Goodbye 2023

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Caro 2023,
fattelo dire: sei stato proprio un anno del cazzo. Forse ero stato un po' troppo ottimista a dicembre scorso a pensare che sarei entrato nella mia healing era e che tutto sarebbe andato per il verso giusto, ma pure te ti sei proprio impegnato, eh!

Quella che doveva essere la mia healing era è stato solo un lungo calvario emotivo per scoprire quanto io stia male. Ho iniziato a ricordare cose che il mio cervello aveva sapientemente rimosso e ho scoperto che quelle che io ho sempre considerato le mie emozioni non sono tali - a quanto pare non sono in grado di sentirle come le persone normali.

Le persone che dicevano di amarmi mi hanno ricordato per l'ennesima volta che l'unico amore che penso di meritare e che accetto è tossico e mi fa solo stare male. Mi hanno fatto ricordare che non posso permettermi il lusso di fidarmi di qualcuno.

Ho visto quanto in basso posso cadere e quanto sono disposta a sacrificare per non perdere le persone che amo, anche a costo di distruggermi.

Ho realizzato che la "cosa" che non ho mai saputo identificare e che è sempre stata dentro di me è un nucleo depressivo che non mi abbandonerà mai.

Ho scoperto cosa si prova ad avere i sintomi da insonnia cronica e quanto sia labile il confine tra essere stanchi ed essere fuori di testa.

E soprattutto, cosa più importante, ho imparato quanto sia stupido illudersi che le persone possano cambiare - perché sì, le persone possono cambiare, ma il più delle volte il margine di cambiamento è così sottile da essere invisibile.

Caro 2023, mortacci tua, sei stato davvero un anno del cazzo, ma mi hai portato anche qualche gioia.

Mi hai dimostrato che lì fuori c'è qualcuno che tiene a me e che ha intravisto la mia oscurità, ma fa finta di non vederla perché vuole che sia io a decidere quando e come affrontarla. Mi hai fatto trovare delle persone con cui posso permettermi di sbagliare, di fare la scema ed essere stupida e imperfetta perché loro mi vogliono bene, mi accettano e soprattutto mi stimano per quella che sono. E, per quanto ancora non riesca a fidarmi di loro, mi sento abbastanza tranquilla da abbassare le difese almeno un po'.

Ho imparato a vedermi con gli occhi di qualcuno che non sia della mia famiglia e ad apprezzare alcuni aspetti della mia personalità. Certo, dover fare ogni volta il resoconto delle mie scoperte alla psicologa è stato molto strano, ma almeno oggi riesco a dirmi che non sono una persona cattiva - il che è già tanto.

Ma la cosa più importante, quella per cui ti sono davvero grato, è l'avermi fatto scoprire quanto, nonostante la depressione, nonostante la sofferenza, nonostante tutto quello che ho passato e che dovrò affrontare, io sia in grado di essere una persona sana, funzionale e produttiva perché io sono una tosta.

Ormai stai finendo, il 2024 è alle porte e la cosa mi terrorizza: la settimana prossima comincerò il mio percorso psichiatrico e non so che piega prenderà la mia vita. Non so se dovrò davvero prendere psicofarmaci, né tantomeno se avrò la diagnosi che penso, ma una cosa la so: nulla sarà come prima - e sono cautamente ottimista nel dire che le cose andranno meglio.

Vatti a bere un ultimo bicchiere prima di andare in pensione, mi raccomando!

Con amore,

Buon anno nuovo,

Narnia

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