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Salii in macchina agitata, ma quando vidi che Blaise era seduto davanti, mi rilassai immediatamente contro il sedile. Forzai me stessa fino all'esasperazione affinché riuscissi a mettere su un sorriso di costante cordialità, benché disprezzassi la falsità. Avrei fatto di tutto per quel lavoro, persino sorbirmi un uomo così tanto superficiale come Blaise.

"sei bellissima stasera, Maggie" dichiarò come un vero galantuomo, porgendomi la sua mano affinché potesse scortarmi al nostro tavolo. Ma la sua galanteria era trita e ritrita; lo capivo dall'assenza di lucentezza nei suoi occhi, e dai gesti meccanici che aveva compiuto così tante volte con chissà quante altre donne.

Cenare al Wiltons, uno dei ristoranti più antichi di Londra, fu senz'altro una piacevole esperienza che avrei voluto ripetere con John. "allora.." tossì Blaise, catturando ahimè la mia attenzione "ricordandoti che questa è una cena di lavoro, così riesci a rilassarti di più.." mi colse alla sprovvista rendermi conto che persino uno come lui se n'era accorto, e arrossii. "cosa ne pensi se scrivessimo un articolo basandoci sui recenti scandali musicali?"

Un vuoto allo stomaco mi colpì violentemente. Perché? Era la mia domanda. Perché aumentare il chiacchiericcio su scandali e malintesi, mettendo alla gogna gli artisti? Certo, era il 1975, l'inaspettato sconvolgeva alla grande il pubblico, ma addirittura unirsi al branco di lupi che ululava mi sembrava così.. ingiusto.

"ehm..cosa intendi?" borbottai flebilmente, e nel frattempo un cameriere venne a portarci i menù. Quanto avrei voluto sotterrarmi tra quelle pagine e non riemergere mai più!

"non hai sentito di Jimmy Page?" sembrò quasi sorpreso che non lo sapessi, d'altronde ero una giornalista e lavoravo per una delle testate giornalistiche più famose di Londra. Ma la notizia doveva esser fresca, per cui mi ritrovai a boccheggiare come un pesce fuor d'acqua. "dobbiamo assolutamente scrivere un articolo degno del Daily Mirror!" e quando nominò Jimmy Page, una vasca da bagno con due groupie e quattro polipi vivi, capii esattamente cos'era Blaise. Un uomo senza scrupoli.

Mi buttai immediatamente tra le righe di quel menù nella speranza di distrarmi. 

"se..se non ti va possiamo sempre parlare del tour dei Queen in Giappone, o di John..-" lì per lì non capii se stesse scherzando, premendo sul fatto che uscissi col bassista da quando avevo diciassette anni, ma il suo sguardo era serio. Alzò la mano ed un cameriere accorse immediatamente. "vino bianco, quello più costoso che avete qui"

Mi torturai le mani al di sotto del tavolo, e prima che il cameriere andasse via, ordinai un'insalata di pollo con qualche verdura grigliata. Lo preferivo quando teneva la bocca chiusa, per cui anche Blaise in quella situazione si ritrovò costretto a ordinare da mangiare. 

Non lo ascoltai mentre parlottava con il povero ragazzo che, sicuramente esaurito già ad inizio serata, cercava di stare al passo con le pretese del mio - purtroppo - braccio destro. 

Rimuginai, e alla fine Jimmy Page non mi sembrò così male. 

Come potevo permettermi di tirare in ballo John e la sua vita privata? Sarebbe stata una pugnalata alle spalle e avrei fatto di tutto per evitare che accadesse.


𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora