In qualche modo, a quel punto della serata Blaise si zittì. Mangiammo in completo silenzio, e di tanto in tanto – per non sentire la pesantezza del suo sguardo su di me – bevvi un paio di calici di vino. O forse tre, non ricordavo con esattezza.
"desideri altro, Maggie?" domandò gentilmente, ma la sua voce irritante che metteva bocca su John mi vorticava ancora in testa. Non era solo il vino. Come poteva arrivare a suggerirmi di citare John in un articolo che sapevo non sarebbe stato gentile?
Scossi il capo. Volevo tornare a casa il prima possibile, dove ad attendermi vi era una Dominique dormiente. Il suo lavoro era modesto, ma comunque impegnativo, ed io cercavo di supportarla al massimo affinché credesse nei propri sogni. Volevo capisse che non era sola.
"sto bene così, ti ringrazio" replicai flebilmente. Blaise allora si alzò, tendendo la sua mano come ad inizio serata. Ma non aveva lo stesso sorriso spavaldo che aveva indossato tempo prima, credendo di conquistarmi. Lo sguardo era basso, la pelle fredda.
Quando finalmente uscimmo dal locale, una folata di vento mi colpì in pieno. "domani lavoriamo sull'articolo, ci conto?" ruppe nuovamente il silenzio, ma non smise di camminare. Pensai a Jimmy Page, al dramma di cui mi aveva parlato Blaise, e in quel momento mi resi conto che, comunque andasse, quello era il mio lavoro. Certo, riportare una notizia era un conto, diffamare era un altro, e fin quando il mio lavoro non nuoceva a nessuno, non avrei avuto di che preoccuparmi. "s-si"
"prego" aprì lo sportello della macchina, facendomi entrare. "non c'è l'autista?" scherzai. D'altronde quando era venuto a prendermi, lui non era seduto al posto del guidatore. Entrò subito anche lui. "mi ha lasciato la macchina.." e, non udendolo proseguire, mi voltai. Ma il suo viso era improvvisamente troppo vicino al mio, riuscivo a vedergli le lentiggini sul naso. "c-cosa stai-"
"shh" sussurrò, appoggiando la sua mano sul mio viso. Il mio cuore si agitò, e la paura prese immediatamente il posto della sorpresa. "No Blaise, lasciami subito" mi scostai. Grazie al cielo non avevo ancora allacciato la cintura, sarei potuta scendere il qualsiasi momento.
"John non lo verrà a sapere, stai tranquilla" scosse le spalle con leggerezza. Un uomo come lui non si faceva di certo scrupoli.
"Come ti permetti?" scattai " Avevo ribadito che questa fosse solo una cena di lavoro, ma tu ne hai approfittato vedo!" agguantai la maniglia della portiera, ed uscii velocemente, nonostante Blaise mi pregasse di tornare in auto con voce rauca e autoritaria. "torna subito qui, Maggie!"
Lo ignorai, e corsi alla cabina telefonica più vicina. Mi assicurai che non mi avesse seguita, e prima di telefonare, presi un respiro profondo. Che cosa mi sarei dovuta inventare? Non avevo intenzione di dire a John che Blaise aveva cercato di baciarmi. Sarebbe impazzito, ed io non volevo metterlo nei pasticci per colpa mia.
Sperai non fosse troppo tardi e che non lo stessi disturbando, per chiamare. D'altronde i ragazzi non erano ancora partiti per il tour in Giappone.
E non se ne parlava di tornare a casa con quell'individuo.
"Pronto?" udii replicare con voce vispa al di là del telefono.
"John? Ho bisogno del tuo aiuto"
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𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]
ФанфикLondra, '71 Maggie è una ragazza di diciassette anni, amante della musica ed ispirante scrittrice. A causa della separazione dei suoi genitori, passa i fine settimana - ad alternanza - prima con la madre, e poi con il padre, e questo la porta a spos...