End of a Fairy tale: 21

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Quando Andrew e Nancy tornarono il gruppo si era fatto più numeroso Steve Robin David Trisha e altri due bambini che Andrew non conosceva stavano parlando con gli altri, quando la sua ragazza lo notò iniziò a correre verso di lui, abbracciandolo di slancio e quasi facendolo cadere.

"Trisha, che cosa ci fai qua?" Domandò lui staccandosi, osservando attentamente la ragazza e notando un grande taglio all'altezza del mento e del sopracciglio.

"Ho letteralmente decifrato io il messaggio russo, ovviamente insieme a RobRob." Rispose lei sorridendo e mandando un sorriso alla ragazza dietro di lei.

"Trisha... Hai fumato qualcosa durante la tua avventura?" Domandò Andrew alzando un sopracciglio.

"No, no i russi ci hanno drogato per farci delle domandeeeee." Rispose lei prima di ridere.

"Allora Drew,  non abbraccerei tuo fratello?" Intervenne David avvicinandosi al fratello e abbracciandolo solo come loro due sapevano fare, entrambi sembravano volersi aggrappare all'altro per non scivolare nella pazzia più assoluta e infinita.

"Andrew." Chiamò poi Hopper, dopo aver medicato la gamba ad Undici, lo sguardo dell'uomo era serio e nel suo tono si poteva sentire una nota leggermente preoccupata.

"Andrew di chi è quel sangue." Continuò quindi avvicinandosi ai due fratelli, solo in quel momengo tutti sembrarono notare le mani sporche di sangue del ragazzo, lui stesso alzò lo sguardo sul poliziotto, altre lacrime iniziarono a formarsi nei suoi occhi e si ritrovò incapace di formulare qualunque frase di senso compiuto.

"Dov'è Ivee?" Domandò in quel momento Steve, preoccupato per la sua amica, David sembrò provare la stessa preoccupazione perchè iniziò a guardarsi intorno con il panico che iniziava ad aumentare nel suo sguardo.

"Ragazzo. Dov'è Evelyn." Disse Hopper con voce dura.

"E' una di loro." Intervenne Nancy, togliendo il peso di quelle parole da Andrew, che sembrava esser diventato sordo alle parole che dicevano tutti gli altri, in poche ore si era trovato catapultato in una realtà completamente diversa da quella che conosceva, aveva sparato alla persona più importante della sua vita e quella continuava a dargli la caccia.

"Cosa?" Domandò Dustin, sicuro di aver sentito male.

"Il MindFlayer l'ha presa, è parte di lui ora, anzi ci da la caccia insieme a Billy e non si fermerà finchè non avrà preso Undici." Si inserì Jonathan a braccia incrociate.

"Si ma questo non spiega perchè Andrew ha del sangue sulle mani, di chi è quel sangue, che cos'è successo?" Disse Robin iniziando a gesticolare e a parlare troppo velocemente.

"E' di Evelyn, le ho sparato, era l'unico modo per fermarla." Rispose il diretto interessato guardando le facce di tutti diventare mortalmente serie.

"Allora non penso di aver capito bene quello che hai appena detto..." Mormorò Trisha guardando il suo ragazzo, quasi spaventata dalla sua figura.

"Lei è viva ma era l'unico modo per fermarla momentaneamente." Disse Nancy usando il tono più sicuro che poteva usare in quel momento.

"Come hai potuto spararle?!" Esclamò David contro il fratello con occhi sgranati.

"Avrebbe ucciso tutti in quel negozio, non potevo permetterlo, Nancy e Jonathan erano già per terra dopo il loro primo incontro." Rispose l'altro, fissandolo dall'alto in basso.

"Potevi trovare qualunque altra soluzione." Disse il primo fissandolo.

"Non c'era un'altra soluzione in quel momento." Disse Andrew.

"Ora non lo sappiamo visto che hai fatto quello che hai fatto." Disse David con lo stesso tono.

"Tu avresti trovato un'altra soluzione?" Chiese i giovane annuendo leggermente.

"Ci avrei almeno provato."

"Ovviamente, perchè tu sei David il più intelligente dei gemelli, ma ascoltami. C'ero io, sono stato io vedere quegli occhi pieni di odio, sono stato io la persona che ha sentito Ivee piangere per il dolore nella sauna mentre quel coso prendeva il controllo, sono io che ho visto quel briciolo di umanità tornare per un secondo nei suoi occhi. Mio caro fratello, noi abbiamo perso la prima battaglia, abbiamo perso Ivee e pensa un po', tu non eri là, mentre avevi promesso che ci saresti sempre stato."

David lo guardò con occhi spalancati, poi si sentirono strani rumori, rumori che erano tutt'altro che umani.

"E' qua." Esalò Max.

Not my decisionWhere stories live. Discover now