𝑰𝑽

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Dall'altro capo del telefono udii, dapprima, una gran confusione. Sembrava che John fosse in un posto piuttosto affollato. Poi la sua voce rischiarò il mio cuore. "Maggie?" pronunciò insicuro. "Si" risposi prontamente, sotto lo sguardo compiaciuto di mia madre, che si allontanava in cucina per terminare di lavare i piatti. "Uh, che sollievo!" esclamò "Pensavo di aver sbagliato numero.." chissà, se in una piccola parte di lui, c'era la paura che io gli avessi dato un numero errato per togliermelo dai piedi? John mi dava l'impressione di essere un tipo piuttosto timido e riservato, che ha quasi paura di disturbarti. E infatti.. "Spero di non averti interrotto in qualcosa" disse, mentre il chiacchiericcio di sottofondo non era intenzionato a cessare.

"Figurati io..-" e ci riflettei un po'. Una bugia bianca non sarebbe stata la fine del mondo. "Non stavo facendo niente"

E così la chiacchierata andò avanti; il bassista mi spiegò che ben presto avrebbero provato ad incidere un album, e che per farlo avrebbero venduto il loro furgoncino. Roger si era lamentato un po', ma alla fine Freddie era riuscito a convincere tutti e a calmare gli animi. "Sono davvero contenta per voi!" Poco dopo, però, John dovette riattaccare. "Senti, io dovrei andare..Non è che ti andrebbe di vederci per un caffè uno di questi giorni?" tale proposta mi mandò in estasi.

"Certo!" esclamai. "Bene, sono sollevato.." ammise timidamente. Infine, mi salutò davvero.

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I miei studi, d'altro canto, proseguirono e la mia passione non scemò mai. Scrivere era diventato per me parte fondamentale della mia vita, una valvola di sfogo, un modo per dare voce ai miei pensieri.

Certo, non ero affatto riconosciuta al di fuori del mio club letterario a scuola, ma cercavo di dare il massimo.

Quella stessa mattina, in classe, Miss. Paige ci consegnò la verifica che avevamo svolto la settimana prima, ossia un saggio di cinque pagine in cui avremmo dovuto trattare di problematiche sociali, come l'industrializzazione. Ero spaventata: per quanto avessi dato il massimo, ero ancora molto incerta sulle mie capacità ed ero sempre alla ricerca di approvazione da parte degli altri. La signorina Paige si fermò davanti al mio banco, e non riuscendo a nascondere il suo sorriso, mi posò il foglio sotto al naso, ed affermò. "Congratulazioni Maggie, sei stata molto brava!"

Mi rilassai contro lo schienale della sedia, e ritornai a respirare. Sul foglio vi era una bella ''A+" stampata con la penna rossa.

Potevo davvero farcela.

𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora