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hyunjin non era mai stato tipo da avventurarsi in nuovi progetti senza prima aver finito ciò che aveva deditamente iniziato. tuttavia, non dipingere felix in quel momento, con indosso quel corpetto, sarebbe stato impossibile per lui. ogni millilitro del sangue che gli scorreva nelle vene fremeva dal desiderio di renderlo immortale, olio su tela, ed eternarne il ricordo.

questa volta avevano optato per una posa diversa, di comune accordo, era giunta l'ora di abbandonare la semplicità di un comune nudo sdraiato sul divano. infatti, felix era a terra, ai piedi della chaise-longue, delicatamente accasciato contro di essa, sulla quale braccia e volto erano adagiati. le sue gambe, pallide e magre, distese a peso morto sul pavimento; sembrava una bambola.

un'aria stanca decorava il suo sguardo languido, e guardava hyunjin dritto negli occhi, come da lui ordinato, mentre lo dipingeva, assorto.
"sei perfetto." sussurrava di tanto in tanto, incredulo. lo riempiva costantemente di complimenti, e quando pitturava raggiungevano il picco, spesso neppure se ne rendeva conto, ma felix sentiva tutto, sempre. e ripetergli in continuazione quanto fosse esagerato si stava rivelando un inutile spreco di fiato, tanto non lo avrebbe ascoltato a prescindere.

"non c'è niente, che potresti fare, o dire, per farmi cambiare opinione." gli spiegò, una volta per tutte. e il biondo, che fortemente convinto del contrario la prese un po' come una sfida, alzò gli occhi al cielo. c'erano così tanti fattori che contribuivano a rendere lee felix tutto, meno che perfetto, e hyunjin non meritava di vivere nell'illusione. il più importante, tra i suddetti elementi, non poteva più rimanere un tabù.

le persone perfette non andavano a letto con i ragazzi fidanzati.

"lo sai che prima ero con sunghoon, vero?" chiese, abbassando la voce, senza rifletterci. ma quando il pittore posò il pennello, si rese conto di ciò che aveva appena detto, e il suo primo istinto fu quello di tagliarsi via la lingua con una delle cesoie con cui il padre di hyunjin potava le loro belle siepi. chiuse gli occhi, senza muoversi di un millimetro dalla posizione in cui era stato accuratamente sistemato, e aspettò che l'altro gli rispondesse, che lo prendesse a parole o peggio.

hyunjin si alzò, mani sulle cosce per sorreggersi nel fiacco movimento, e in pochi secondi lo raggiunse. sedette davanti a lui, a gambe incrociate, mentre il biondo ne seguiva con sguardo pentito ogni minima azione.

"lo so." disse. infondo, che ne fosse al corrente lo sapevano bene entrambi. a differenza di sunoo, aveva sospetti già dall'uscita al centro commerciale, e nonostante sentirselo dire fosse stato un po' come un pugno nello stomaco, aveva bisogno di sapere. e felix, anche se inconsciamente, aveva bisogno di ammetterlo.
ma non sarebbe stato ciò che faceva per guadagnare qualche soldo a renderlo meno perfetto di quanto lo considerasse.

"ma non importa, ora sei con me."
hyunjin posò la mano sulla sua, dolcemente, e
l'altro non poté non sorridergli, improvvisamente molto più tranquillo. sospirò.
"dovrei sentirmi sano e salvo?" ridacchiò, alzando di poco il capo. effettivamente era così, mai la sola presenza di una persona era riuscita a farlo sentire al sicuro, eppure con lui aveva la costante sensazione che nulla di spaventoso potesse accadergli, e anche se così fosse stato, il pittore sarebbe rimasto al suo fianco.

hyunjin annuì, serio come non mai.
"sarai sempre sano e salvo con me, felix." dichiarò con fare solenne, e i suoi occhi erano sinceri, tanto che felix non dubitò delle sue parole neppure per un istante, com'era sempre stato solito fare. gli annuì di rimando, come fosse stata una tacita promessa, un segreto tra loro.
le loro dita s'intrecciarono in una stretta delicata, ed entrambi le guardarono silenziosi, convinti di aver trovato l'uno nell'altro il proprio paradiso.

poi hyunjin avvicinò le dita al suo viso, sul quale alcune delle più pretenziose tra le sue bionde ciocche di capelli si erano arrogantemente spostate, e le riaccompagnò al loro posto, dietro il suo orecchio. scese carezzevole lungo la sua guancia, mentre le braccia e le gambe nude di felix si irruvidivano di pelle d'oca, e lo ammirò.

"penso di essermi innamorato di te." ammise in un sussurro, addolcendo poi lo sguardo quando notò gli stanchi occhi dell'altro inumidirsi e un tremore alle labbra impedirgli di proferire parola.
e in quel momento felix fu grato di essere vivo, di poter sentire il cuore battergli forte nel petto, di essere in grado di sperimentare quella spaventosa sensazione di rigidezza, perché nel profondo ne era estasiato.
aver incontrato hyunjin era stato il regalo più grande che il fato avesse potuto fargli.
"posso baciarti?" chiese il pittore.

e nessuno chiedeva mai il permesso di lee felix prima di baciarlo, in realtà, quasi nessuno mai lo baciava. andava bene per divertirsi, perfetto per la cosiddetta botta e via, ma baciarlo era troppo. dopotutto, le prostitute dei bordelli e sulle autostrade non le baciava mai nessuno; proprio come le sue, le loro labbra erano impure, sporche, e gli altri uomini non avrebbero di certo permesso che posassero sulle loro, preziose. sul resto dei loro corpi, quello era il posto adatto alla bocca di chi si vendeva come felix.
ma hyunjin non era come gli altri.

gli annuì, con vigore, e presto conobbe il vero significato di amore. s'incontrarono a metà strada, condividendo la comune disperazione di assaporare i reciproci sentimenti, e così fecero.
felix ruppe lo schema della sua posa e si abbandonò alla dolcezza con cui hyunjin lo stava baciando, con le sue morbide ed esperte labbra, e portò una mano ai suoi capelli mentre con l'altra si sorreggeva sul pavimento.
si respiravano l'un l'altro, e in pochi secondi la purezza con la quale tutto era iniziato si perse nella veemenza dei loro baci, nel viscerale desiderio che da giorni li divorava.

felix era per hyunjin un'esperienza sensoriale totalmente nuova, ma cominciava a credere non fosse solo per il suo aspetto. c'era qualcosa che li legava, qualcosa che accendeva in entrambi sensazioni mai provate prima, qualcosa di superiore a una semplice attrazione. era come se le loro anime fossero destinate l'una all'altra, come se si fossero cercate per anni, e finalmente, si fossero trovate.

e una sensazione di pace mai provata prima li investì, quando separatisi a malincuore per riprendere fiato, le loro labbra si scontrarono un'altra volta, poi un'altra, e un'altra ancora.

in quel momento, nulla esisteva più.






𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora