Ivee adorava stare nella piscina, soprattutto perchè sapeva che attirava gli sguardi di molte persone, ma quella non era la parte migliore, le piaceva far innervosire il suo ragazzo, soprattutto perchè lui stesso aveva la fila di ragazze e non poteva lamentarsi se a lei capitava lo stesso, infondo lo sapevano entrambi, l'estate era la loro stagione e tutti i cittadini stavano subendo l'incantesimo della loro bellezza.
In quel momento si trovava distesa su un lettino, gli occhiali da sole le proteggevano i suoi bellissimi occhi, il costume che sembrava andare ad accentuare ogni suo piccolo dettaglio.
"Ivee." Disse una voce tranquilla, facendola alzare dalla sua postazione, il signor D si trovava davanti a lei.
"Signor D!" Esclamò la giovane abbracciandolo, cercò di notare la reazione dell'uomo e notò il lieve rossore sulle sue gote.
"E' bello vederti finalmente felice, Ivee." Disse l'uomo, dopo essersi schiarito la voce.
"E' estate, sarebbe strano non essere felice, non crede?" Domandò lei, piegando leggermente la testa e sorridendo furbamente, come solo lei sapeva fare.
"Per una ragazza come te è molto facile essere felici." Rispose lui, ricambiando tristemente il sorriso.
"Signor D?"
"Mh."
"E' successo qualcosa, non è vero?" Domandò la ragazza, fissandolo, questa volta veramente preoccupata.
"Mia madre... Mia madre sta molto male..." Mormorò lui, passandosi una mano tra i capelli e cercando di trattenere quelle lacrime che sembravano voler uscire da quando l'aveva vista.
"Signor D... Non so che cosa dire..." Mormorò la giovane, non sapendo veramente cosa fare visto che non aveva mai visto l'uomo in quelle condizioni, nonostante tutto gli voleva bene, era una brava persona e non si meritava quello che gli stava succedendo.
"Mi dispiace, non ha senso venire da te e parlarti dei miei problemi, infondo non puoi fare niente." Disse l'uomo ricomponendosi e sorridendole tristemente.
"Posso ascoltare, come hai fatto tu." Rispose Ivee sorridendogli.
Il loro rapporto era molto strano e probabilmente non il migliore, oltre che scandaloso, tuttavia anche se tra di loro non c'era più niente non potevano semplicemente dimenticare tutto, per cui avevano deciso, quasi inconsciamente, di rimanere amici e di essere sempre pronti l'uno per l'altra e viceversa. In quel momento quindi Ivee si sentiva in dovere, come essere umano ma soprattutto come amica di ascoltarlo, anche se non sapeva esattamente cosa fare.
"Che ne dici se andiamo a prendere un gelato, possiamo parlare da Scoops Ahoy." Disse quindi mettendo una mano su quella dell'uomo.
"Si, perché no." Disse lui sorridendole grato.
Quello che nessuno dei due sapeva era che Billy non aveva distolto lo sguardo da loro due, nemmeno per un secondo e, vedendoli parlare in quel modo, così vicini, vedendo lo sguardo dell'uomo, qualcosa scattò dentro di lui.
Scese velocemente dalla sua postazione e si avvicinò a loro due, non sentì nemmeno quello che gli diceva la sua ragazza, spinse lontano l'uomo da lei e probabilmente avrebbe fatto di più.
"Che cosa stai facendo!" Urlò ad un certo punto Ivee.
"Che cosa stai facendo tu." Ringhiò lui.
"È un mio amico, stavamo solo parlando!" Esclamò la ragazza furente.
"Ah sì? Era questo che voleva lui? Solo parlare?!" Urlò il ragazzo, indicando l'uomo.
"Ma che problemi hai Billy!" Urlò lei, passandogli accanto e colpendolo con la spalla.
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Not my decision
FanfictionIvee non si poteva reputare una brava ragazza, non si poteva nemmeno reputare una ragazza popolare, per lei avevano creato una categoria sociale, era semplicemente diversa. Era semplicemente la cattiva ragazza del liceo, quella che tutti temevano pe...