Capitolo 16

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Capisci i sentimenti
quando te li fanno
a pezzi.

Summer pov's

Aaron arrivò dopo pochi minuti per portare Vanessa all'università, nel frattempo io e Kevin iniziammo a dirigerci verso la spiaggia.

Volevo parlargli. Volevo capire cosa provasse.

Aveva detto però che anche lui voleva parlarmi.

Ma di cosa? Non avevo detto nulla di chè in questo periodo, era letteralmente un enigma in persona Kevin, non l'avresti mai capito, nemmeno sforzandoti.

Sentii il rumore del motore cessare, ci fermammo, Kevin scese dalla moto e così feci pure io.

In silenzio camminammo sulla morbida sabbia che si infilava tra le mie dita dei piedi scalzi.

Tenevo le mie scarpe in mano, a differenza di Kevin che aveva ai piedi ancora le sue scarpe da ginnastica.

Arrivammo allo scoglio e ci sedemmo contemplando il panorama che si palesava davanti ai nostri occhi.

Il vento giocava con i miei capelli facendoli muovere energicamente.

"Di cosa volevi parlarmi Sum?" Era la prima volta che mi chiamava così, di solito usava il mio nome completo e con tono distaccato, ora aveva una voce più calda e familiare.

"Ho sentito cosa vi siete detti tu e David, cosa provi per me?" Me ne pentii immediatamente di aver detto quella frase quando vidi la sua mascella indurirsi.

"Non provo nulla, siamo solo compagni di stanza" Il mio cuore si spezzò in mille pezzi, e questa volta non li avrei raccolti per riattaccarli, perché non sarebbe più lo stesso, il mio cuore cederebbe dopo nemmeno un secondo con quei pezzi malridotti, allora lasciai perdere, rimasi con il petto vuoto, senza più nulla.

"Volevi chiedermi solo questo?" Mi chiese notando il mio silenzio.

Deglutii con difficoltà e annuii.

"Bene allora possiamo andare" Si stava per alzare ma la mia voce lo fermò.

"Volevi anche tu parlarmi, e non negarlo perché conosciamo entrambi la verità" Puntai gli occhi verso le onde, ignorando il suo sguardo attento.

"Vero, ieri sera hai detto una frase, hai detto: ti prego non mi lasciare, non abbandonarmi come mia madre, cosa significa"

Lo avevo detto realmente? Avevo detto qualcos'altro oltre a quella frase? La droga mi aveva fatto veramente questo effetto?

"Significa quello che ho detto" Dissi con tono freddo, mi allontanai lentamente, adesso i nostri corpi avevano più centimetri di distanza.

"Scusa ma non ti seguo"

"Pensi veramente che sia io a dirtelo? Dopo che mi hai detto che non provi nulla per me? Ho appena scoperto che per te sono solo la tua compagna di distanza, allora perché mai dovrei confidarmi con te?" Sputai acida.

"Ti ha offeso quello che ho detto prima?" Mi chiese inclinando di poco la testa studiandomi.

"No, ma almeno sono coerente, adesso io me ne vado, passa una buona giornata Green"

"Come mi hai chiamato?"

"Green?"

Per caso gli dava fastidio che io lo chiamassi con il suo cognome? Tra tutte le persone che ci sono all'università proprio lui e i suoi amici dovevo incontrare, c'erano tantissimi ragazzi gentili e romantici, invece no, dovevo fare la conoscenza di questo biondino presuntuoso che mi ritrovavo davanti.

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