-Capitolo 1-

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Solo tu

Quando uscii dalla mensa la rossa corse verso di me e mi fermò.

<<T/N! Scusa per Levi, deve fare tutto il serio ma in realtà è un tenero!>> esclamò facendomi scappare un sorriso.

<<Ah sì? Levi è tenero?>> chiesi ad alta voce in modo che anche il diretto interessato mi sentisse, e Furlan si fece scappare una risata.

Ma lui accellerò il passo, ignorandomi. Però non potrà ignorarmi a lungo, è un mio cadetto.

Il pomeriggio all'allenamento bisognava allenarsi con il movimento di manovra tridimensionale. Odiavo ammetterlo ma i tre erano già ottimi.

L'unico problema era che avevo notato qualcosa in Levi.

<<Lo sai usare davvero molto bene, soprattutto per essere un autodidatta. Però ti conviene fare meno l'esibizionista e sprecare meno gas>> dissi.

<<Esibizionista a chi?>> chiese.

<<Dai Levi accetta qualche consiglio>> affermò Furlan mettendogli un braccio attorno alle spalle.

<<I suoi consigli non aiutano>> disse il corvino.

<<In realtà a me i suoi consigli hanno aiutato il primo giorno che siamo arrivati>> disse Isabel imbarazzata.

<<E a me ha aiutato ad andare a cavallo>> rispose il biondo, cosa che fece innervosire ancora di più Levi.

Decisi di andarmene mentre continuavano a parlare, meno di una settimana e ci sarà la spedizione fuori dalle mura.

In questi giorni, io e Isabel diventammo molto amiche. Con Furlan ci parlavo quando capitava.

Ma con Levi... Levi era irraggiungibile. In realtà provavo ad avvicinarmi ma non voleva che nessun altro ci fosse nel suo mondo.

Solamente lui, Isabel e Furlan.

Anche se ora c'era solo lui.

Piangeva, vicino a lui un gigante anomalo sdraiato, ma anche la testa di Isabel e il busto di Furlan.

Un disgustoso odore di sangue e cadavere.

<<Sei rimasto solo tu?>> chiese Erwin avvicinandosi.

<<Patetico>> continuò accennando un sorriso.

Ma Levi non era patetico in quel momento.

Era umano.

<<Io ti ammazzo!>> urlò il ragazzo estraendo la spada fiondandosi contro Erwin, beh ha mostrato i suoi veri colori.

<<È per questo che sono venuto!>> continuò a urlare mentre le lacrime scorrevano.

Ma Erwin gli disse che sapeva tutto. Che la pergamena vera aveva già raggiunto il destinatario e che Levi non potesse più fare niente.

Proprio come secondo i piani.

Levi si era fidato dei suoi amici. E in quel momento probabilmente si malediceva per non averli convinti a restare dentro le mura.

<<Se continui ad avere rimpianti allora finirai per non prendere nessuna scelta>> iniziò di nuovo Erwin.

<<E lascerai che gli altri decidano per te>> concluse.

<<Mi aspetto che tu sia con noi nella prossima spedizione>> disse per poi salire sul cavallo e allontanarsi.

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