Come (non) gestire i rapporti umani

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È da quando sono piccolo che non so gestire i rapporti umani.

So che può sembrare un controsenso, visto che sono socievole, estroverso e tutto il pacchetto, ma soffro d'ansia sociale.

Se poi aggiungiamo il fatto che ho problemi seri a fidarmi delle persone e ho il terrore del rifiuto, capirete bene che la mia vita sociale è un casino paradossale e drammatico.

Da quando vivo lontano da casa e non frequento più molto spesso le persone a cui tengo, sto imparando a gestire i miei rapporti a distanza.

Ora, io non so se sono io o è una cosa condivisa, ma non riesco a capire in base a che cosa la gente dia priorità a certi rapporti piuttosto che ad altri.

Esempio base, nonché motivo di questo capitolo: quante volte a settimana devo chiamare mia madre.

Tutti i giorni no perché altrimenti mi sparo, però manco uno o due, altrimenti quella mi urla al telefono che ho sempre tempo per chiamare Lizzie, Calliope e la mia ragazza, ma mai per lei.

Lo so che il problema qui è ed è sempre stato mia madre, ma io mi sono rotto i coglioni di sentirmi Genitore 1 che mi urla al cellulare perché non la chiamo quando l'ho appena chiamata.

Che poi la vedo tutte le domeniche, quindi boh, mica sparisco nel nulla per mesi e mesi. E poi vivo da mio nonno, che a quanto pare fa da spia e le racconta tutto quello che faccio.

Comunque, tutti quanti tranne le tre donne della mia vita mi dicono che dovrei chiamare più spesso mia madre, che è Genitore 1, che non devo farla preoccupare e blablabla.

E io lo so che sono discorsi inutili fatti da gente che non sa che mia madre è il motivo per cui vado in terapia (e forse ho il ptsd, ma dettagli), ma mi rompo il cazzo a sentire frasi del tipo:

- "hai chiamato Babe, ma non tua madre?"

- "hai tempo per Cal e Lizzie, ma non per tua madre?"

- "certo che tua madre proprio la ignori, eh"

Ora, io vorrei andare da questa gente e urlare che BRO, PORCA PUTTANA, C'HO PIÙ MOMMY ISSUES CHE VOGLIA DI VIVERE (NON CHE CI VOGLIA MOLTO IN OGNI CASO, LMAO), QUINDI COL CAZZO CHE LA CHIAMO PER FARMI URLARE CHE SONO UN MOSTRO.

Ma sono calmo, capisco che non risolverebbe la questione e mi limito a far notare che ho un sacco di cose da fare e non ho la minima voglia di sentire le lamentele di mia madre.

Se non si fosse capito, ho scoperto di avere anche anger issues e sono solo alla sesta seduta di terapia.

Mi sono lamentato abbastanza, vado a mangiare le polpette al sugo di nonno.

Ave atque vale

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