Ivee corse nella lieve luce del pomeriggio fino alla casa familiare, la casetta era leggermente più piccola della sua e aveva due piani, in una stanza notò subito la figura della ragazzina dai capelli rossi, nell'altra, quella più in basso, notò che c'erano tanti poster attaccati alle pareti e un ragazzo stava facendo pesi a petto nudo, la ragazza sentì le guance arrossarsi quando vide il petto del suo Billy.
Prese così delle piccole pietroline e iniziò a tirarle contro il suo vetrò finchè non attirò la sua attenzione, il ragazzo si affacciò chiaramente innervositò.
"Hey Hargrove! Mi fai salire?" Urlò quindi lei, un mezzo sorriso spuntò automaticamente sui visi di entrambi.
"Come dovrei fare Sprouse? Sciogliere i miei capelli?" Domandò lui in risposta ironicamente facendole scuotere la testa, Ivee iniziò quindi ad arrampicarsi grazie alla grondaia e vicino alla finestra di lui afferrò la mano che le stava tendendo.
"Sei più agile di quanto pensassi." Disse quindi Billy quando furono entrambi all'interno della stanza.
"Sei più sudato di quanto pensassi." Rispose la ragazza, asciugando la mano ormani bagnata dal sudore di lui.
"Cosa ci fai qua Evelyn?" Domandò il ragazzo, rifiutando di ridere al commento di lei.
"Capisco perchè sei andato via stamattina, avevi paura no? Anche se non lo ammetti lo so, tutti ormai hanno paura di farmi male o di rompermi in qualche modo, come se fossi un giocattolo rotto che ormai non si può più aggiustare, ma la verità Billy Hargrove è che non mi sono mai sentita più viva da quando ti ho conosciuto, non sei un santo come non lo sono io, eppure non ti sei mai preoccupato di trattarmi diversamente, ti sei comportato come ti saresti comportato normalmente, mi hai accettato piano piano, sei riuscito a superare il muro e in qualche modo mi hai salvato. Quindi ora sono qua, per ringraziarti e per dirti che non dovrai preoccuparti mai più per me, sono qua per dirti che sono pronta per un rapporto con te, e, anche se mi rifiutassi voglio dirti che sono e ci sarò sempre, anche come una semplice amica."
Ivee quindi lo guardò con occhi speranzosi, aspettando che dicesse qualcosa, ma lui rimase fermo, rimase silenzioso e non pronunciò nessuna parola, così lei si girò e iniziò ad andare verso la finestra, realizzando che non era la protagonista di un libro, niente si risolveva così facilmente. Sentì all'ultimo la mano di lui che si chiudeva sul suo polso, attirandola nuovamente a sè.
"Billy?" Disse lei non capendo.
"Parli troppo Lyn." Rispose lui con voce roca prima di avventarsi sulle labbra di lei che superò lo stupore e rispose con altrettanta passione.
"Ti va di vedere un film?" Domandò Evelyn quando si staccarono, lui la guardò e ridacchiò ma annuì.
"Sei proprio strana Evelyn Sprouse." Disse quindi.
"Dovrebbe essere un complimento?" "Si visto che sei la mia stramba."
I due ragazzi scesero al piano di sotto, i genitori di Billy non erano ancora tornati dal lavoro, e si sedettero sul divano, accendendo la tv e mettendo la cassetta di Dirty Dancing. Il ragazzò passò un braccio intorno alle spalle di lei, mentre la ragazza appoggiò la testa sulla spalla di lui, inutile dire che trovarono quella posizione eccessivamente confortante, visto che si addormentarono e si risvegliarono solo grazie al suono di un telefono.
"Chi è?" Borbottò Billy ancora assonnato, stiracchiandosi e facendola cadere dal divano.
"Billy!" Esclamò la povera ragazza, tuttavia si alzò da terra e andò a rispondere.
"Pronto?" Disse quindi.
"Ivee! Dov'eri finita?! Abbiamo un codice rosso, ripeto, abbiamo un codice rosso!" Esclamò l'altra voce che si scoprì appartenere a Dustin Henderson.
"Dustin?" Domandò infatti lei, altamente confusa.
"Si intelligenza, sono Dustin! Ho un codice rosso al vecchio parcheggio! Vieni il più velocemente possibile!" Continuò ad urlare il ragazzino.
"Dustin come sei riuscito ad avere questo numero?" "Non è questo l'importante Ivee, abbiamo bisogno di te! Sbrigati!"
Con quelle parole il ragazzino chiuse la chiamata, lasciandola al quanto allibbita, tuttavia non lo aveva mai sentito così preoccupato, sapeva che c'era qualcosa che non andava.
"Devo andare, ti chiamo dopo." Disse quindi al suo ragazzo, baciandolo velocemente e correndo fuori.
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Not my decision
FanfictionIvee non si poteva reputare una brava ragazza, non si poteva nemmeno reputare una ragazza popolare, per lei avevano creato una categoria sociale, era semplicemente diversa. Era semplicemente la cattiva ragazza del liceo, quella che tutti temevano pe...