Lorenzo's pov:
Stavo dando un'ultima occhiata al tatuaggio fatto circa qualche settimana fa in occasione di questo giorno, la notte in cui il mio demone venne al mondo.
Guardai le lettere M.W. incise nell'interno della coscia come regalo di compleanno, diedi una passata di crema finale e mi tolsi anche le mutande per vestirmi con la parte più importante del regalo, un completino suggerito da Viktor, che mi aiutò anche a fare il tatuaggio. Solo a immaginare la reazione di Matteo a quel regalo fece mordermi il labbro inferiore, dopo averlo torturato l'altro giorno lasciandolo da solo a prendersi cura di se stesso la vendetta che si sarebbe preso era ovvia, ed io ero più che pronto.
Andai verso l'armadio di Matteo e presi una felpa e un paio di pantaloni inalando il suo profumo fino ad averlo impresso anche nel cervello, tanto da farmi impazzire.
Indossai i vestiti e andai in cucina a sgranocchiare qualcosa, quando due grosse braccia scivolarono lungo la mia vita, tirandomi all'indietro mentre sentivo la schiena sbattere con una superficie tanto morbida quanto scolpita. Abbassai lo sguardo sui serpenti che si aggrapparono a me riconoscendo subito chi fosse il proprietario di quelle braccia muscolose e tatuate fino al midollo con una rosa nera che spiccava fra tutti i disegni e parole con inchiostro di colore nero e con decorazioni rosse."Ti sei divertito a rinchiudermi in quel modo, non è vero cucciolo?" strinse i miei fianchi sussurrando al mio orecchio. "Si, e anche molto." affermai fiero sentendo le guance bruciare.
"Che hai in mente per il mio compleanno? L'altra volta dottore questa volta cameriere? Magari potresti servirmi un piatto di questo bel dessert." chiese premendo i fianchi contro il mio sedere.
"Vedrai, non farmi arrabbiare o non riceverai nessun regalo da parte mia."
"L'unica cosa che non voglio vedere sono le tue mutandine, cucciolo." mi provocò.
"Io ti ho avvertito." gli ricordai nonostante la dura erezione che sentivo premere sul mio sedere, tanto da farmi aggrappare al tavolo vicino a cui stavo.
Girai lo sguardo sulla figura che mi sovrastava senza alcuna difficoltà, incrociando uno sguardoo focoso che nemmeno qualche secondo ci messe a girarmi per stare faccia a faccia, le nostre due erezioni che si sfioravano.
Matteo si avventò sulle mie labbra, ed io gemetti quando morse il mio labbro inferiore tanto da far uscire il sangue, mentre portai le mani nei suoi capelli stringendo in modo aggressivo sapendo che a Matteo piaceva da farlo impazzire."Non dirmi che non posso toccarti ancora una volta, ti scongiuro." ansimò pieno di desiderio sulle mie labbra.
"No, non ancora, devi aspettare fino a quando tutta la gente se ne va questa sera." gli rinfacciai giocherellando con le punte dei suoi capelli inzuppati nel gel e tirati all'indietro.
"La gente? Se parli di Christian, Viktor e Alessia non penso se ne vogliano andare di casa il giorno del mio compleanno." affermò sicuro facendo lentamente scivolare le mani lungo il mio corpo.
"Se spiegato il motivo per cui andarsene, lo faranno." risposi francamente.
"E quale sarebbe il m-"
"Sorpresa. Lo scoprirai stasera." lo interruppi.
"Quando finirà questa tortura, mh?" chiese poggiando la testa sulla mia spalla per nascondere l'espressione delusa.
"Se vuoi il dessert prima devi mangiare la cena." gli presi il viso tra le mani e lo alzai lentamente per obbligarlo a guardarmi negli occhi, quando il telefono iniziò a squillare.
Misi la mano in tasca e tirandolo fuori guardai il display leggendo esattamente la persona di cui avevo bisogno in quel momento, Alessia.
"Pronto tesoro?" risposi beccandomi un'occhiata confusa da parte di Matteo, che nel mentre era ancora in piedi con la sua erezione ancora in bella vista.
"Si? Tutto pronto? Bene allora, ve lo mando." furono le ultime parole prima di sentire i saluti da parte di alessia e successivamente la telefonata che cessava.
"Tesoro? A me dici sempre Matteo, oppure Theo quando sei eccitato, voglio un nomignolo anch'io." fece il dispettoso.
"Allora vediamo... Testa di cazzo? Bastardo? Arrappato? Persona che non può stare due secondi senza scopare? Ho molte scelte." dissi sarcastico.
"Daddy." fu l'unica parola prima di un silenzio tombale. "Non pensarci nemmeno." fu la risposta.
"Maddai. So quanto ti piace essere chiamato cucciolo, a me piace essere chiamato daddy, tu non mi chiami daddy io non ti chiamo cucciolo, semplice."
"Matteo non farlo."
"Lorenzo." chiamò il mio nome intero, senza il solito 'cucciolo' dolce o roco in occasioni speciali. "Non... Chiamarmi Lorenzo. Cucciolo."
"Daddy." sussurrò all'orecchio.
"Cazzo! Va bene! Daddy..." mormorai l'ultima parola come se fosse proibita.
"Ora devi andare, ti ho mandato la posizione sul telefono. Ho preparato un'attività che ti terrà occupato fino a stasera, prima di ricevere il regalo. Lì con te ci saranno tutti, perciò muoviti, Matteo." lo spinsi allungando il sorriso.
"Cos-"
"No. Muoviti, fuori." ordinai indicando la via d'uscita, che lui seguì senza aggiungere altro.
In casa rimasi soltanto io insieme alla mia innocenza ormai morta.
Decisi di salire in camera nostra per poi togliermi tutti i vestiti pronto all'azione.
Presi nuovamente il telefono e lo posizionai sull'armadio che reggeva la TV, andai sulla camera e iniziai a registrare.
Ero steso sul letto, in costume e in mano tenevo la piccola bottiglietta di lubrificante che aprii e ne versai un po' del contenuto nella mano.
Aprii le gambe e lentamente spostai la piccola fascia di pelle che copriva la mia apertura, mi unsi le dita e iniziai.
Il medio e l'anulare giocavano dentro di me, e io gemetti come un pazzo solo all'idea di Matteo dentro di me che prima mi stuzzica fino al momento in cui sto per venire, per poi fermarsi e farmi implorare per averlo di più dentro di me.
Feci movimenti che solo matteo saprebbe fare, arrivando subito al mio punto debole per godersi la mia reazione, poi entrare senza preavviso facendomi urlare sia dal dolore che dall'immenso piacere urlando il suo nome.
Finii dopo qualche minuto di continua tortura, e mi alzai per ritornare al telefono, chiusi il video e vidi come si salvò nella galleria, sorridendo entrai su WhatsApp.
Cliccai sul primo contatto nominato 'Theo' e mandai il video lungo circa sette minuti, per poi chiuderlo e vestirmi nuovamente.
Soddisfatto del mio piano cambiai in una velocità da far domandare se fossi umano le lenzuola con alcune nuove e pulite, ci spruzzai addosso il mio profumo che tenevo sul comodino e presi un piccolo pacco da sotto il letto.
Lo aprii trovando dei bellissimi petali di rosa e li sparpagliai sul letto, mentre il telefono iniziò a squillare ripetutamente.
Lanciai un'occhiata veloce sapendo già di trovare Matteo che chiamava, non risposi la prima volta e nemmeno la seconda, quando vidi che si arrese mi arrivò una notifica.'Theo: Cucciolo, non farmi questo, sono fuori con qualcuno e lo sai.'
'Io: Theo, ti voglio.'
'Theo: Arrivo in cinque minuti.'
Sul comodino tenevo una bottiglia di whisky e due bicchieri, più vicino un profumo. Presi la bottiglia e versai in un bicchiere la bevanda prendendo alcuni sorsi.
Lasciai il visualizzato sapendo che ormai era salito già in macchina, poi spruzzai altro profumo su me stesso e aspettai massaggiando lentamente il tatuaggio, pensando a Matteo. Come aveva scritto chiaro nel messaggio sentii la porta aprirsi e con il bicchiere di alcol in mano incrociai le gambe in attesa di un segno di vita da parte di un certo qualcuno.
Come se mi avesse letto nella mente la porta si spalancò rivelando un Matteo in calore. Il gilet non esisteva più, la cravatta slegata in mano e la camicia metà sbottonata insieme a una faccia di chi potrebbe uccidere se non avesse ricevuto il suo regalo."Buon compleanno, Theo." lo guardai dritto negli occhi con uno sguardo sensuale, prima che lui si buttasse addosso a me.
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Dalixdesix
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The Cruel Boss
RomanceDue migliori amici che si separano da adolescenti per colpa dei genitori. Matteo, che da quando aveva sedici anni ha preso una cattiva strada, lavorando per grandi mafiosi, e Lorenzo, ragazzo che gli è stato portato via dai suoi parenti. Cosa succe...