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Il fine settimana arrivò in un baleno.

Tra lezioni pesanti, pomeriggi intensi passati a studiare, baci rubati e nottate fugaci trascorse con Jungkook, la vita frenetica prese il totale sopravvento.

Infatti quel Sabato mattina fu bellissimo potermi svegliare con calma e senza pensieri in testa. Feci colazione e cambiai le lenzuola del letto ancora in pigiama. I capelli sarebbero rimasi arruffati per tutto il resto della giornata dato che, se non dovevo uscire di casa, preferivo lasciarli al naturale senza creme o schiume che mi appesantissero la testa.

Jin sarebbe arrivato a momenti: era riuscito ad organizzarsi col suo capo e ad ottenere tutto il fine settimana libero. Ovviamente questa "concessione" avrebbe gravato sul suo stipendio a fine mese, ma Jin mi aveva assicurato che non gliene fregava nulla dato che gli mancavo da morire e voleva stare con me il più possibile.

La cosa non mi convinceva al cento per cento, perché sapevo quanti sacrifici facesse il mio amico per tirare avanti fino alla fine del mese, ma nonostante le mie obiezioni alla fine decise lo stesso di restare sia il Sabato che la Domenica.

Avere Jin con me per due giorni consecutivi significava pure dare a Jungkook abbastanza tempo e spazio per poter finalmente confessare a Jimin il fatto che stessimo insieme.

Non che mi piacesse l'idea di dover affidare quel fardello a Jungkook, ma era stato lui stesso a chiedermi di lasciare fare tutto a lui. Perciò non potevo far altro che incrociare le dita e sperare che tutto andasse per il meglio.

Ma chi volevo prendere in giro? Sapevo che sarebbe scoppiato il caos.

E mentre l'immagine di Jimin distrutto e deluso dai suoi più cari amici fece ritornare in me quel pesantissimo senso di colpa, un sorridente e meraviglioso Jin spuntò sulla soglia di casa mia pronto a farmi tornare il buon umore.

"Jin!".

"Taeeee!". Mi sollevò da terra e cominciò a girare su se stesso dalla felicità. "Quanto mi sei mancato!".

Mi stava facendo venire la nausea, ma ero così felice di rivederlo che gli lasciai fare tutto ciò che voleva.

Infatti poi cominciò a scombinarmi i capelli, a farmi il solletico, e riempirmi la faccia di baci.

"Come è andato il viaggio?". Chiesi non appena finimmo di salutarci. Chiusi la porta e feci accomodare il mio amico in salotto. Jin fece come se fosse a casa sua: tolse le scarpe e le gettò disordinatamente per aria; anche la valigia non subì un trattamento migliore, difatti lanciò anch'essa a casaccio.

"Bene. Il treno è stato puntuale ed il sedile era abbastanza comodo da permettermi di dormire beatamente. Tu, invece, come stai? Non è da te farti trovare in questo stato".

"Lo so, ma tanto sono con te, non devo per forza essere elegante o perfetto".

"Giusto. Beh, ti trovo bene. E quegli occhietti vispi.. Mi sa che mi devi aggiornare su mooolte cose, tu".

"È così, Jinnie".

"Beh, allora cominciamo".

Si sdraiò sul divano e mi fece cenno con la mano di fare lo stesso.

"Adesso? Sei appena arrivano, Jinnie. Non vuoi, che so, cambiarti? Lavarti?".

"No! Voglio che mi racconti adesso ogni cosa. Anzi, vado subito al punto: ti sei messo con Jungkook?".

A quella domanda reagii imbarazzato non essendo ancora del tutto abituato al pensiero di stare con Jungkook.

Abbassai lo sguardo e grattai la testa un po' impacciato. Non che avessi vergogna di parlare con il mio migliore amico di qualsiasi cosa, era solo che.. Jungkook.. Io, lui, insieme.. Era bello. Questa mescolanza di emozioni positive mi portava ad essere vulnerabile di fronte a certe domande.

༄ؘ  𝗙𝗲𝗮𝗿𝗹𝗲𝘀𝘀  ||  𝗧𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora