-Capitolo 15-

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Sei tutto per me

Lo sentivo singhiozzare anche se ero fuori dalla porta. Ovviamente anche io avevo perso la mia squadra.

Ma io ero abituata a cambiare squadra, Levi no. Perché Levi era migliore di me, e perciò aveva squadre più forti e migliori delle mie.

Solo Eren era sopravvissuto.

Sospirai, e decisi che era meglio lasciarlo in pace, neanche io avevo molta voglia di parlare con qualcuno. Non stavo bene.

Mi sedetti alla mia scrivania, e decisi di mettermi a scrivere una lettera per le famiglie dei miei cadetti ormai morti. Lo facevo sempre, era il mio modo per chiedere scusa.

Si fece notte fonda, e non riuscivo proprio a dormire quella notte. Pensavo a Levi che piangeva nella sua camera, alle morti che ho visto, a quel maledetto gigante che ha ucciso una buona parte dei cadetti.

Mi alzai e andai in camera di Levi. Ero convinta che non stesse dormendo, non sapevo neanche se stanotte avrebbe dormito.

Aprii di poco la porta, e lo vidi seduto alla scrivania, stava anche lui scrivendo qualcosa.

<<Levi? Posso entrare?>> chiesi.

<<Sì>> disse dopo qualche minuto di esitazione.

Non aveva più le lacrime agli occhi, non aveva voglia di continuare a piangere, soprattutto davanti a me.

<<Stavo scrivendo una lettera al padre di Petra. Almeno per chiedergli scusa, quando siamo tornati ha iniziato a parlarmi ed è il minimo>> disse e mi avvicinai a lui.

Mise la lettera nella busta e la chiuse, poi la appoggiò un attimo al bordo della scrivania, e mi guardò.

Non mi piaceva vederlo triste.

<<Mi dispiace se ieri ti ho cacciata via, ma spero che tu capisca>> disse guardando in basso, la sua gamba non era messa benissimo.

<<Ti voglio bene Levi, e capisco il perché. Per quanto tempo non potrai combattere?>> chiesi.

<<Posso ancora combattere, domani ha inizio il piano. I cadetti pensano di aver capito chi è l'ospite del gigante dalle fattezze femminili>> disse il corvino.

<<Ok ma promettimi di non combattere a meno che non sia strettamente necessario>> risposi.

<<T/N...>> sussurrò alzandosi.

<<Promettimelo, sarà molto pericoloso. Eren dovrà combattere con l'ospite del gigante femmina>> dissi prendendolo per mano.

Le sue dita tra le mie, la sua pelle fredda a contatto con la mia calda. I suoi occhi di ghiaccio fissi nei miei, che si stavano scaldando a causa delle lacrime.

<<Te lo prometto>> disse.

Levi non era uno a cui piaceva scendere a compromessi, non gli piaceva neanche fare delle promesse. Ma sapeva che avevo bisogno della sua parola, nonostante non era convinto di riuscire a mantenerla.

Lui è uno spirito libero, vive per combattere, lui le ali della libertà le porta davvero come simbolo della libertà, come se potesse davvero volare e rendere liberi anche gli altri.

Ma per me quelle ali erano un vincolo.

Volevo tanto abbracciarlo, ma non sapevo se mi avrebbe respinta.

Ma tentai comunque.

Allungai le braccia nella sua direzione, gli misi le mani sulla schiena stringendolo a me.

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