Capitolo 17

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«Wa Elì con questo costume li fai uscì pazzi a tutti» disse Silvia dopo avermi vista in costume.

Era tutto bianco con il perizoma,che con l'abbronzatura che avevo preso il secondo giorno di permesso era bellissimo.

Sopra mi misi dei semplici pantaloncini con una maglietta crop.

Arrivammo a mensa e dopo aver fatto una colazione in fretta e furia andiamo da Beppe che ci aspettava insieme al comandante in un bus.

Io e Silvia ci mettemmo accanto a Gemma,si rivelò molto simpatica.

Nel mentre dietro di me c'erano i ragazzi,non guardai chi si fosse messo dietro di me ma lo capii dal momento che sentii il suo buon profumo.

Mi sentii toccare i capelli da dietro e mi girai di scatto, «Hai finito?» chiedi guardandolo,sorrise leccandosi il labbro.

Accanto a lui c'era Ciro che ci stava guardando male.

«Che tieni da guarda?» gli chiesi per poi rigirarmi.

Arrivammo al luogo dove stava la barca a vela e tutti salimmo.

Beppe mise in moto la barca e mi tolsi la maglietta e i pantaloncini per prendere il sole,stessa cosa che fece Silvia.

pov Edoardo Conte

Partimmo togliendo l'ancora e Beppe iniziò a uscire dal porto dove stavano tutte l barche.

Mi sedetti accanto a Ciro e a Totò e appena superato il porto Elizabeth si tolse i vestiti.

Spalancai gli occhi e d'istinto mi si aprì la bocca.

Era bellissima,aveva un costume bianco e il suo fisico era stupendo.

«Eduà ma mi stai ascoltando» mi chiese Totò e dopo aver notato dove era il mio sguardo la guardò pure lui.

«A' faccia ro' cazzo» dissi e Totò annuii.

«Wa pagherei ppe chiava' cu na' accussì» la guardò pure Pino.

«Cirù chesta può essere pure una Di Salvo,ma è bona assai» affermò il rosso accanto a me.

Ciro si voltò verso la ragazza e spalancò gli occhi ma non disse nulla.

Ci fermammo in mare aperto.

«Beppe putimme fa' o' bagno?» chiese Di Salvo,non gli diede neanche il tempo di rispondere che si buttò a picco sul mare.

«Comm aggia fa' cu essa» il comandante si mise a ridere dopo l'affermazione di Beppe.

Mi tolsi la maglietta anche io e mi buttai,si buttarono anche gli altri tranne Ciro,che rimase a fumare la sua sigaretta.

Io e Elizabeth ci guardammo attentamente negli occhi,mi avvicinai e lei mantenne il contatto visivo.

«O' saje ca' si proprio bella cu chistu costume?»

«E nun sul cu chistu» mi avvicinai a lei e le misi le mani nei fianchi,vidi le sue guance arrossirsi di poco e feci un sorriso.

Mi sorrise e si tolse dalla mia presa per poi nuotare verso la scaletta per salire sulla barca.

pov Elizabeth Di Salvo

Salii nuovamente sulla barca e mi sedetti ai lati
appoggiando le braccia alle staccionate di ferro.

Mi affiancò Silvia ma appena vide l'avvicinamento di un ragazzo si allontanò facendo l'occhiolino.

Si sedetti Conte affianco a me,lo guardai alzando gli occhi al cielo, «Che vuoi?» domandai.

«Ti piace il mare?» lo guardai socchiudendo un occhio per il sole,annuii.

«O' tieni o' fidanzato fori ra ca'?» chiese curioso.

«Che te ne frega» gli risposi.

«Lo prendo comm nu' no» mi sorrise,ci fu un momento di silenzio.

«Ca' cosa bbuo' ra me Conte?Perche tu saje ca' io e te nun potremmo neanche parlarci» lo guardai seria.

Si accese una sigaretta e mi svapò in faccia.Non interruppi il contatto visivo.

«Mi piacciono e' cose difficili,e tu o' sei,e pure assaie» affermò girando la testa per poi alzarla verso il cielo per svapare il fumo.

«E cosa vorresti fa' cu e' cose difficili?» domandai rubandogli la sigaretta di mano.

«Pazzià,e song sicuro ca' pure a te te piace farlo» si avvicinò al mio viso.

«Mi piace ma nun cu te» gli svapai il fumo in faccia e mi allontanai lasciandolo lì da solo.

Andai da Silvia e mi sorrise «Sei una stronza» le dissi per poi sedermi in mezzo a Gemma e a Silvia.

Si fece ora di pranzo e ci diedero dei panini,mi sedetti guardando il mare,era bellissimo.

Vidi Gemma e Cardiotrap parlare e io sorrisi,si piacevano a vicenda e si vedeva da un miglio.

«Che bello l'amore» disse Silvia guardandoli.

Dopo pranzo stemmo ancora per due ore in barca e poi ritornammo all'IPM.

Scesi e insieme alle ragazze andai in cella.

«Io vado a farmi la doccia» presi l'accappatoio e mi dirisi verso le docce,c'era solo una persona,e quella persona era Viola.

«Come è andata?» mi chiese avvicinandosi a me,mi spostai e feci una faccia schifata.

«Sto ancora aspettando l'erba» le dissi mettendo l'asciugamano nel suo appoggino.

Venne verso di me e prese qualcosa di rumore plasticoso dalla tasca,me la mostrò e la mise dentro il mio reggiseno.

Poi prese anche le cartine e me le mise dove stava l'erba.

La guardai e misi l'erba e le cartine nella tasca dell' asciugamano.

Aprii il getto d'acqua calda,adoro farmi la doccia con l'acqua bollente e talvolta ci sto più di mezz'ora.Mi sciacquai i capelli e dopo un po' uscii.

Mi sedetti sulla panca e misi un po' di erba nella cartina,la leccai per sigillarla e l'accessi con
l'accendino che tenevo di nascosto per le sigarette.

Aspirai e subito mi calmai da tutto quello che era successo dalla morte di mio fratello.

Per fortuna non venni beccata e dopo andai in cella.

Silvia si era già addormentata e Naditza era sul suo letto a fissare il muro.

«We Nad» entrai in cella

«Amo se Nunzia ti vede con quest'occhi» la interruppi

«Quando lei verrà a chiuderci le celle io già dormirò» le feci l'occhiolino e lei sorrise.

Mi girai dando le spalle alla porta della cella.

«Bamboline a dormire ja»

«Nadì dormano già tutte» domandò e anuii.Chiuse la nostra cella e se ne andò,mi girai verso la mia amica e le sorrisi.

«Buonanotte Elì,ti voglio bene» mi disse

«Buonanotte Nad,pur'io»

Him & I ||Edoardo Conte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora