Capitolo 34

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«Questo?» chiesi alla ragazza stesa a pancia all'ingiù sul letto mettendomi davanti al corpo un vestito nero ancora attaccato alla cruccia.

«Mh... nah, Elizabeth hai un sacco di vestiti stupendi e prendi quelli più obbrobriosi» si lamentò.

«Fai fare a me.» prese il mio posto e iniziò a guardare nel mio armadio mettendomelo anche un po' in confusione, un po' tanto.

«Fai pure eh» alzai le sopracciglia.

«Okey» mostrò la testa e feci sbattere le mie mani nei miei fianchi in segno di rassegnazione.

«Eccolo!» tirò fuori un vestito bianco scollato e molto, ma molto corto.

«Non devo uscire con Edoardo, devo uscire con l'altro!» alzò le spalle e me lo diede in mano.

«Così sei già pronta per il ragazzo dopo» mi fece l'occhiolino, sorrisi e me lo andai a provare.

«Wow» disse Livia alzando le sopracciglia e aprendo leggermente la bocca, mi andai a guardare allo specchio e mi stava davvero bene!

Risaltava ogni mia forma.

«Con questo vestito farai ammattire ogni passante!Fidati di me.» esaminò la mia figura.

Passai le mani lungo il mio corpo e mi voltai verso la mia migliore amica che mi guardava felice.

Andò nella mia "postazione" trucco e ne cercò alcuni.

«È possibile che tu abbia solo mascara e burro cacao?» chiese incasinandomi tutti i mascara e i burro cacao che erano nel cassetto.

«Mi trovo bene solo con quelli» risposi facendola alzare dallo sgabello e mettendomici io.

Incurvai le ciglia con il piega ciglia e ci passai sopra il mascara di Diego Della Palma versione rosa.

Mi misi il burro di cacao al gusto di vaniglia e spruzzai l'acqua profumata anch'essa con l'odore uguale al profumo appena messo.

«Mamma mia che buon odore!» esclamò Livia.

"Sei pronta?" mi arrivò un messaggio da Matteo.
"Si"
"Dammi l'indirizzo e ti vengo a prendere".

Gli diedi il mio indirizzo e svariati minuti dopo mi arrivò un messaggio da lui che diceva di essere giù.

«Io vado» la salutai e dopo aver preso una borsa bianca ed avervici messo all'interno tutte le cose necessarie, uscii di casa di fretta e furia.

Lo vidi seduto sul motorino che guardava il suo cellulare, «Ciao» gli dissi e ricambiò il saluto.

«Dove andiamo?» domandai salendo sopra il motorino, «Ti faccio vedere io».

Arrivammo ad una spiaggia di Napoli, non ci ero mai stata, era molto molto carina.

Ci sedemmo su un muretto e fui io a spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato.

«Allora come stai?» chiesi facendo finta di essere un minimo interessata a lui, e al discorso.

«Sto bene sto bene... solo che non vedere la tua faccia bellissima per tutto questo tempo è un po' deprimente» gli sorrisi agitando i piedi nervosa.

«Tu invece? Come stai?» annuii e gli risposi con un semplice "me la cavo".

Si avvicinò alla mia faccia e mi rubò un bacio.
Rimasi stupita.

Amo un'altra persona e odio fare il doppio gioco,
perciò con un po' di pena, mi staccai.

«Oddio ehm... scusami non volevo» disse serio e soprattutto imbarazzato come non mai.

Sorrisi scuotendo la testa e mettendomi i capelli dietro l'orecchio. E si riformò quel cavolo di silenzio imbarazzante che si era creato all'inizio.

Him & I ||Edoardo Conte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora