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alcuni dei vestiti di hyunjin giacevano sgualciti sul pavimento del suo studio, gettati ai piedi della costosa chaise-longue. a sconsacrarla della sua purezza, lui e la sua musa, accaldati e ansanti.
le dita di felix s'infilarono tra le ciocche brune del pittore, reggendosi alla sua nuca mentre l'altro, con le mani che gli tremavano, lo teneva stretto per le cosce, guidandolo in un movimento lento contro la sua intimità, ormai marmorea e coperta dai boxer che continuava ad indossare. le sue parole riecheggiavano nella testa del biondo, uniche nel più totale vuoto in cui era calata.
'se continui così,' aveva sussurrato, e felix aveva eseguito. aveva ripreso ad ondeggiare, avanti e indietro, leggero e sinuoso, sghignazzando perfido al modo in cui aveva sentito hyunjin crescere sotto di sé, e farsi sempre più duro.
'mi ucciderai.'e invece, era vivo e vegeto, forse come mai lo era stato. lo stringeva a sé, lasciando a felix la libertà di muoversi come meglio credesse sul suo inguine, in fin dei conti, l'esperto era pur sempre lui. tuttavia, il suo controllo era un'illusione, se hyunjin l'avesse voluto, avrebbe potuto controllarlo e plasmarlo su di sé come una statuina di creta. ma non l'avrebbe fatto, non ce n'era bisogno.
era come se felix avesse avuto la capacità di leggergli nel pensiero; sapeva esattamente cosa fare, quando e come farlo per risvegliare in hyunjin i suoi istinti più irrazionali, istinti che neppure lui sapeva di avere. istinti che lo portarono ad affondare i polpastrelli nella sua pelle rovente con un impeto che mai aveva posseduto, facendo sussultare l'altro.
"ti ho fatto male?" domandò allarmato, allentando la presa con occhi spalancati, e toccò finalmente a felix rassicurarlo con una risata sfiatata.
"per niente, sai che non sono fatto di cristallo, vero?" scherzò, alludendo tanto alla delicatezza con cui hyunjin era solito trattarlo, quanto alla grossolanità con la quale, invece, gli altri lo avevano toccato prima di lui."fa quello che vuoi, hyunjin, mi fido di te." soffiò contro le sue labbra, afferrando le mani esitanti del pittore, per risistemarle esattamente dov'erano, stringendo con la stessa intensità. hyunjin gli annuì, ammaliato dalla sua voce come un marinaio stregato dal canto di una sirena, e lo guardò negli occhi quando lo guidò contro la sua eccitazione, giunta al limite della sopportazione.
poi si spogliò rapidamente dell'ultimo indumento che li separava, e alzò le sopracciglia con fiato corto, prima di andare avanti.
"felix." mormorò, richiamando la sua attenzione, che in quel momento era completamente rivolta all'intimità finalmente libera dell'altro. alzò lo sguardo, vigile, mordendosi le labbra."voglio essere il primo." disse. uno strato di confusione calò sul volto del biondo, che boccheggiò per qualche istante, incerto su come rispondergli, avendo poco chiaro cosa intendesse. perché hyunjin sapeva bene che felix fosse tutto, tranne che vergine.
"è un po' tardi per quello." replicò, un sentito dispiacere colorò il suo tono di voce, e per un momento, sentì di star sbagliando tutto. il pittore non meritava qualcuno sporco come lui, qualcuno che aveva permesso a chiunque gli infilasse venti dollari in tasca di usarlo come un giocattolo, non avrebbe trovato in lui quella purezza che riteneva possedesse.ma gli bastò il rincuorante sorriso di hyunjin per alleviare il soffocante sconforto di quei pensieri distruttivi, e con le sue parole li scacciò del tutto.
"lo so, non intendo quello." esordì, accarezzandogli il mento con il pollice.
"voglio essere il primo a farti sentire amato."felix non avrebbe potuto chiedere di meglio.
hyunjin sembrava essere uscito da una favola, tutto quello che lasciava le sue labbra era magia, non importava quanto impudiche fossero le circostanze, rendeva tutto incantevole.
"lo stai già facendo." rispose.
il pittore ridacchiò, per poi baciarlo, divorato dal desiderio di tenerselo il più vicino possibile. poi infilò una mano tra le sue gambe leggermente divaricate, risalendo fino all'interno coscia e prese a sfiorare lentamente la sua entrata.
felix chiuse gli occhi quando un dito scivolò pigramente dentro, seguito da un altro, e un altro ancora, fin quando hyunjin non ritenne fosse pronto per accogliere altro, di dimensioni di gran lunga superiori.gli afferrò i fianchi, direzionandolo nel punto giusto, e il biondo si lasciò maneggiare senza dire una parola, troppo impegnato a perdersi negli occhi neri e pieni di hyunjin.
buttò la testa all'indietro quando lo sentì dentro di lui, spalancando la bocca in un'oscena smorfia, e la sua voce profonda raggiunse toni sorprendentemente acuti, in un gemito spezzato.
il pittore strofinò il naso contro il suo collo, respirando tremolante contro la sua pelle, e si spinse con forza tra le sue pareti, bollenti.viziò la sua pelle di baci, mentre felix roteava abilmente i fianchi, cominciando poi a oscillare su e giù, ritmicamente, seguendo la cadenza degli affondi di hyunjin, come ballerini perfettamente coordinati.
erano perfetti, perfetti insieme.continuarono in quel modo finché le finestre dello studio non si fecero appannate, il profumo delle candele sostituito da quello di sudore e sesso, e la musica classica che hyunjin si ostinava a lasciare come sottofondo completamente sovrastata dai singhiozzi di piacere di felix, grato che il padre del pittore non fosse in casa.
e quando vennero all'unisono, guardandosi dritti negli occhi, capirono che nessun altro avrebbe mai potuto farli stare bene come l'uno faceva con l'altro. si erano trovati, e nulla li avrebbe separati.
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𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱
Teen Fiction{✫𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧✫} -𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐨𝐟 𝐚𝐧 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭- dove hyunjin, giovane artista trasferitosi da poco in un'insulsa cittadina priva di gusto e piacere per il bello, trova inaspettatamente la musa che ha cercato per tutta la sua vita...