Capitolo 12

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Perché,
di punto in bianco,
i fiori e la morte
si tengono per mano?

‼️Questo capitolo contiene droga, alcool e violenza (anche sessuale), si consiglia una lettura consapevole ‼️

Summer pov's

Io e Kevin entrammo nella casa dove si teneva la festa, era enorme, aveva tre piani come minimo, c'erano fiumi di persone che ballavano, bevevano, si drogavano, si strusciavano tra loro e altri invece che si stavano letteralmente facendo un ditalino davanti a tutti.

"Non avvicinarti a quella roba" Mi disse Kevin indicando un tavolino con una polverina bianca.

"Non stavo pensando a quello infatti" Dissi voltandomi verso di lui, ma me ne pentii immediatamente visto che lui mi stava già osservando attentamente.

"Non allontanarti troppo da me, scommetto che qualcuno di questi ragazzi tra i pantaloni tiene una pistola" Io indietreggiai, andando a sbattere contro il suo corpo, si irrigidì e dilatò le narici.

La musica non diminuiva affatto, continuava a torturare i miei timpani.

Kevin fu strattonato in dietro, mi voltai verso di lui e lo notai intento a palpeggiare la ragazza che l'aveva strattonato.

Sbuffai e me ne andai, cercando dei volti conosciuti, dopo un po' trovai David seduto su un divano con le gambe leggermente divaricate, sopra di esse c'era una ragazza a carponi che se lo stava praticamente mangiando.

Mi avvicinai e gli urlai contro, lui si staccò dalla ragazza e mi fulminò con lo sguardo.

"Cosa vuoi Sum? Non vedi che sono occupato?" Indicò la ragazza davanti a lui che ammiccò.

Alzai gli occhi al cielo.

"Non mi interessa un cazzo, io e te dobbiamo parlare" Gli puntai il dito contro.

"Senti piccolina ti consiglierei di girare i tacchi e andartene, perché adesso David è occupato con me, se poi avrà tempo farà anche a te lo stesso trattamento che mi sta facendo in questo momento" Come mi aveva chiamata? Quella stronza si azzardava a paragonarmi a una delle tante?

Le presi il braccio e la strattonai facendola alzare, lei aprì la bocca ma non si azzardò a pronunciare nemmeno una parola.

"Forse non ci siamo capite, io non sono una delle tante puttane che si porta a letto, preferisco buttarmi da un palazzo che fare una scopata con lui, adesso però piccolina gli devo proprio parlare e se non ti dispiace, il vostro sbaciucchiamento lo continuerete in un'altro momento" Le puntai un dito contro mentre il suo sorriso scompariva a ogni parola che usciva fuori dalla mia bocca.

La ragazza mi stava per tirare uno schiaffo, ma le fermai il polso stringendolo con forza, fece una smorfia di dolore, la lasciai e lei fece due passi indietro.

David si alzò e mi seguì in un'altra stanza.

"Wow, devo dire che non ti fai mettere i piedi in testa" Eravamo seduti su degli scalini, dove la musica era meno forte.

"Che cazzo stai combinando?" Gli chiesi senza girarci troppo intorno.

Alzò un sopracciglio non capendo.

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