Matteo's pov:
Ormai era mattina, quasi le 8:00 credo, e il corpo ancora caldo di Valentine poggiava sul mio corpo come un pezzo imperfetto di puzzle, le sue braccia erano sui miei addominali, mentre ci giocava con le sue unghie bianche.
Tutto ciò mi stava innervosendo non poco, e cercai di farglielo notare."Matteo, sei davvero bello, lo sai?" disse guardandomi con occhi a cuore, non curandosi di tutto l'odio che provavo verso di lei.
Non le risposi, e distolsi lo sguardo iniziando di nuovo a pensare al mio amato Lorenzo. Il mio amato Lorenzo. Ero stato uno stronzo, l'avevo lasciato solo nel mezzo della notte e solo per questo, per aver ferito un dio come lui come lui meritavo la morte e tutti i demoni dell'inferno a torturarmi. Mi sentivo un coglione, un fallito.
L'unica cosa che mi farebbe sentire meglio adesso era vedere questa puttana morta, bruciata, e dopo ciò ritornare nelle braccia del mio angelo, nonostante lo abbia ferito, avrei fatto di tutto per rimediare."Matteo, sei sempre così freddo con me, sembra che ci tenga solo io a noi due" disse alzandosi leggermente mentre si copriva il seno con il lenzuolo bianco, di cui poteva farne anche a meno, dato che ogni singolo millimetro del suo corpo mi faceva venire il voltastomaco.
"pensi? Sei seria Valentine? Non dirmi che credi veramente che ci sia un minimo sentimento di amore da parte mia? Sei patetica. Lo sai che se io sono qui adesso è per colpa delle tue minacce, e per colpa di mio padre? Noi due siamo incompatibili, io ho già qualcuno e di te non mi interessa niente, mettitelo in quel tuo cervellino astuto, mh?" dissi sorridendole, come se non avessi fatto uscire le parole più crudeli mai esistite al mondo per lei.
"ma Matteo, non vi pensi al nostro futuro? Come fare ad avere un figlio se tu sei così freddo?" chiese.
La guardai e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
Dopo tutto quello che ho detto ancora insiste con questa storia, veramente?
Se solo mio padre non pensasse solo agli affari... Pensai.
È stato proprio lui a farci incontrare, è stato lui a complicarmi la vita, a renderla più intricata di quello che lo era di già e a spezzare ogni piano che avevo con lui.
La scostai da dosso e presi la maglietta nera che stava per terra."e sentiamo, con chi altra vorresti avere un figlio?" chiese.
La ignorai infilandomi la maglietta e cercano i pantaloni da qualche parte in quella stanza maledetta.
"Matteo, rispondi cazzo, altrimenti non credo proprio che a tuo padre piacerà avere un figlio cinque metri sottoterra" esclamò accennando un sorriso orribile.
Alzai lo sguardo, l'unico uomo al mondo di cui avessi mai avuto paura.
Io, Matteo Walker, uno dei peggiori uomini della mafia mai vissuti, ero spaventato come una fottuta pecora solo a sentire il nome del mio stesso padre."non voglio avere nessun figlio" dissi, sentendola ridere.
"tutti vogliono avere figli nella vita, non mentire" rispose.
Strinsi i pugni, facendo sì che le mie nocche sbiancassero.
Cazzo se la sua voce dava fastidio."io me ne vado"
"forse dopo vengo da te, avviserò Christian nel caso" la sentii dire mentre uscii dalla struttura, per poi avviarmi verso la mia macchina.
L'unica cosa che in questo momento poteva farmi sentire più umano era il pensiero che Lorenzo mi stai aspettando sul letto, a braccia aperte.
Ma che cazzo sto dicendo... Pensai.
Non ci credo che sto ancora sperando per una cosa impossibile come questa, dopotutto, io me ne sono andato lasciandolo solo.
Me ne sono andato per colpa di una zoccola.
Arrivai alla mansione, con un rancore indescrivibile.
Salii al secondo piano, dove c'era la nostra camera sentendo fin troppo rumori e agitazioni.

STAI LEGGENDO
The Cruel Boss
RomanceDue migliori amici che si separano da adolescenti per colpa dei genitori. Matteo, che da quando aveva sedici anni ha preso una cattiva strada, lavorando per grandi mafiosi, e Lorenzo, ragazzo che gli è stato portato via dai suoi parenti. Cosa succe...