Obsession

Capitolo 10

Per apprezzare la bellezza
di un fiocco di neve, è
necessario resistere al freddo.

‼️Questo capitolo contiene scene esplicite, si consiglia una lettura consapevole ‼️

Vanessa pov's

Ero seduta davanti al mio banco aspettando impaziente Summer, ci siamo legate subito, era una ragazza abbastanza chiusa, ma appena iniziavi a conoscerla diventava come un tornado; la mia gamba si muoveva su e giù freneticamente, mancavano pochi minuti e la lezione sarebbe iniziata.

La porta si spalancò e sperai che sbucasse Summer, ma entrò David, che appena notò il posto accanto al mio si affrettò a sedersi.

"Sto tenendo il posto a Summer" Gli lanciai uno sguardo gelido.

"Tranquilla non verrà, non sta bene" Buttò lo zaino violentemente per terra e si sedette sulla sedia accanto alla mia.

"C'è un altro posto libero in prima fila, perché non vai lì?" Chiesi agitandomi leggermente, David mi piaceva dalle superiori, andavamo in classe insieme, di solito litigavamo solo, la scintilla era scattata lo stesso, per un periodo fui convinta che gli piacessi anche io, ma mi ricredetti appena iniziò ad andare a letto con chiunque tranne me.

"Preferisco stare vicino a te al posto di quel secchione" Indicò con la testa un ragazzo bruttino, aveva degli occhiali spessi e l'apparecchio, i capelli sembravano un po' unti, non aveva tutti i torti.

Il professore entrò in aula e lo salutammo tutti, la lezione proseguì tranquillamente, e la campanella suonò in fretta.

Mi alzai ma mi risedetti subito appena David mi prese il polso strattonandomi giù.

"Che vuoi ora?" Chiesi sbuffando.

"Dove stai andando?" Mi chiese inclinando di poco la testa.

"Secondo te? A cambiare aula" Incrociai le braccia e questo gesto attirò l'attenzione di David sul mio petto.

"Ti piace lo spettacolo che stai osservando?" Chiesi ridendo, pensava sempre e solo a quello.

"Moltissimo" Quella parola mi stupì, una volta avrebbe semplicemente sbuffato, ora invece mi aveva fatto un complimento sulle mie tette.

Rise di gran gusto e non riuscii a comprenderne il motivo.

"Ora perché ridi?" Mi stavo leggermente innervosendo.

"Perché quando sei incazzata fai sempre una faccia buffa, tipo ora"

"E com'è la mia faccia in questo momento?"

"Le tue sopracciglia sono corrucciate, le labbra sporgono leggermente in avanti e il tuo mento, il tuo mento è la cosa migliore, è sempre sporto in avanti, fa ridere tutto ciò" Sembrava che la mia faccia fosse un campo già conosciuto, come se mi avesse sempre osservato e toccato.

"Per sapere tutte queste cose devi guardarmi spesso" Lo istigai.

"Non puoi immaginare quanto" La sua voce era roca, il ché mi provocò i brividi.

Lui si avvicinò sempre di più, sia con il suo corpo che con la faccia, l'aria stava iniziando a mancarmi per l'eccitazione, stavo tremando come una foglia, non volevo essere così vulnerabile davanti a lui, ma non ci riuscivo, non riuscivo a trattenermi.