Non piangere per
chi ti ha ucciso
il sorriso.Kevin pov's
È da tutto il giorno che sono sdraiato sul letto.
La ragazza che mi è venuta sulle dita è Tiffany. Quella ragazza mi perseguitava anche nella testa, riusciva a rovinarmi la vita anche se non bussava alla porta. Non so cosa mi ero fumato la sera quando me la sono portata sotto le coperte la prima volta.
Summer non è ancora rientrata, e le lezioni sono finite da tre ore. Non posso però andarla a cercare. Ormai non eravamo più un noi, quindi io non mi sarei dovuto preoccupare di quello che faceva, ma è difficile non provare interesse verso una ragazza che ami. L'unica ragazza che hai mai amato.
Ho avuto tante ragazze ai miei piedi ma nessuna era come lei, un uragano nomade. Summer appena mi si avvicinava spazzava via tutte le mie preoccupazioni, i miei problemi, i miei pensieri. La mia mente era libera con lei, e ora lei non era più mia e io non ero più suo.
Era stata lei a lasciarmi, questo vuol dire che non mi amava, quindi non dovrei sentirmi in colpa per quello che ho fatto. Sento però che c'è qualcosa sotto, e David si rifiuta di dirmelo, continua a ribadire che io debba capirlo da solo. Come potrò mai capire? Non so nemmeno cosa le passa per la testa.
Ieri ha fatto una sfuriata con me, e io l'ho trattata di merda. Però non ha pianto. O meglio, non davanti ai miei occhi, perché udivo i singhiozzi soffocati che provenivano dal bagno.
Aveva minacciato che avrebbe addirittura cambiato continente pur di non vedermi. So che stava esagerando, peccato quell'insolita preoccupazione che galleggia nei meandri della mia mente. Non poteva essere seria. È letteralmente impossibile.
Qualcuno bussa alla porta. Io scatto in piedi. Mi rilasso solo quando noto David, in mano tiene un vassoio pieno di cibo.
«Scommetto che non metti qualcosa sotto i denti da ieri»
In realtà dall'altro ieri, ma questo non vorrei dirglielo. Si preoccuperebbe inutilmente.
David posa il vassoio sulla scrivania, lì ci sono alcuni libri di Summer, uno tra questi è aperto, non mi sono mai osato chiederle cosa legge. E ora non sarebbe il momento.
«Come stai amico?» David era l'unico che non se la prendeva con me per quello che ho fatto. Gli altri ragazzi hanno deciso di rimanere in silenzio e ignorarmi, David continua a tranquillizzarmi dicendo che presto le passerà. Le ragazze non mi guardano nemmeno in faccia, come se fossero disgustate da quello che ho fatto. Non che abbiamo tutti i torti.
«Ti dovrei rispondere bene a una domanda del genere?» David si sedette affianco a me. L'unica cosa che dovevo fare con lui era ringraziarlo per quello che stava facendo. Solo un grazie.
«David non devi preoccuparti per me, me la caverò. Summer ha più bisogno di aiuto» Lui era l'unico a sapere quanto amassi Summer. Lui era l'unico in molte cose.
«Summer è una testa dura, si sta già dando da fare per gli esami, a breve passerà l'ultimo di questo trimestre, tu invece sei qui, sdraiato sul letto a crogiolarti. Sei tu quello che ha bisogno di una spalla su cui piangere»
Mi alzai e presi il vassoio, c'era un piatto ripieno di carne e verdure, uno yogurt a lato accompagnato da una pesca e una bottiglietta d'acqua.
«È stata l'unica cosa che ho trovato»
«Va bene così, hai già fatto tanto» Mi sedetti sul letto sbuffando. Proprio in quel momento la porta si aprì. La chioma bionda di Summer svolazzò a causa dell'aria che proveniva dalla finestra aperta. Posò lo zaino, questo emise un tonfo sonoro. Mi guardò per un istante, talmente fu veloce che è probabile che me lo sia immaginato. Puntò lo sguardo su David e sorrise.
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Obsession
Storie d'amore~1~ Summer è appena arrivata in una nuova università, un nuovo mondo per lei che stravolgerà la sua vita. Forse la scelta di questa università non è stata una buona idea, oppure si? Summer sarà costretta a fare i conti con il suo passato che si tr...