Capitolo 26

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Gelosia non vuol dire non
fidarsi del proprio partner,
ma avere paura di perdere
ciò che si ama.

Ethan pov's

Una festa del cazzo. In una serata del cazzo. In una giornata del cazzo. In una vita del cazzo.

Ero seduto in un cerchio con alcuni ragazzi di cui non mi ricordo nemmeno i nomi. L'unica cosa di cui sono consapevole è che accanto a me siede Poppy in tutta la sua bellezza. Indossa un vestito rosa shocking striminzito, trovandola costretta alcune volte a doversi abbassare la gonna. La scollatura lasciava in evidenza il suo seno sporgente. I suoi capelli biondi e ricci erano luminosi, sembra che ci abbia spruzzato dei glitter argento.
La bottiglia davanti a noi gira, si ferma. Indica me. Quanto odiavo obbligo o verità. Specialmente se in mezzo c'era dell'alcol. Ogni volta che era il tuo turno eri costretto a bere. Non era stata stabilita la quantità, non a caso io bevevo solo un sorso, spesso mi bagnavo solo le labbra. Non ero mai stato bravo a reggere l'alcol.

Sbuffai, presi il bicchiere, bevvi il rimasuglio di vodka che ne era rimasta. Poi ascoltai quello che stava dicendo una ragazza dai capelli nero pece.

«Devi baciare la ragazza che hai accanto, quella che ritieni più bella» Sul mio viso spuntò un sorriso.

Questo momento lo stavo aspettando da una vita.

Accanto avevo una ragazza dai capelli biondi che sembravano appiccicosi, era ubriaca da fare schifo. Dall'altro lato avevo Poppy. La ragazza bionda stava già protendendo le labbra in attesa del bacio. Mi voltai verso Poppy e la baciai. Sentii la mia pancia vuota come se fossi su una montagna russa.

Avvicinai le labbra al suo orecchio, glielo baciai poi sussurrai: «Sei la ragazza più bella di tutta la stanza, Riccioli d'oro» Lei avvampò. Sorrisi a quella vista.

Il gioco continuò, io non fui più chiamato ma Poppy sì.

Venne obbligata a sedersi sulle gambe di Jacob. Quello stronzo era sempre presente nelle feste. Tutti i miei muscoli si irrigidirono quando vidi il bastardo avvicinarsi all'orecchio di Poppy. Anche lei era tesa, non sembrava a suo agio in quel momento.

Jacob le porse un bicchiere con un liquido trasparente. Lei all'inizio scosse la testa, dopo un po' di proteste lo prese titubante e inghiottì il contenuto.

Distolsi lo sguardo concentrandomi su qualcun'altro. Una ragazza era davanti a me. Sorrideva mostrando tutti i denti.

«Cosa vuoi?» Chiesi con tono scocciato.

«Mi hanno obbligata ad andare dal ragazzo che vorrei portarmi a letto e fargli la proposta di una nottata solo sesso» Un tempo avrei accettato senza farmelo ripetere due volte. Era una bella ragazza con forme abbondanti, perfetta da portarmela a letto. Solo che nella testa avevo altro a cui pensare quell'altro si chiamava Poppy.

«Be' io non ne ho voglia quindi ritorna al tuo posto» Incrociai le braccia al petto. La ragazza fece una smorfia, tutti iniziarono a ridere. Io guardai nuovamente Poppy, mi stava guardando con occhi luminosi. Ma non sembrava emozionata, pareva più drogata.

Un pensiero attraversò la mia mente. Lo scacciai subito via. Mi alzai in piedi avvicinando a Jacob che stava guardando altrove.

Presi la mano di Poppy tirandola su, lei mi guardò stranita, era silenziosa.

«Che cazzo fai? Non era ancora finito il suo obbligo» Sbraitò Jacob alzandosi in piedi fronteggiandomi.

Misi Poppy dietro di me facendole da scudo.

«Non avete detto quanto sarebbe durato il suo obbligo, quindi l'ho deciso io: è finito in questo moment» Schioccai la lingua sul palato irritando maggiormente Jacob.

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