𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱

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"lee felix?"

una volta tornato nella sua classe, hyunjin aveva subito fatto come sunoo gli aveva consigliato.
aveva chiesto in giro di lee felix.

il suo nome aveva sortito per gli altri l'effetto di una specie di incantesimo, una qualche magia che li aveva risvegliati dal torpore della loro sonnolenta lezione. o aveva avuto la fortuna di incontrare gli unici che lo conoscevano, o quel felix doveva essere un ragazzo molto popolare nella loro scuola. ed era accaduto piuttosto velocemente, partendo da han jisung, che si era voltato con gli occhi strabuzzati, le sopracciglia inarcate e l'aria esterrefatta, al sentirgli pronunciare quel nome.

"perché vuoi sapere di felix?" aveva chiesto in un sussurro, mentre il professore di inglese leggeva sbrigativo un brano dal loro libro di testo.
hyunjin aveva scrollato le spalle, non voleva si sapesse della sua conversazione con sunoo, piuttosto, aveva preferito inventare una piccola bugia sul momento.
"ho sentito due ragazzi che parlavano di lui in bagno, lo conosci?" aveva bofonchiato in risposta.

poi, attratti dalle chiacchiere come falene dalla luce, anche changbin e seungmin si erano girati.
"di che state parlando?"
"chiede di lee felix."

e la questione era subito diventata di stato, certo un piccolo stato, ma hyunjin aveva capito che in quel gruppetto i segreti di uno erano i segreti di tutti. quando anche jeongin e christopher si erano uniti alla conversazione, il nuovo arrivato aveva deciso finalmente di irrompere tra i loro mormorii soffocati nel tentativo di tornare al nocciolo della questione.
"quindi lo conoscete o no?" sbottò a bassa voce, attirando la loro attenzione.

changbin sghignazzò, lanciando una pallina di carta a jisung, riuscendo a colpirlo dritto in testa.
"tutti lo conoscono, e sungie ha una cotta assurda per il suo migliore amico minho! va avanti dalle elementari." ridacchiò divertito, e tutti lo seguirono a ruota. jisung era diventato rosso per l'imbarazzo, e hyunjin si era concentrato sulla prima metà di ciò che aveva detto changbin. 'tutti lo conoscono', che fosse un bene o un male, non lo aveva ancora capito.

jeongin alzò entrambe le sopracciglia e cominciò a muoverle meccanicamente, su e giù, con lo sguardo rivolto verso il nuovo arrivato.
"come mai chiedi di lee felix, eh?" bisbigliò.
hyunjin dovette propinargli la stessa scusa di prima, buttandola sulla curiosità nata dell'aver sentito un nome a lui sconosciuto, e alimentata dalle reazioni dei suoi compagni.

"vorrei parlarci, sapete dove posso trovarlo?" chiese poi, e gli altri sorrisero furbeschi, annuendo vigorosamente sotto gli occhi disorientati di hyunjin.
"di solito si mette a fumare dietro scuola, è biondo, lo riconoscerei. ha proprio l'aria da felix"
gli spiegò seungmin. certo era una descrizione approssimativa, ma hyunjin la diede per buona. il suo infallibile istinto lo avrebbe guidato dal famigerato lee felix.

"se c'è anche minho, giù le mani, nella mia testa stiamo insieme da ben cinque anni." sorrise jisung, e nonostante stesse chiaramente scherzando, un luccichio di follia gli colorò per un istante le iridi e hyunjin annuì comprensivo. non aveva intenzione di fare lo sfascia-coppie immaginarie.
"tutto tuo, devo solo chiedere a felix se è libero oggi pomeriggio." disse tranquillo.

christopher ridacchiò, cominciando a mettere nello zaino alcune delle cose che gli erano di impiccio sul banco, come l'astuccio.
"non ti facevo così sfacciato, sai?" sorrise.
l'altro annuì, in effetti chiedere a qualcuno di posare nudo per lui non era certo in cima alla sua lista di cose da fare, ma dopotutto, dalla descrizione di sunoo, felix sembrava quasi farlo di mestiere.

"potrebbe anche dirmi di no, ma tentare non costa nulla. gli parlerò dopo scuola."

i ragazzi attorno a lui esultarono piano, applaudendo divertiti e orgogliosi per qualche motivo, mentre hyunjin scuoteva la testa, sempre più convinto di essere finito in una gabbia di matti.

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