𝐗𝐋𝐕𝐈

30 2 0
                                    

All'epoca mi parve un assurdo cliché, come quello dei libri, in cui la protagonista al termine della storia, finisce con lo scoprire di essere in dolce attesa. E per carità, ero a conoscenza della gravità della situazione, perché nessuno dei due era pronto a diventare genitore, ma sapevo che se ce ne fosse stato bisogno, non mi sarei tirata indietro alle mie responsabilità.

C'era una preoccupazione più grande a tenermi occupata le giornate, oltre alle nausee perenni. Il terrore di rovinare tutto, di nuovo, con John era tangibile. Sia tenerlo all'oscuro, che dirglielo, equivaleva a perderlo per sempre. Volevo semplicemente sparire, per non dover affrontare le conseguenze. Ma prendere la decisione non spettava soltanto a me, lo sapevo bene. Sarebbe stato egoista decidere di non tenere il bambino, o al contrario, di farlo, senza tenere in considerazione i pensieri di John. In quel momento stava attraversando il periodo più bello della sua vita, come potevo rovinargli tutto?

Mi poggiai stanca alla scrivania, con una tazza di caffè bollente a riscaldarmi le mani. Un lato positivo in tutto quel casino c'era stato. Il The Sun mi aveva accolta a braccia aperte nella loro grande famiglia. Non ero ancora sicura di volermi ritirare, per un breve periodo, per lavorare da casa, ma prima o poi avrei dovuto farlo. Le mie condizioni fisiche lo richiedevano.

Ian, il capo direttore, era un uomo gentile e molto sicuro di sé. Era preparato nel suo lavoro, rispettabile e umile. Niente a che vedere con quella canaglia di Tom, che per qualche assurdo motivo, teneva ancora duro. Peccato avesse me come concorrenza.

"fa molto freddo fuori, copriti quando torni a casa" suggerì gentilmente, avvolto nel suo cappotto e pronto per tornare a casa. Avevo insistito per rimanere oltre l'orario, così da terminare il mio articolo e prendermi qualche giorno in più affinché potessi riposare. Non sapevo quale splendida creatura stesse crescendo dentro di me: sapevo solo che aveva un cuore, e che dovevo proteggerla.

La figura slanciata del capo sparì oltre la porta, e quando sentii il portone sbattere, mi rilassai contro lo schienale della sedia. La solitudine in quei momenti mi era d'aiuto, così da aiutarmi a capire di cosa avessi bisogno. Ma ero a corto di coraggio.

Quando tornai a casa, e alzai la cornetta per rispondere alla telefonata, avrei voluto vuotare il sacco e confessare. Eppure, quando udii la voce felice di John dall'altro capo, non ce la feci.

𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora