-Capitolo 3-

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Ti devo un favore

Levi era restato tutto il tempo sotto la pioggia, ma almeno usava l'ombrello che gli avevo dato.

Io ero nella mensa da sola, non sapevo a cosa pensare. Quel ragazzo mi infastidiva così tanto, nei modi, in tutto, perché odiavo non capire qualcuno.

Rientrò una volta finita la pioggia, ma non parlammo. La sera andai nello stesso posto del giorno prima, speravo di trovarlo lì.

Ma non c'era nessuno. Levi sapeva che sarei andata, per questo ha deciso di non farsi vedere.

Arrivò Hanji qualche minuto dopo e si mise vicino a me, le stelle erano molto luminose.

<<T/N! Ti sto cercando da tutto il giorno! Oh devo per forza parlarti di una mia teoria che ho sui giganti!>> esclamò la ragazza sorridendo.

Ricambiai il sorriso, mi piaceva sentirla parlare. Era una buona compagnia.

<<Comunque con Levi come sta andando? Ah vorrei tanto conoscerlo! Ha un modo così particolare di uccidere i giganti!>> esclamò la ragazza ancora più emozionata di prima.

<<Non ci sperare, è impossibile fare conversazione con lui, è un megalomane egoista! Cosa ci vede Erwin in lui?>> chiesi.

<<Quando Erwin gli ha parlato nella prima spedizione fuori dalle mura, lui... aveva un'espressione diversa. Erwin ha trovato le parole giuste per Levi, ma io non ci riesco>> dissi.

<<Beh allora, più o meno mi è successa la stessa cosa>> affermò.

<<Con chi?>> chiesi.

<<C'era un gigante fuori dalle mura e->> iniziò.

<<Ok ho capito, lascia stare>> risposi sbuffando.

<<Dovrei appassionarmi anche io ai giganti, hanno emozioni al contrario di Levi e sono più facili da gestire>> dissi incrociando le braccia.

<<T/N nessuno non prova emozioni, Levi è solo bravo a nasconderle>> cercò di farmi capire. Ha ragione.

<<Grazie Hanji>> risposi sorridendo.

Uscii e mi diressi verso il dormitorio, ma ovviamente andai a sbattere contro Levi. Ma c'è qualche forza soprannaturale contro di me?

<<Guarda dove vai>> disse assottigliando lo sguardo.

<<Non è colpa mia se cammini a passo felpato per i corridoi>> risposi guardandolo negli occhi celesti.

<<E poi dovresti essere a letto>> dissi.

<<Ah ora mi tratti come un bambino?>> chiese.

<<Non voglio che tu vada male all'allenamento di domani>> risposi quasi per giustificarmi, perché mi sentivo così nervosa con lui?

<<Non preoccuparti per me. Anche tu dovresti andare a letto comunque>> disse e sbuffai, che fastidio.

<<Avevo delle cose da sbrigare>> risposi allontanandomi.

<<Capitano>> disse il ragazzo e mi girai.

<<Grazie per l'ombrello oggi>> disse di punto in bianco e rimasi a bocca aperta,

Non mi stava guardando negli occhi, ma sorrisi comunque, forse Hanji aveva ragione.

È solo bravo a nascondere le emozioni.

<<Di nulla, notte Levi>> dissi pronta ad andarmene nel dormitorio.

<<Buonanotte capitano>> rispose lui rivolgendo di nuovo il suo sguardo a me.

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