Capitolo 25

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Dopo aver fatto colazione andammo in cortile,mi appoggiai a un muro insieme alle mie amiche e presi una sigaretta dal mio pacchetto.

Vedemmo aprirsi i cancelli ed entrare la macchina della polizia,Liz andò in contro ad essa e quando aprì la portiera c'era una ragazza.

Aveva l'aspetto antipatico,squadrò subito la guardia e si guardò intorno per vedere dove era finita.

Guardai Silvia alzando le sopracciglia e lei fece lo stesso,feci la stessa cosa con Naditza.

La guardai dalla testa ai piedi per analizzarla e vidi subito Edoardo andare incontro alla rete per vedere meglio la ragazza appena entrata.

Il cuore inizia a battere forte e sentii la rabbia aumentare,il respiro si fece più pesante e strinsi i pugni per calmarmi.

Andai incontro alla ragazza e interrompendo il contatto visivo dei due.

«Hey ciao,io sono Elizabeth,tu?» mi misi davanti a lei,le porsi la mano e non mi considerò.Se ne andò dalla direttrice accompagnata da Liz.

«Sta zoccola» dissi a voce bassa e sentii una risata venire da dietro.

«Di Sà per caso sei gelosa?» si grattò il naso con il pollice.

«Di te?Fammi il piacere»

«Ah si?E allora perché sei venuta qua?E ora sei proprio davanti a me?» feci un passo indietro e lui sorrise.

«So che non mi resisti» mi allontanai squadrandolo e tornai dalle altre.

«A me quella nuova sta già sul cazzo» aspirai la sigaretta e dopo ciò la buttai in terra.

Rientrammo in cella e mi sedetti sul mio letto.

Vidi passare la ragazza dalla nostra cella e andare a dritto,uscii e vidi che era entrata in quella di Viola.

«Secondo voi che ha fatto questa per essere qua?» chiese Silvia uscendo anche lei,con le braccia incrociate.

«Secondo me questa ha spacciato» risposi rientrando in cella,presi una sigaretta e me la misi alla bocca.

«Mah,secondo me ha ucciso» obbiettò Naditza,mi portai l'accendino alla sigaretta e la accesi,alzai le sopracciglia e aspirai.

«No,questa è dentro per aver fatto una cazzata come il Chiattillo.Fidatevi di me» aggiunse Silvia.

«Dobbiamo scoprirlo» socchiusi gli occhi guardando il cielo fuori,buttai fuori il fumo della sigaretta e scesi dal davanzale per poi uscire.

«Guarda qua,già un'amicizia formata.Ma che carine» mi poggiai con la spalla all'uscio della porta e le mie sue amiche mi affiancarono.Svapai il fumo della sigaretta nella stanza.

«Fatti i cazzi tuoi?» rispose e la rossa rise.

Mi misi a ridere anche io guardando le altre,portai la sigaretta alla bocca per poi far uscire il fumo nella stanza.

Me ne andai squadrando la ragazza e facendo un sorrisetto divertito dalla situazione.

Il pomeriggio uscimmo in cortile per l'ora d'aria.

La nuova coppietta stava davanti a noi,guardai le mie amiche e feci l'occhiolino.

«Come mai tu stai qua dentro?» la spinsi per farla girare verso di me,mi guardò e mise le braccia sui fianchi.

«Come mai nessuno qua si fa i cazzi suoi?»

«Magari ce li potessimo fare» aggiunse Silvia buttando fuori il fumo della sigaretta.

«Non mi hai risposto alla domanda» la fissai.

«Magari non lo voglio fare» mi misi a ridere.

Him & I ||Edoardo Conte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora