pov Elizabeth Di Salvo
I suoi occhi verdi che guardavano i miei,nel mentre che si tirava i capelli all'indietro si mordeva il labbro.
Eravamo su una panchina e avevo la mia testa sulle sue gambe,il suo sguardo bellissimo che mi guardava
in modo profondo,così profondo che sembrava che mi stesse guardando dentro.Mi avvicinai alle sue labbra e...
Mi svegliai di scatto,mi guardai intorno e non c'era nessuno accanto a me,solo le mie compagne che però erano nei loro letti.
Era tutto un sogno,un bellissimo sogno.
Stava sorgendo l'alba e approfittai per guardarla,mi alzai dal letto e accesi una sigaretta.
Mi misi le mani in faccia,stavo pensando a lui e questa cosa non andava bene.Avrei deluso tutta la mia famiglia e non lo avrebbero mai accettato.
Non sono innamorata,ma so solamente che stare alla larga da lui mi fa stare male,e sapere che,ogni volta che parliamo,stiamo facendo una cosa sbagliata mi fa stare male.
Mio fratello mi diceva sempre "Segui il tuo cuore e non il volere degli altri" fosse così semplice...
Dovrei dargli ascolto e godermi la mia vita senza pensare troppo a rendere fiera la mia famiglia.
Misi la testa all'indietro appoggiandomi al muro.
Arrivò Nunzia per svegliarci e dopo essermi vestita andai in mensa.
Mi misi dei pantaloncini dell'Adidas neri e bianchi e un top nero.
Come sempre mi misi al tavolino con Silvia e Nad.
Come sempre andai nel laboratorio di arte insieme a un po' di ragazzi e ragazze dell'IPM.
Mi sentii tirarmi per il braccio e venni portata in un'altra stanza,lontano da occhi indiscreti.
Mi ritrovai davanti il suo viso,con gli occhi verdi intenso e i capelli tirati all'indietro.
Quanto cazzo era bello.
Mise le braccia sul muro in modo tale da non farmi scappare,ma io non sarei andata da nessuna parte.
Almeno...non volevo.
Passai sotto il suo braccio e sentii le sue mani sui miei fianchi che mi fecero girare verso di lui.
Indietreggiammo verso un tavolino e mi misi a sedere là.
Sentii le sue mani sulle cosce e mi vennero le farfalle nello stomaco,poi,senza togliere le mani dal mio corpo,le passò nuovamente sui miei fianchi portando il mio corpo verso di lui.
I nostri visi erano a pochissimi centimetri.
«No Edo non possiamo» mi allontanai e lui fece lo stesso.
«E allora andrò da Ginevra» si allontanò dal mio corpo e andò incontro alla porta per andare dalla ragazza detta.
Mi alzai di scatto e lo feci girare prendendolo per il braccio,mi fiondai sulle sue labbra e sentii le sue mani andare nel mio fondoschiena.
Mi sbatté al muro senza mai distogliere le sue labbra dalle mie.Le nostre lingue si incrociarono perfettamente.
Era un bacio pieno di amore,che entrambi aspettavamo da tempo.
Il bacio divenne più violento e misi le mie mani nei suoi capelli scompigliandoglieli un po'.
Sorrise mentre continuava a baciarmi,ricambiai.
Ci staccammo dopo un po' e entrambi sorridemmo.
«Che casino che abbiamo fatto» mi misi le mani sui fianchi per poi metterle nella mia faccia.
«Guardami» mi prese il mento con la mano costringendo a guardarlo.
«Non raccontarlo a nessuno va bene?» me ne andai lasciandolo là,da solo.
Il respiro si fece più pesante e mi resi conto della cavolata che avevo appena fatto..
pov Edoardo Conte
Elizabeth se ne andò lasciandomi da solo.
Quello che era successo prima era sbagliato,ma lo rifai mille altre volte,tutte le emozioni che ho provato al tocco delle nostre lingue...
Aspettavo da molto questo momento e finalmente è arrivato,anche se probabilmente non succederà più.
Sospirai ritornando nel laboratorio dove erano tutti e vidi Elizabeth andarsene da quel posto,decisi di seguirla.
«Fermati» dissi seguendola,non si girò.
«Fermati» ripetei ma non solo fece.
«Elizabeth ti vuoi fermare cazzo!» alzai la voce prendendole il braccio per girarla,aveva i lucciconi.
«Edoardo devi starmi alla larga» si rigirò e continuò a camminare.
«Perché!» la rigirai prendendola per il braccio.
«Perché mi sto innamorando di te e questa cosa è sbagliata perché io e te non possiamo avere un futuro,tu sei un Conte cazzo,la tua famiglia e quella dei Ricci mi ha ucciso a tutti!»
Urlò staccando violentemente la mia mano dal suo braccio,le scese una lacrima.Mi avvicinai a lei e misi le mie mani sul suo collo.
«Io lo sono già invece» si fermò alle mie parole e le comparve un sorriso che cercò di nascondere.
«Non possiamo innamorarci lo capisci?» urlò con voce tremante.
«Non scegliamo noi di chi innamorarci..» replicai.
Scosse la testa e se ne andò in cella...
Dopo un po' andai con i ragazzi a giocare a pallone e come sempre mi misi seduto accanto a Ciro.
Stavo ripensando al bacio di prima,ma ritornai alla realtà dopo che Totò mi passò la mano davanti alla faccia.
«Ti sei imbambolato Eduà?» limitai a sorridere e la mia mente ritornò a quel fottuto bacio.
———
Passarono un paio di giorni da quell'avvenimento e finalmente mi era stato dato un permesso,era stato dato anche a Ciro.
Mi avviai all'uscita insieme al mio amico e gli feci l'occhiolino per fargli capire quello che dovevamo fare.
«Li sai i nomi?» mi chiese il mio migliore amico.
Annuii e ci avviammo alla macchina di Don Salvatore che era venuto a prenderci.
«Come va Eduà?È da tanto che non ti vedo»
«Tutto apposto Don Salvatore,te invece?»
«Si va avanti,i Di Salvo stanno prendendo tutte le piazze» mi batté il cuore forte sentendo quel cognome.
«Don Salvatò conosci mica Luca Armendo,Giovanni Tozzi e Elia Nardi?» domandai.
«Conosco il papà del Tozzi,ma perché?»
«Domanda,mi puoi dire dove posso trovarlo?» mi disse l'indirizzo di casa sua e ci facemmo accompagnare là.
Ci avvicinammo al portone di casa sua e vidi un ragazzo uscire dal portone con altri tre ragazzi.
Guardai Ciro e lui fece lo stesso,aspirò la sigaretta alzando il sopracciglio destro e dopo averla buttata in terra li inseguimmo.
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Him & I ||Edoardo Conte
Romance«Non ti accontenti degli altri se ti manca lui, e come darti torto, non puoi accontentarti, non pensarlo neanche un attimo, tu non puoi dimenticare se il tuo cuore ha già scelto per te chi vuole avere accanto, e lo sai, al cuor non si comanda, lo di...