-Capitolo 40-

816 32 391
                                    

Forse ti amo più io

Mi ricordavo ancora la prima volta che io e Levi ci eravamo parlati. La prima volta che ci eravamo baciati, che ci eravamo detti ti amo.

Eravamo più felici prima, ma sapevo che una volta finita la guerra saremmo stati meglio che mai.

<<Non vedo l'ora di realizzare il nostro sogno>> disse accarezzandomi la guancia.

<<A chi lo dici... Prima che partissimo per tenere a bada Zeke la casa che avevamo visto tanto tempo fa era ancora in vendita>> dissi sorridendo.

<<E vicino ci sono molti negozi. Uno di questi sarà il nostro>> continuò ricambiando il sorriso.

Gli diedi un bacio a stampo.

Vivremo felici. Hanji vivrà vicino a noi.

I giorni passarono, ed era arrivato il momento di agire. Dovevamo salire sull' idrovolante e attaccare direttamente Eren.

Stava andando tutto bene, stavamo solo facendo dei controlli. Gli ultimi prima di partire.

Finché non sentimmo degli spari, e quando ci girammo riuscimmo a vedere un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi. Completamente fradicio e quasi morto.

Floch.

<<Maledetto!>> esclamai e ci puntò la pistola, ma Mikasa con i riflessi pronti lo attaccò con il dispositivo di manovra tridimensionale.

Prima di morire bisbigliò qualcosa, ma ora il problema era che l'idrovolante era bucato. Non potevamo perdere così tanto tempo.

Dopo pochi secondi sentimmo la terra tremare, e in lontananza si vedevano i giganti arrivare.

<<Cazzo>> sussurrò Hanji nel panico.

<<Ci serve tempo! Dobbiamo tappare e finire di rifornire>> esclamò uno, nessuno sapeva cosa fare ed eravamo terrorizzati.

Guardai Hanji e la vidi accennare un sorriso per poi farsi di colpo seria.

<<Sono io che vi ho comandato fino ad adesso>> disse spiegando le braccia iniziando a parlare.

Non dirmi che...

<<Me ne prenderò io la responsabilità>> affermò avvicinandosi ad Armin.

<<Armin Arlert, sarai tu il nuovo comandante del corpo di ricerca>> affermò appoggiandogli una mano sulla spalla.

Il biondo rimase a bocca aperta. Era triste, confuso, terrorizzato. Ma non si poteva biasimare.

<<Ora Levi è il tuo sottoposto, sfruttalo per bene!>> esclamò lei per alleggerire la tensione. Ma niente poteva alleggerirla.

Io sentivo gli occhi farsi lucidi, e poi la castana si avvicinò a me e mi abbracciò.

<<Mi dispiace, ma capisci vero?>> chiese e io ricambiai l'abbraccio.

<<Hanji ti prego no, c'è altro modo>> sussurrai singhiozzando piano, aggrappandomi a lei.

<<T/N>> disse staccandosi per un istante.

<<Prendetevi cura l'uno dell'altra>> sussurrò asciugandomi le lacrime. Accennò un sorriso malinconico e se ne andò, Levi era più lontano.

Non avevo la forza di dire nulla.

La sentii sussurrare qualcosa. Ero convinta che Levi avrebbe provato a farle cambiare idea.

Prova ad amarmi ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora