1;7

998 93 35
                                    

✫

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

in tutta la sua più che esemplare carriera scolastica, hwang hyunjin non era mai finito in punizione, neanche una singola volta.
era sempre stato uno studente modello, elogiato da insegnanti e genitori, e gli ci erano voluti tre giorni dall'incontro con lee felix per perdere la ragione e macchiare il suo rispettabile nome, infangando la propria reputazione.

il suo professore di scienze lo stava scortando nell'aula in cui avrebbe passato le successive due ore, a riflettere sui propri errori con gli altri 'delinquentelli' (così li aveva chiamato durante il tragitto) lì dentro. una volta arrivati, lui aprì la porta e si fermò per qualche minuto a parlare con la collaboratrice che si era offerta di tenerli d'occhio.

la classe era praticamente vuota, fatta eccezione per un ragazzone imbronciato e ricurvo su se stesso, un altro che si era addormentato sul banco, e poi c'era lui.
felix risplendeva, sembrava fosse lui ad illuminare la stanza al posto di quelle fioche lampadine quadrate, se ne stava in silenzio ad ascoltare un po' di musica con i suoi auricolari bianchi, impegnato a guardare distrattamente fuori dalla finestra.

hyunjin approfittò del fatto che la sedia accanto a lui fosse libera, e lì si sedette. allora felix finalmente si rese conto della sua presenza, sfilandosi velocemente le cuffiette con sopracciglia aggrottate e l'aria divertita.
"e tu che ci fai qui?" sussurrò, incredulo.

l'altro scrollò le spalle, sistemando lo zaino che aveva tenuto in spalla fino a quel momento per terra, ai suoi piedi.
"sono in punizione." gli rispose, con fare ovvio, e il biondo alzò gli occhi al cielo. hyunjin non poteva esserne certo, ma aveva la lieve sensazione che fosse quasi piacevolmente stupito di vederlo, se non addirittura felice.
"e che hai combinato? hai scarabocchiato su un banco?" lo prese in giro, certo che un ragazzo perbene come lui non sarebbe stato in grado di combinare qualcosa di effettivamente grosso, per cui valesse la pena scontare due ore di punizione, e non aveva torto, ma hyunjin non glielo avrebbe ancora detto.

"e te che hai fatto?" gli pose la fatidica domanda, così, per pura curiosità. e felix non aveva problemi ad ammettere le proprie 'colpe', quindi si mise più comodo, e incrociò le braccia al petto indicando con il pollice uno dei due ragazzi chiusi lì dentro con loro, il più statuario, anche se, in quel momento, sembrava più che altro un cane bastonato. hyunjin piegò la testa da un lato, non aveva capito e per dargli una mano senza essere troppo esplicito, il biondo premette contro l'interno della guancia con la lingua, separando di poco le labbra, suggestivo.

hyunjin spalancò gli occhi, ora era decisamente più chiaro, non avrebbe potuto spiegarsi meglio.
felix si era guadagnato il suo modesto gruzzoletto anche quella mattina.
ridacchiò.
"sembri sconvolto."
"non lo sono."

e davvero, non lo era, ma non era neppure rimasto indifferente. per distrarsi da quella strana sensazione, tirò fuori dallo zaino un piccolo quaderno a quadretti dalle pagine ingiallite e una copertina nera come la pece, ricordandosi del motivo per cui si era fatto mettere in punizione.
felix lo osservò, interrogativo.
"cos'hai lì?" gli chiese, nonostante fosse ovvio.
hyunjin afferrò una lunga matita grigia.
"un blocco, posso disegnarti?"

il biondo tentò di nascondere un sorriso. hyunjin era forse una delle persone più stravaganti che avesse mai conosciuto in tutta la sua vita, mai nessuno aveva mostrato un simile interesse nei suoi confronti. e per quanto amasse il proprio spazio personale e non fosse mai stato propenso a cedere alle lusinghe degli altri, annuì divertito.
"non dirmi che ti sei fatto mettere in punizione per disegnarmi." ridacchiò, avvicinandosi un po' all'altro, che non gli rispose, scrollando le spalle.

allora felix spalancò la bocca e per poco non cadde dalla sedia per lo stupore.
"non ci credo! ti sei davvero fatto mettere in punizione solo per disegnarmi?" domandò nuovamente, stavolta più serio, quasi scioccato.
hyunjin prese un respiro.
"hai detto che oggi pomeriggio non ci sei." disse.
il biondo non credette alle sue orecchie; ma non poteva certo dire di non sentirsi onorato, era la prima volta che qualcuno si faceva mettere in punizione per stare un po' con lui.
d'altro canto però, era fortemente convinto che hyunjin non l'avesse fatto tanto per per lui, ma piuttosto, per l'arte.
"sei tutto matto, lo sai?" bisbigliò, sorreggendosi il mento con la mano destra, e hyunjin sorrise.

"posso disegnarti ora?"
"certo."





𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora