I will survive (?)

75 10 9
                                    

Io a 'na certa me romperò er cazzo (espressione tipica francese usata quando la vita ti stressa).

Sono ormai sei settimane che vivo da solo e che cerco di avere uno stile di vita "sano e funzionale" - il mio nuovo mantra, gentilmente imposto dalla mia psicologa per "arginare il più possibile le mie tendenze autodistruttive". Questo significa principalmente che cerco di fare tre pasti al giorno e di non devastare il mio organismo con alcol (ho già fallito), odissee fisiche (sto fallendo) e comportamenti a rischio (me la sto cavando abbastanza).

Tuttavia, questo implica due cose: fare la spesa in modo sensato per controllare l'alimentazione e trattarmi con gentilezza quando sto male. Il motivo per cui sto scrivendo questo capitolo è, ovviamente, che scleri e disagio spuntano fuori come funghi - soprattutto quando si parla di cibo.

Io ho i buoni per la mensa universitaria, ma posso fare un pasto al giorno e solo alla mensa della residenza, quindi li uso per cenare e a pranzo mi arrangio con quello che trovo al bar dell'università. Al supermercato io compro giusto i detersivi, quello che serve per l'igiene personale, la roba della colazione e qualcosina da sgranocchiare nel weekend: sembra poco, ma alla fine mi partono sempre venti euro di spesa e puntualmente la cosa che costa di più sono gli assorbenti.

Cara Giorgia Meloni, che sei donna, madre, cristiana e a quanto pare stupida, come cazzo ti viene in mente di alzare il prezzo dei fottutissimi assorbenti? Già il ciclo è una rottura di palle assurda e tu aumenti pure la spesa mensile? Io, essere dotato di una vagina, col ciclo che mi dà più disforia di qualsiasi altra cosa, devo pure spendere un rene per gestire una cosa che non vorrei assolutamente avere? Donna, madre e cristiana stocazzo, altrimenti una manovra del genere non la facevi manco a sparatte. (Se non si fosse capito, la Meloni mi sta sul cazzo).

Ma la prendo con la filosofia, cerco di essere zen e vado avanti con la mia vita.

Almeno fino a stamattina, quando ho speso 17 euro in farmacia per evitare eventi intestinali spiacevoli.

Dovete sapere che il mio corpo ha uno strano modo di somatizzare il mio malessere: di solito ho mal di stomaco e i brividi anche se fanno trenta gradi, ma quando si tratta dell'ansia il mio subconscio fa "intestino, io scelgo te!". Visto che domani sarà una giornata atroce e psicologicamente devastante, ma mi sono autoimposta di non avere ansia e affrontare la cosa con molta calma e tanta tranquillità, stamattina mio sono svegliato e il mio intestino mi ha ucciso tre volte.

Morale della favola: sono scappata dall'università alla prima pausa, sono passata in farmacia, ho fatto un mix di tutti i rimedi naturali che mi sono venuti in mente e ora sono a letto in pigiama, a far finta che tutto questo sia perfettamente normale e che non devo fare altro che aspettare (invece di, che ne so, accettare di star avendo un attacco di panico interiore).

Però - nota positiva - me la sto cavando molto bene, ho resistito all'impulso di chiamare mia madre (cosa che mi avrebbe solo devastato psicologicamente) e sono consapevole del processo autodistruttivo che sta avvenendo in questo momento. Poi che non sappia come fermarlo è un altro discorso.

Però sul serio, perché deve costare tutto così tanto? Che poi i salari non si alzano di conseguenza - né tantomeno le borse di studio - quindi io momenti conto i centesimi per arrivare a fine mese e restare in budget (per ottobre era 300 e ho speso 500 senza rendermene conto, per novembre sono stata realista, ho fissato a 400 e sto facendo tutto il possibile per rientrarci).

Detto questo, vado ad aggiornare l'altra mia raccolta, che ho gossip da raccontare in separata sede. Spero che stiate bene, abbiate mangiato, siate idratati e questo weekend riuscite a svagarvi un po'.

Ave atque vale

The Perks of Being a Young AdultDove le storie prendono vita. Scoprilo ora