo" mi urlò contro.
Sembrava andare di matto, so benissimo che era colpa mia e che me lo meritavo, ma speravo almeno mi lasciasse spiegare.
"non lo sapevo nemmeno io, ok? Ti ho detto varie volte che con me sei al sicuro, ma hai comunque deciso di andartene di qua e di là senza pensare! Sto facendo il mio meglio per proteggerti, è ovvio che queste cose potrebbero succedere! Non sai neanche quanti dei ho pregato poiché non ti accada niente!" dissi cercando di calmarlo.
"Matteo, capisci che io con te non ci voglio proprio stare? Se solo avessi saputo che sei qui, non mi sarei neanche avvicinato alla zona! E se solo avessi dato retta ai miei genitori, tutto questo non sarebbe neanche successo!" mi rinfacciò.
Cazzo, ancora la faccenda dei genitori? Che cosa gli hanno detto su di me precisamente? Io sono il meglio per lui, è sempre stato così e sempre lo sarà.
"perchè dai retta a loro? Devi saper accettare i tuoi sentimenti, chi cazzo sono loro per obbligarti a fare ciò che vogliono? Se non fosse stato per i tuoi genitori tu saresti mio da tempo."
"vaffanculo, sono stanco." disse.
Sarò pure un'opportunista, ma questa non me la sarei fatta sfuggire di sicuro.
"sai, anche io. Perché non andiamo a dormire?" gli dissi con un sorrisetto.
"mi stai per caso prendendo per il culo? Cosa ti fa credere che io voglia di nuovo dormire con te?" mi chiese.
"se con dormire intendi fare sesso allora i tuoi occhi, se intendi andare a dormire veramente allora il tuo corpo" gli risposi con assoluta sincerità.
Nonostante riesca a sentire l'odio che prova per me in questo momento, di certo non mi faccio sfuggire il modo in cui mi sta scopando con gli occhi.
"hai bevuto qualcosa per caso? Dormirò sul divano, punto" disse.
"allora dormirò sul divano con te,non c'è modo che ti stasera scappi da me"