Inutile dire come le cose cambiarono da quel momento.
Mio padre si prese tutti i meriti di qualcosa che non aveva ideato, sviluppato. Se ne fregò della propria coscienza, del proprio pudore, e firmò il contratto come nuovo dirigente dell'azienda per cui lavora oggi, e di cui è fieramente capo.
La mia famiglia Kim, tutta quanta, soprattutto il padre, accettò con estrema umiltà la sconfitta. Non c'era nulla che il padre di Jin potesse fare per testimoniare il fatto che quei meriti spettassero a lui.
Dunque dovette rinunciare ai suoi sogni, alle sue idee, e dovette rimboccarsi da subito le maniche per cercare un lavoro che gli permettesse di saldare quei grossi debiti che avrebbe dovuto saldare grazie alla carica alla quale ambiva.
Nonostante fossi soltanto un bambino, da quel momento capii quanto mio padre facesse schifo. Non soltanto aveva incastrato il suo migliore amico in quel folle progetto, ma decise di rendere partecipe anche me: soltanto tramite un matrimonio combinato con una delle più potenti famiglie di quel momento avrebbe potuto garantire e mantenere quello status sociale che tanto desiderava. E la famiglia Park, ambiziosa proprio come la mia, era perfetta.
Eravamo tutti delle stupide pedine agli occhi di mio padre: ci spostava ed usava come meglio preferiva per raggiungere la sua vittoria personale.
E forse anche per questo motivo, crescendo, mi sono aggrappato all'idea che forse potevo ancora essere padrone della mia vita andando a letto con chi volessi e quando volessi.
Non era niente di che, ne ero consapevole, ma ogni volta che capitavo a letto con uno sconosciuto mi sentivo libero, felice, e soprattutto sapevo di star facendo un torto a mio padre anche se lui non ne era a conoscenza.
Ho continuato a sviluppare la mia amicizia con Jin semplicemente perché lui stesso e la sua famiglia sapevano che io non avevo nessuna colpa. Ero solo nato nella famiglia sbagliata.
Anche se nel corso degli anni ho sempre vissuto con la consapevolezza che la mia vita sarebbe dovuta essere quella di Jin, quest'ultimo non me l'aveva mai fatto pesare. Al contrario, era felice quando mi vedeva addosso capi firmati, o quando mi presentavo con l'ultimo modello di cellulare uscito il giorno prima.
L'animo puro di Jin mi ha aiutato a guarire quelle ferite dovute al forte senso di colpa.. Ma vedere quella foto scattata qualche mese prima che avvenisse la catastrofe tirò fuori quel brutto ricordo che mi ha fatto stare tanto, ma tanto male.
"Mi dispiace, Tae. Non chiedermi di gettare via questa foto. È l'unico ricordo bello del passato che conservo prima di quel.. momento. Lo sai".
"Lo so. Jin, per quanto le mie scuse non valgano nulla.. Accettale".
"Le ho già accettate anni fa".
"Lo so, ma forse avrei dovuto fare di più, avrei dovuto impormi su mio padre, avrei potuto..".
"Lo sai che non avresti potuto fare nulla. Eri solo un bambino! Tuo padre ti avrebbe ciacciato di casa se soltanto avessi provato ad interferire con i suoi piani".
Sorrisi.
"Sarebbe stata la cosa migliore".
"E invece la cosa migliore è stata quella di stare zitto e obbedire. Guardati, Tae! Adesso hai una casa tutta tua, un fantastico ragazzo ed un futuro di fronte a te. Non pensare al matrimonio, insieme faremo in modo che non avverrà".
Come al solito, anche se è sempre stato lui quello che aveva bisogno di conforto, mi ritrovai tra le sue braccia pronto a farmi consolare, inerme.
"Sei sempre stato troppo buono con me..".
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༄ؘ 𝗙𝗲𝗮𝗿𝗹𝗲𝘀𝘀 || 𝗧𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸
Fanfiction-..Ma ho imparato a fingere bene, comunque. Ho sempre vissuto una doppia vita: a casa sono sempre stato il figlio perfetto agli occhi dei miei genitori, obbediente ed educato. Nei pub, o in giro per le feste invece mi trasformavo nel Taehyung che pr...