-Capitolo 11-

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Devozione

Avevo capito già da tempo che Levi provasse emozioni, ed era bravo a nasconderle. Ma odiavo che ero riuscita a vederne solo quattro.

Rabbia, paura, tristezza, disgusto.

Non avevo mai visto gioia.

Levi era un uomo rancoroso, anche se non lo dava a vedere, serio, freddo e schietto.

Per quanto gli volessi un bene non descrivibile a parole, e nonostante tutta le devozione che provassi, sapevo bene che lui non avrebbe mai aperto il suo cuore a me. Nonostante ci sperassi ancora.

Si limitava a dirmi qualche parola di conforto in momenti come questo, ma non accettava le mie parole di conforto.

<<No, non è questo>> disse per poi allungare la mano spegnendo una volta per tutte la candela.

<<Levi io->> iniziai.

<<Andiamo a vedere le stelle?>> chiesi pregando in un sì come risposta. Lui esitò, ci andavamo quasi ogni mese a vederle.

Solitamente ci andavamo con la Luna piena, ma oggi non era così.

<<Va bene>> rispose lui poco sicuro.

Scesi dal letto, e dopo essermi messa un paio di scarpe andammo fuori.

La Luna era in quadratura. In realtà era perfettamente a metà.

<<Spero che nel prossimo quartier generale si vedano bene le stelle>> disse lui sedendosi sull'erba asciutta, e io mi misi vicino a lui.

<<Già...>> affermai.

<<Preferisci il giorno o la notte?>> chiese.

<<Il giorno. Perché ho ancora tutta una giornata davanti. Invece quando arriva notte, la giornata è finita, e non mi piace>> dissi.

<<Io preferisco la notte>> rispose.

<<Perché?>> domandai.

<<Perché c'è la Luna. Quando ero appena arrivato qui scoprivo una nuova facciata ogni notte. E con il tempo mi sono innamorato della Luna>> affermò.

<<Non- Non pensavo ti piacesse così tanto>> dissi.

<<Come potrebbe non piacermi?>> chiese lui.

<<Io sono nata quando la Luna non era visibile. Era completamente nell'oscurità>> dissi.

<<Pensa che mia madre quando ero piccola mi diceva che neanche la Luna voleva vedermi nascere>> dissi sorridendo.

<<Magari la Luna era così imbarazzata di fare brutta figura davanti a te che si è nascosta>> disse Levi e il mio sorriso si allargò.

<<Addirittura?>> chiesi.

<<È quello che penso io>> affermò facendo spallucce.

Ci fu un momento di silenzio ma poi riprese a parlare.

<<Non mi hai mai parlato del tuo passato>> affermò.

<<Neanche tu mi hai mai parlato del tuo>> risposi.

<<Non c'è niente da sapere di interessante di me>> continuò stringendo piano i fili d'erba, forse dal disagio.

Ed ecco altro silenzio, ma quello imbarazzante. Parecchio.

<<Come mai non ti ho mai visto sorridere?>> chiesi.

<<Non ho mai avuto ragione per farlo>> continuò.

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