(Not) at home

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Questo sarà l'ennesimo capitolo sfogo di questa raccolta, chiedo scusa per il disagio.

...

Se c'è una cosa che ho imparato nel mio primo anno di università, è che il supporto della famiglia è fondamentale.

Parlando con i miei amici e colleghi, perlopiù fuorisede, ho notato che tutti ricevevano una mano (economica, psicologica, anche a livello di studio) dai propri genitori.

Ho scoperto che anche persone che non sanno un cazzo di filosofia ci si sono messe e hanno ascoltato i propri figli mentre ripetevano, hanno fatto domande su quello che stavano studiando, si sono interessati.

E tutti quanti non vedevano l'ora di tornare a casa il weekend e riposarsi.

Poi c'ero io, che prima di andare dai miei a pranzo la domenica dovevo gestire o un attacco di panico o una crisi di pianto. Io che dovevo sperare che i miei mi dessero i soldi, perché "tu vivi con nonno, a che ti servono i soldi?" (per mangiare, per comprarmi penne ed evidenziatori, per comprarmi un maglione nuovo se quello vecchio si è rovinato, giusto per dirne qualcuna).

Io che non volevo mai chiamare a casa, perché tanto sapevo che non mi sarebbero stati d'aiuto, anzi.

Quando mi sono decisa ad andare in terapia (gratis, perché col cazzo che i miei me l'avrebbero pagata), pensavo che la psicologa mi avrebbe dato una mano per convivere con i miei genitori e stare meglio.

Spoiler: Sono sei mesi che mi dice che devo tagliare i contatti e allontanarmi il più possibile da questa gente.

Mi ha anche minacciata di spedirmi al centro di salute mentale e mi ha detto che forse mi servirebbe un consulto psichiatrico, ma ehi, una tragedia alla volta, altrimenti io non arrivo a vent'anni.

Tutto questo per dire che, ora che sono dai miei per la sessione estiva, mi sto davvero rendendo conto di quanto sia vero quello che la psicologa mi ha detto negli ultimi mesi.

Per non essere prolissa, ho inventato i tre Non: Non sei tua madre, Non sei come tua madre, Non sei come dice tua madre. Che può essere ulteriormente riassunto in Non sei un mostro tossico abominevole, ma dettagli.

Inutile dire che due settimane con i miei hanno eliminato sei mesi di terapia comportamentale e xlx mix ragazzx si sopporta a giorni alterni le mie crisi.

Funny, but non funny haha. Funny, come cazzo può essere questa la mia famiglia?

Cioè, davvero, come cazzo è possibile?

Non abbiamo niente in comune, passo metà del mio tempo a fare da adulto resposabile/genitore a tre persone, dicono che io sono quella che deve farsi curare e più va avanti e più ci vanno pesanti con me.

Non rispettano i miei spazi, non rispettano i miei sentimenti, non rispettano la mia volontà, non rispettano neanche il fatto che sto studiando per la sessione.

E soprattutto - l'unica cosa che mi fa davvero incazzare - non rispettano il fatto che io ami xlx mix ragazzx.

Letteralmente, mia madre mi ha detto che io penso di amarlx perché non so che cosa sia l'amore o amare o essere amata davvero - lei è l'unica che mi ama sul serio, quindi devo trattarla bene.

Vi giuro, quando me l'ha detto stavo per strozzarmi con l'acqua e mi è venuto da piangere.

Per non parlare poi del fatto che mi stia ripetendo da due settimane che sono grasso, devo dimagrire, che mi sto lasciando andare e che devo seriamente perdere peso, "sarei tanto bellina".

Peccato che dicesse le stesse cose venti chili fa e che l'unica volta in cui le piacevo ero praticamente anoressica.

Però ehi, sono io quella cattiva, che non la apprezza e tutto il resto.

So che devo schermarmi, so che devo risponderle, so che devo mettere le cose in chiaro e farmi valere, ma ogni volta che mi trattano così voglio solo sparire dalla faccia della terra, chiudermi in camera e non alzarmi dal letto per i prossimi tre secoli.

Al che io mi chiedo: perché? Perché a me? Che cosa ho fatto di male? Perché devo avere questa famiglia? Perché non riesco a convincerci? Perché?

E qui parte la voce della mia psicologa, che mi ripete da mesi che non tutti hanno la fortuna di avere dei genitori (e qui aggiungo "che fanno davvero da genitori", altrimenti il concetto non rende).

Quindi devo accettarlo e andare avanti con la mia vita.

Peccato che al momento la mia vita sia una crisi ogni due giorni, burnout, una pseudodepressione e un probabile PTSD.

Però ehi, devo andare avanti con la mia vita.

Se non riesco a scappare, io faccio una strage.

The Perks of Being a Young AdultDove le storie prendono vita. Scoprilo ora