𝐗𝐋𝐈𝐈𝐈

36 2 2
                                    

In meno di un'ora, la villa di Freddie si riempì di gente. Cominciarono a scorrere fiumi di alcol, la musica raggiunse un volume spropositato e le luci colorate avevano invaso il salone. Sapevo che per i ragazzi non sarebbe stato facile perdonarmi, ma Freddie lo aveva fatto. Lui aveva capito, e quando John mi aveva risposto in quel modo, lui mi aveva dato una pacca sulla spalla, dicendomi "capirà, ha solo bisogno di un po' di tempo"

Io non meritavo il cuore gentile di Freddie Mercury.

Mi guardai intorno, benché in quella folla mi fosse quasi impossibile orientarmi, e decisi di spingermi verso il tavolo dei drink. Avevo i giorni contati al Daily Mirror e la mia vita amorosa era ormai andata a rotoli, perciò una sbronza non avrebbe di certo peggiorato la situazione.

Lo champagne mi tentava senz'altro, ma c'erano alcolici ben più forti ad attendermi, così da salvare l'insalvabile e patetica serata che avrei trascorso da sola. Mi fiondai sulla vodka, prendendo l'intera bottiglia, e mi allontanai in giardino. Erano tutti a ballare, nessuno si sarebbe accorto di me. Adocchiai un muretto che affacciava ad un albero di ciliegio, e mi ci sedetti, cominciando ad aprire subito la bottiglia.

Non avevo mai amato bere, ed ero conscia del fatto che scappare dai problemi in quel modo non me li avrebbe risolti, ma volevo che per una sera tutto tacesse nella mia testa. Il dolore, i rimpianti, il senso di colpa.

Presi un sorso, e storsi immediatamente il naso. "argh" sputacchiai, a causa del bruciore alla gola dovuto alla vodka. All'inizio non mi piacque affatto, ma bastò poco per abituarmici, e quando mi sentii abbastanza brilla da poter sopportare il pulsare della ferita che avevo nel mio cuore, feci per alzarmi.

Con la musica che rimbombava, non mi accorsi di un rumore di passi che si dirigeva nella mia direzione. Alzai lo sguardo già annebbiato, e mi si fermò il respiro. Preoccupata a farmi ascoltare dai ragazzi, non mi ero resa conto che John avesse leggermente scalato i capelli. Ingiusto che persino in quel momento, ferita nell'orgoglio, io desiderassi tanto avvolgerlo tra le mie braccia e baciarlo come se non esistesse nient'altro all'infuori di lui.

" e così.." cominciai "non ci hai messo molto ad andare avanti"

Tiffany, così avevo scoperto si chiamasse la ragazza con cui aveva deciso di sostituirmi.

John mi guardò truce, strappandomi la bottiglia di mano, quasi fosse rimasto un briciolo di affetto in lui nei miei confronti, e aprì le sue labbra perfette soltanto per ferirmi ancora. 

"Che cosa avrei dovuto fare? Aspettare che tornassi mentre tu eri là fuori a conoscere persone? Anzi, a dirla tutta non hai fatto altro che nasconderti! E poi ti sei persino messa con il manager che ti ha molestata!"

Sbarrai gli occhi nel buio. C'era un dolore che premeva nel petto, così forte da spezzarmi il respiro. "Come puoi credere che io abbia fatto una cosa del genere? Dopo quello che ho dovuto passare? E oltretutto, pensi che ti avrei sostituito così in fretta come hai fatto tu con me? Non ho idea delle voci che ti sono arrivate, ma se credi che io abbia dato una possibilità a Blaise, ti sbagli di grosso!"

Un boato sopraggiunse dall'interno della villa. Urlavano tutti, si auguravano un buon anno nuovo, e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era al fatto che per gli altri era facile giungere a conclusioni affrettate senza prima cercare di capire come stavano davvero le cose. 

Ingoiai un singulto, e ricacciai indietro le lacrime. "Io ho sbagliato, ma quantomeno ho avuto il coraggio di ammetterlo. Sei tu che dovresti fare-" ma John si avvicinò a me di slancio, afferrando il mio viso soltanto per tuffarsi egoisticamente sulle mie labbra, cosa che in un primo momento gli impedii di fare. "Tiffany è stata soltanto la ragazza di una notte, nient'altro" mi pregava con gli occhi. Tutt'un tratto si era addolcito, si era pentito delle sue parole, e sembrava aver finalmente compreso ogni cosa. "Lascia quel coglione di Tom, noi possiamo aiutarti a liberarti di lui!"

Poi glielo concessi. Mentre i fuochi d'artificio si libravano in aria, lasciai che mi baciasse, perché la verità era una sola: John mi era mancato ogni giorno da quando ci eravamo lasciati, ed io non avevo mai smesso di amarlo.

𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐟 𝐌𝐲 𝐋𝐢𝐟𝐞 [𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora