Little Dove: 11

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Le giornate passarono e Ivee si scoprì essere sempre più felice in compagnia di Billy, certo, litigavano molto spesso, per non parlare poi che nessuno dei due avrebbe mai dato ragione all'altro, eppure avevano trovato un bellissimo equilibrio che li faceva stare veramente bene e in pace come non lo erano da molto, molto tempo.

In quel momento era con Andrew e David, stavano studiando insieme nel parco della città, seduti per terra e con i libri aperti mentre calcolavano e guardavano i risultati, impazzendo perchè nessuno tra loro tre era veramente bravo in quella materia.

"Quindi... Ivee, per ora dove scappi?" Domandò improvvisamente Andrew alzando lo sguardo e posandolo su quello corrucciato di lei.

"Non capisco, cosa vuoi dire?" Rispose la ragazza, non capendo veramente quello che l'amico voleva dire.

"Il caro Andie vuole dire che in queste ultime settimane sei sembrata sempre più distante." Intervenne David, alzando anche lui lo sguardo dal suo quaderno, arrivando addirittura a chiuderlo, la conversazione stava diventando più seria di quanto si sarebbe immaginata.

"Ok? Mi sono dedicata di più allo studio, tutto qua." Rispose lei, scrollando le spalle e arricciando le labbra rosse, era vero che aveva iniziato a sparire dalla vita di molte persone, ma parlare in quel modo, in quel momento, non era semplicemente giusto.

"Vuoi iniziare a dire le bugie?" Continuò il ragazzo, non lasciando nemmeno per un secondo lo sguardo dell'amico, era ferito e triste, non capiva perché non poteva fidarsi di loro.

"Ragazzi, veramente ho iniziato a studiare più duramente." Affermò lei, la voce era ferma, eppure sentiva il cuore farle male, stava mentendo alle uniche persone che tenevano a lei, sapeva che se avrebbe continuato in quel modo li avrebbe persi.

"È per Hargrove, non è vero?" Intervenne Andrew per la prima volta dopo molto tempo, Ivee sussultò non appena sentì quel nome, rispondendo quindi alla domanda automaticamente.

"Ti ha fatto del male?!" Esclamò David preoccupato e leggermente innervosito.

"Cosa? No!" Esclamò lei, scandalizzata anche solo al pensiero, Billy farle male? Non sarebbe mai successo, ne era sicura.

"Sei più stupido di quanto mi aspettassi D, non vedi come lui la guarda in ogni momento? Quando passa nel parcheggio, quando si allena con la classe, quando lavora su una rana morta o peggio ancora quando legge ad alta voce... Billy Hargrove è innamorato di lei." Affermò Andrew, facendo voltare i due verso di lui, molto spesso si scordavano che era un osservatore nato.

"Non mi guarda tutto il tempo." Borbottò lei in risposta.

"E peggio ancora, lei non lo guarda ma lo pensa ogni secondo di ogni giorno, e , anche se ancora non lo sa o non lo ammette è altamente innamorata." Concluse Andrea, aspettandosi qualche tipo di reazione.

Ma Evelyn era rimasta interdetta, incapace di pronunciare qualunque parola, spaventata di esprimere il suo pensiero, perché sentendo quel discorso aveva capito che il suo amico aveva ragione, aveva capito che tutte quelle domande, quei pensieri, l'attesa e il piacere dello stare insieme, erano tutti segnali, era veramente innamorata di Billy Hargrove e quel sentimento nuovo la spaventava, la terrorizzava. Perché lei era la fredda Evelyn Sprouse, lei era quella che tutti temevano, quella che non risparmiava nessun ragazzo, con gli occhi spalancati capì che la maschera, che il personaggio creato si stava fratturando. Non per sua scelta, no, per colpa di lui, di Billy Hargrove.

Not my decisionWhere stories live. Discover now