Elegante ma devestante
è il silenzio
di chi ha carattere.Abel pov's
Ero seduto su una panchina del cortile intento ad accendermi una sigaretta.
La nicotina mi dava una piacevole sensazione, di libertà, non mi faceva più pensare a nulla, le mie voci tacevano e io potevo sospirare dal sollievo per qualche minuto.
Ma il mio momento di relax giornaliero venne interrotto appena vidi una chioma rossa, l'avrei riconosciuta anche a distanza di chilometri.
Nancy si stava avvicinando, accompagnata da alcune sue amiche, che urlavano e schiamazzavano come delle ochette.
Le feci un cenno col capo, invitandola a sedersi accanto a me, la vidi mentre salutava le sue amiche e si incamminò verso di me.
Era rigida come un bastone, a ogni mio momento faceva un balzo sulla panca, al petto stringeva dei libri al petto, li teneva stretti come se potesse nascondersi dietro di loro.
"Stai tranquilla, mica mordo" Scherzai ridendo, ma lei non si scompose, nemmeno mi fece un sorriso.
"Tutto bene?" Chiesi ora preoccupato.
Lei annuì timorosa.
"Non mi sembra" Sussurrai guardando davanti a me, magari se non l'avessi osservata come un maniaco non si sarebbe sentita a disagio.
"Va tutto bene Abel, mi sono solo preoccupata perché di solito non mi guardi nemmeno, ora invece sono seduta accanto a te, pensavo che volessi dirmi qualcosa di importante"
Tutte le mie preoccupazioni si dissolsero come una polvere capitata sotto il vento.
Era solo preoccupata che le volessi dire qualcosa di importante, in realtà non sapevo nemmeno del perché l'avessi chiamata, non le volevo dire nulla.
Buttai il mozzicone per terra e lo spensi pestandolo con la suola della scarpa.
"Non ne fumi un po' troppe" Nancy ora sembrava leggermente più sicura di sé.
"Sono cazzi miei" Ecco di nuovo il me freddo, quello che rispondeva male a tutti.
"Scusa" Sussurrò abbassando lo sguardo per terra.
Mi sentii male per lei, sembrava in imbarazzo, tutto per colpa mia.
"Non scusarti" Dissi duro.
Lei mi sorrise senza mostrare i denti, le sue labbra era a dir poco invitanti, rosee, carnose e sembravano morbide. Fantasticai di cosa sapessero, probabilmente di ciliegia, proprio come i suoi capelli.
Sentii un telefono squillare, era il suo.
"Scusa devo proprio andare adesso, ci vediamo" Stava per andare ma la fermai in tempo.
"Stasera dopo cena usciamo insieme?"
Il suo volto diventò rosso, le sue gote avevano lo stesso colore dei suoi capelli.
"Va bene" E poi se ne andò, lasciandomi un vuoto dentro.
Ma cosa mi era preso? Perché l'avevo invitata per un'uscita serale? Ci siamo parlati sì e no tre volte. Tutto era cambiato dopo la festa, non era successo nulla di chè, ma vederla addormentata nella mia macchina, con la fronte premuta sul finestrino mi aveva smosso qualcosa.
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Obsession
Romance~1~ Summer è appena arrivata in una nuova università, un nuovo mondo per lei che stravolgerà la sua vita. Forse la scelta di questa università non è stata una buona idea, oppure si? Summer sarà costretta a fare i conti con il suo passato che si tr...