"Non credevo fossi serio quando mi hai chiamato e mi hai detto che stavi venendo da me".
"E invece lo ero".
"Cazzo, Taehyung, sono le cinque del mattino. Che cazzo ci fai qua?".
Vedere la faccia del mio più caro amico attenuò la mia tristezza. Mi fiondai tra le sue braccia, e Jin accolse il mio corpo avvolgendolo con il suo.
"Come sei venuto?".
"Ho chiamato un taxi".
"Hai chiamato un taxi per un viaggio di diverse ore. Va bene, tanto tu non hai problemi economici".
"Non sapevo dove altro andare ed avevo bisogno di te".
Ero semplicemente scappato.
Dopo aver litigato con Jungkook, mi sono sentito perso, vuoto. Non capivo cosa fare, dove andare. E soprattutto non sopportavo quell'insopportabile dolore che mi consumava dentro. Così decisi di scappare da Jin.
Era l'unico che avrebbe saputo come consolarmi.
"Lo so. Mi cerchi sempre quando non stai bene".
"Non ti ci mettere anche tu con questa storia".
"Anche io? Non dirmi che già qualcun altro ha scoperto la tua natura egoista..".
"Jin!". Mi sciolsi dal suo abbraccio e lo spinsi via facendo il finto arrabbiato. Jin chiuse la porta alle nostre spalle e mi fece accomodare a casa sua.
Nonostante non fosse passato poi così tanto tempo dall'ultima volta che misi piede in quella casa, mi resi conto del fatto che casa di Jin mi era mancata: quelle quattro mura custodivano ricordi per me preziosissimi. E rivederla mi fece quasi commuovere.
"Tae, ti conosco da una vita e se questo lato del tuo carattere mi avesse mai dato fastidio ti avrei allontanato un mare di tempo fa".
"Lo so. Scusami. Sono solo.. molto confuso. E ferito. Ho seriamente bisogno di te. Più di ogni altra volta passata in cui ho avuto bisogno della tua presenza".
"Uhm, perciò la cosa è seria. Vieni, andiamo in cucina. Preparo qualcosa di caldo da bere mentre mi racconti cosa succede".
"Grazie".
Jin fece strada verso la cucina e quando arrivammo mi scrutò dalla testa ai piedi.
"Non hai una bella cera".
"Sono successe delle cose a Seoul..".
"Ha a che fare con il.. matrimonio?". Mi sedetti su una sedia mentre Jin stava preparando le bevande calde.
"Sì e no. Il matrimonio è una conseguenza..".
"Va bene. Ti ascolto".
Mi vergognai un po' a dover aggiornare Jin di fatti avvenuti settimane addietro. Era imbarazzante il fatto che il mio migliore amico non sapesse nulla di Jungkook. Ma avrei rimediato quella notte, raccontandogli tutto per filo e per segno.
Avevo bisogno di sfogarmi e di sentirmi dire da qualcuno di più saggio e maturo di me in questo contesto cosa cazzo fare. Perché non volevo più stare così male, e non volevo far stare male nemmeno Jungkook. Non lo meritava.
E così feci. Mentre sorseggiavamo lentamente le nostre tisane calde, lo aggiornai su tutto: su come conobbi Jungkook, sulla sua proposta riguardo al sesso e su come andò male la nostra prima volta. Gli raccontai delle sue scuse e della sua volontà di voler riprovare, e mi soffermai particolarmente su quanto quella figura era diventata man mano un punto di riferimento per me ogni volta che stavo male.
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༄ؘ 𝗙𝗲𝗮𝗿𝗹𝗲𝘀𝘀 || 𝗧𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸
Fanfiction-..Ma ho imparato a fingere bene, comunque. Ho sempre vissuto una doppia vita: a casa sono sempre stato il figlio perfetto agli occhi dei miei genitori, obbediente ed educato. Nei pub, o in giro per le feste invece mi trasformavo nel Taehyung che pr...