𝐗𝐋𝐈

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I mesi passarono inesorabilmente veloci, e per quanto potessi essere orgogliosa di me stessa per essere riuscita nella mia scalata verso il successo, non potevo dimenticare il prezzo che avevo dovuto pagare per riuscirci. Avevo sacrificato l'amore che provavo per John. Credevo che metterlo da parte bastasse, ma la parte più difficile era quella in cui fingevo di non amarlo più.

Era arrivato il mese di dicembre, periodo in cui avrei finalmente rivisto mia madre. Mi mancava, e speravo che passare del tempo con lei mi avrebbe aiutato a far finta che il dolore fosse svanito del tutto, anche se si nascondeva dietro una porticina del mio cuore pronto a balzare fuori nei momenti meno opportuni. "ti va di unirti a me?" avevo chiesto a Dominique, e lei accettò, poiché per quel Natale non sarebbe stata in grado di tornare dai suoi. Così la mattina del ventiquattro partimmo per Abbey Road, che distava un'ora da dove avevamo preso casa insieme.

"vi dispiace se alzo il volume della radio?" domandò il conducente del taxi, poco dopo essere salite. Fu Dom a rispondere per entrambe. Peccato che a quell'ora in radio non si parlava d'altro se non di musica e di artisti capricciosi. A spezzarmi il cuore una seconda volta però, fu proprio la voce di un conduttore, che stava riportando con entusiasmo notizie sulla vita privata degli artisti più in voga del momento.

"John Deacon, bassista dei Queen, visto passeggiare per le strade di Rio con un'affascinante ballerina dalla pelle bronzea.." sentivo le orecchie che fischiavano e la mente che si annebbiava, ma non avevo la minima intenzione di cedere. Non in quel momento. Deglutii stringendo i pugni, e quando la mia migliore amica mi guardò dispiaciuta, costrinsi il mio corpo a reagire con tutta la forza che mi era rimasta in circolo. Le sorrisi, e scossi la testa.

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"C'è un party esclusivo a cui devi assolutamente partecipare" Tom piazzò una tazza di caffè sulla mia scrivania, e si allentò la cravatta. Erano le 19.00 circa, e Londra era già avvolta dall'oscurità. Ovviamente le vacanze con mia madre erano state bellissime, ma ero dovuta tornare presto alla realtà.  "Sei la migliore scrittrice al Daily Mirror, e sento che Blaise non ne sarebbe all'altezza neanche se lo volessero lì." ma la realtà dei fatti era ben altra. Tom non faceva mai favori senza avere uno scopo. E non mi sarebbe piaciuto.

"Freddie Mercury da un party di fine anno, e per qualche strana ragione, ti ha invitato" disse, ed il cuore mi si fermò all'istante. Freddie aveva tutto il diritto di odiarmi, così come i ragazzi, quindi perché volermi alla sua festa?

C'era qualcos'altro però, che sapevo di dover affrontare. O meglio, qualcuno, e questo era Tom. Osservai come si poneva, sicuro di se stesso mentre sorseggiava la sua tazza di camomilla, e mi ribollì il sangue nelle vene.

"Vorrà sicuramente parlarti, e forse riappacificarsi. Voglio un altro scoop come quello di fine estate, perciò carpisci quante più informazioni possibili!"

Eccoci, pensai.

La sua voce tagliente, la sera del ricatto, erano ancora impressi nella mia mente. Perché non avevo reagito? Possedeva davvero tutto quel potere affinché nessuno mi volesse in una qualche agenzia? Poteva davvero rovinarmi la carriera per sempre?

Sembrava non voler ammettere repliche, ma ero così stufa di aver paura, di vivere nell'ombra del mio successo, che decisi avrei finto di essere accondiscendente. Almeno in quello ero diventata bravissima. "Andrò al party" risposi, ma non promisi certo le informazioni da lui richieste. Mi sarei sicuramente inventata qualcosa sul momento.

 Basta coltellate alle spalle. Freddie era disposto a darmi una seconda opportunità e non avevo nessuna intenzione di sprecarla.

𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora