Capitolo 9

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Tu sei arte,
non puoi piacere a chiunque.

Summer pov's

Ero sdraiata sul letto a guardare distrattamente il telefono, erano passate due settimane da quello che aveva fatto Kevin, e da lì non ci eravamo più parlati, ci lanciavamo qualche occhiata, ma nulla di più.

Adesso lui era andato chissà dove e io ero rimasta qui, totalmente sola, mi venne in mente di invitare Vanessa in camera mia, ma visto che era sabato era andata a trovare i suoi.

Sul mio telefono arrivò una notifica, era da un numero sconosciuto. Aprii la chat vuota se non fosse per quel messaggio "scendi"

"Chi sei?" Chiesi non fidandomi.

"Tu scendi" Adesso mi stavo veramente arrabbiando, chi è che voleva che scendessi solo per vederlo in incognito?

Optai per chiamarlo, rispose al secondo squillo.

"Cogliona sono io, David, ora scendi"

Sbuffai e gli staccai in faccia, mi misi le mie scarpe da ginnastica bianche e il mio cappello con la visiera, attraversai il dormitorio e il giardino prima di raggiungere David.

"Bussare nelle mia camera semplicemente tu mai?" Chiesi incrociando le braccia.

"E tu sempre a parlare stai?" Lo ignorai e inizia a fargli il quarto grado.

"Cosa vuoi ora da me?"

"Io? Nulla, ti vuole Kevin" Questa era bella.

"Kevin? Non ci parliamo da più di due settimane e ora ha mandato te per dirmi che mi vuole? Ma per favore" Sbuffai scocciata, stavo già tornando indietro, ma David fu più veloce e mi sbarrò la strada.

"Dagli una seconda possibilità" Sussurrò.

"Ti ha raccontato cosa ha fatto?" David annuì, non me l'ero tanto presa per il gesto, ma più perché era stato strafottente, aveva preferito una sveltina alla sua compagna di stanza, ma non c'era da stupirsi, d'altronde non significavo nulla per lui.

"Ti aspetta alla spiaggia, ascoltalo solo, puoi anche non dire nulla"

"Già che non è venuto lui la dice lunga, andrò solo perché stai facendo il muso da gattino" Risi leggermente, David si ricompose con un colpo di tosse.

"Non stavo facendo nessun musino" Distolse lo sguardo leggermente in imbarazzo.

"Oh sì che lo stavi facendo, ora vado a questo fantastico incontro, ci vediamo" Lo salutai per poi voltarmi verso la strada che portava la spiaggia, sperando che questa volta Kevin non mi sarebbe saltato addosso.

Kevin pov's

Ero seduto sullo scoglio ad aspettare una persona che non mi avrebbe nemmeno raggiunto, mi sentivo un coglione, ma non potevo alzarmi, era come se fossi incollato a quella roccia, e ogni secondo che passava perdevo la speranza che venisse.

Mi dispiaceva veramente per quello che le avevo fatto, non ero in me in quel momento, non volevo avvicinarmi così tanto a lei, ho notato quanto odi il contatto fisico, e io non l'ho ascoltata, volevo farmi perdonare ma non sapevo come, per lei non provavo nulla se non pena e compassione per qualsiasi cosa avesse passato.

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