Eravamo anime rotte,
i nostri cocci però,
non combaciavano.David pov's
La festa era un vero delirio. Adesso ero seduto su uno dei divanetti che avevamo installato all'interno di quel squallido posto, sopra le mie gambe c'era una ragazza che parlottava con un'altro ragazzo, nel frattempo io le accarezzavo la coscia scoperta con il pollice.
La musica mi perforava i timpani, mi provocava mal di testa, in più i cinque bicchieri di whisky mischiato a chissà che cosa non aiutavano.
Per tutta la sera la cercavo, pensavo esclusivamente a lei, a una ragazza che iniziava con la v e finiva con anessa. L'amavo, ma il mio orgoglio mi urlava di stare buono, di non guardarla, non parlarle e nemmeno condividere lo stesso luogo.
Era passato quasi un mese da quando l'avevamo fatto per la prima e unica volta, e io avevo bisogno di lei, se no sarei morto.
La ragazza si voltò verso di me e premette le sue labbra carnose e morbide sulle mie, fantasticai su Vanessa per l'ennesima volta, immaginai che le labbra di quella ragazza di cui non conoscevo nemmeno il nome fossero le sue, ma mi sbagliavo tanto. Non sapevano di caramello, odoravano di fragola. Odiavo la fragola. Mi staccai da lei mettendole una mano sulla pancia, cercando di scollarmela di dosso.
"Che c'è? Vuoi andare direttamente al sodo?" Civettò la ragazza. Odiosa proprio come il suo profumo.
"Lui è interessato ad un'altra" La sua voce mi risvegliò, scattai sull'attenti.
Vanessa comparì dalle spalle della ragazza, il suo vestito bianco le fasciava il corpo perfettamente, le cosce nude mi eccitarono. Sembrava una dea scesa dall'Olimpo, il suo seno prosperoso si poteva notare grazie alla scollatura al cuore. Le sue labbra che sorgevano un po' erano colorate da del rossetto rosso rendendole più carnose. Nei suoi occhi era presente una luce che poteva essere paragonata alla stella più luminosa in un cielo cupo e oscurato dalle nuvole. Cazzo sembravo un bambino dodicenne arrapato.
Lei mi guardò schiudendo leggermente le labbra.
"Possiamo parlare oppure devi ancora fare il bambino finto arrabiato?" La sua aureola oscillò leggermente.
Mi alzai e gliela sistemai meglio, di lì a poco le sarebbe caduta se non l'avesse messa apposto.
"Vieni con me" Le presi una mano e iniziai a camminare.
La ragazza che fino a pochi minuti fa era seduta sulle mie gambe squittì.
"Non mi vuoi più?" La guardai oltre la spalla, stava battendo i piedi infuriata.
"Non ti ho mai voluta" Me ne andai, trascinandomi dietro Vanessa.
La portai all'esterno della fabbrica, ora l'entrata era vuota, erano le 11 di sera, ormai la festa aveva fatto il pienone, era il clou della serata.
"Di cosa volevi parlarmi V?" Mi appoggiai a muro, infilai tra le mie labbra una sigaretta che mi venne strappata via subito.
Vanessa mise la mia sigaretta in bocca, fece un cenno col capo indicandomi l'accendino, glielo porsi stranito.
"Non eri tu la prima a sgridarmi per quanto fumassi?" Appoggiai la schiena al muro e incrociai le braccia.
"Sei una cattiva influenza" Fece un grande tiro, come se volesse mangiarsi il tabacco.
"Non ci calcoliamo da quasi un mese, come faccio ad essere una cattiva influenza?" Alzai un sopracciglio. Lei scrollò le spalle.
"Hai contato i giorni?" Sviò la mia domanda.
"Non rispondere alle mie domande con altre" Lei si avvicinò a me e espirò tutto il fumo sulla mia faccia. La guardai con sfida.
"Eri presente nella mia testa"
Qualcosa dentro di me si mosse, forse era semplicemente un muscolo oppure un muscolo in particolare. Potei constatare che era il cuore, iniziò a spingere contro il mio petto, voleva uscire e prendersi quella donna che mi ritrovavo davanti, sì perché lei non era una ragazza, non lo era mai stata, era una donna a tutti gli effetti. Vedeva il mondo con occhi adulti da quando la conoscevo, non faceva mai bravate inconsciamente, nascondeva questo suo lato facendo credere a tutti che era solo una sciocca, con un carattere infantile. In realtà era più saggia di tutte le persone che si trovavano alla festa messe insieme. Lei e Summer erano fantastiche, Summer era molto simile a lei, per colpa del mio carattere scorbutico ero l'unico a non essermerla fatta amica, non avevo molti amici, lei invece ne era circondata, non girava mai da sola. Io la invidiavo, proprio come invidiavo Vanessa, erano entrambe due ragazze fantastiche, ma per me Vanessa rimaneva la migliore. Lo sarebbe stato per sempre.
Nemmeno mi accorsi di quello che feci. La baciai con tutta la passione che ebbi, la baciai con labbra infedeli, puzzavo di tradimento. Kevin mi aveva sempre detto che andavo a letto con sconosciute solo perché la persona che amavo era irraggiungibile, allora andavo con ragazzine facili, loro sarebbero cadute ai miei piedi per succhiarmerlo, Vanessa invece era di un tutt'altro livello.
Le nostre lingue stavano danzando, le presi l'orlo del vestito per alzarglierlo, lei mi bloccò.
"Non qui e non oggi, la nostra prima volta che dobbiamo farlo sarà in modo intimo" Mi sussurrò a fior di labbra.
"Lo abbiamo già fatto una volta" La guardai negli occhi intensamente.
"La nostra prima volta seriamente intendo" E mi baciò nuovamente.
Le nostre anime si unirono in un'unica fusione, non esisteva più Vanessa e David, ora c'era soltanto un noi.
Le presi le cosce, e l'alzai, le sue gambe aderirono il mio ventre.
Lei ansimò non appena si staccò dalla mia bocca, dopo aver ripreso il respiro necessario iniziò a parlare.
"Ti amo David, ma ricordati che come è iniziato questo sentimento può anche terminare"
"Mi stai per caso minacciando?" Feci finta di lasciarla cadere e lei lasciò un urletto per lo spavento.
"Ma ti sei ammattito?" Adesso sul suo volto era stampato un sorrisone, mostrando tutti i suoi 32 denti bianchi e allineati.
"Forse" Scrollai le spalle, e questa volta la feci per davvero scendere. Volevo ritornare dentro, avevo notato i brividi sulle braccia scoperte di Vanessa, ma lei se n'era stata zitta, voleva prolungare il tempo per restare di più con me.
Le posai il mio giubbotto di pelle sulle spalle, le presi la vita fasciandogliela con il braccio e ci dirigemmo nuovamente dentro la fabbrica.
"Ti amo anche io V" Dissi lasciandole un bacio sulla testa.
Appena rientrammo potemmo notare che la festa era diventato un vero e proprio caos.
L'inferno è alle porte.
-angolo scrittrice-
Beh
Finalmente Vanessa e David hanno chiarito. Non definitivamente.
ALLORA, CHIARIMENTO:
Nel prossimo capitolo ritorneremo indietro. Parlerò di Abel e Nancy, quindi per il chiarimento di quest'ultima parte lo troverete al capitolo 26 (attendete pazientemente) invece al capitolo 27 ci sarà finalmente il pov di Summer.
Peace e love a tutti.Ire💗
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Obsession
Romance~1~ Summer è appena arrivata in una nuova università, un nuovo mondo per lei che stravolgerà la sua vita. Forse la scelta di questa università non è stata una buona idea, oppure si? Summer sarà costretta a fare i conti con il suo passato che si tr...