3;1

1K 90 60
                                    

✫

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

la mattina seguente, il sole splendeva come mai aveva fatto prima sulla ridente south wood.
era come se un'improvvisa primavera fosse sbocciata, sbarazzandosi di quel freddo autunno novembrino; i profumi erano più dolci, i colori più brillanti, e neppure la scuola sembrava grigia e tetra come prima.

perfino la lagnosa voce del più noioso dei loro professori arrivava alle orecchie di hyunjin come il melodioso canto di un usignolo, quel lunedì.
e jisung, che sedeva accanto a lui e si era reso conto dell'inusuale bagliore nei suoi occhi, aveva deciso di passare il resto della lezione a fare qualcosa di decisamente più produttivo che prendere appunti sulle caratteristiche delle novelle vittoriane. il gioco era iniziato, la posta in palio erano due delle caramelle al cocomero che seungmin portava sempre in tasca, e l'obiettivo era semplice: scovare la causa della sua aria piacevolmente intontita.

"per me ha fatto un bel sogno e non riesce a non pensarci." sussurrò changbin, con occhi stretti e seri. jeongin, dal banco dietro il suo, lo guardò storto e scosse la testa, procedendo poi con la sua altrettanto errata ipotesi.

lo prendevano molto seriamente. le mura di quella scuola avevano assistito a più scommesse che quelle di una bisca, tutte nate dalla loro comitiva, a hyunjin sembrava di essere finito in una banda di giocatori d'azzardo. però erano pessimi, quasi nessuno mai vinceva.

"per me si è innamorato!" cantilenò però jisung in un bisbiglio, mentre la lezione procedeva, e hyunjin gli sorrise a trentadue denti, schioccando le dita. tutti, nessuno escluso, ghignarono.
"oh si, è decisamente innamorato."
"innamorato perso."

non era si mai innamorato prima, mai così tanto e mai così velocemente, e di relazioni ne aveva avute. ma tutto ciò che aveva provato di più vicino all'amore si era sempre esaurito nel giro di pochi mesi, e mai aveva sentito una connessione come quella che lo legava a felix.
baciarlo era stato catartico.

l'allegria dei suoi amici ebbe però vita breve, quando, facendo simultaneamente due calcoli, capirono di chi si fosse innamorato, e i loro volti si macchiarono di pietà.
"oh, hyunjin. felix?" domandò christopher, arricciando le labbra. hyunjin capì immediatamente il perché di quel tono così compassionevole, era piuttosto lecito in realtà, per loro che non lo conoscevano, essere poco entusiasti. dopotutto lee felix era lee felix, il famigerato mangiauomini di south wood, innamorarsi di lui era da veri idioti.

"se lo conosceste meglio capireste." spiegò brevemente, scrollando le spalle. gli altri, seppur non molto convinti, lasciarono perdere. hyunjin si sarebbe reso conto da solo di quanto difficile sarebbe stato amarlo.

la campanella della ricreazione suonò e il pittore corse fuori dall'aula, superando svelto tutti gli altri studenti che avevano cominciato a riempire il corridoio, diretto verso le scale antincendio di quel piano. era stato proprio hyunjin, la sera precedente, a proporre di incontrarsi lì, dopo che suo padre era tornato a casa con due ore d'anticipo, rompendo la magia del loro bacio, e felix era dovuto sgattaiolare fuori.

quando raggiunse l'uscita di emergenza che lo avrebbe portato sui metallici gradini della scala, l'aprì con il cuore in gola e il timore che l'altro se ne fosse dimenticato. invece felix era lì, schiena contro il muro, e una sigaretta spenta tra i denti. al tonfo della porta che hyunjin si era chiuso alle spalle, si voltò di soprassalto, ma il suo sguardo teso si addolcì nel momento in cui lo riconobbe.

"come hai fatto ad arrivare prima di me?" ridacchiò il moro, con fiato corto, e felix ghignò.
"diciamo che ho i miei metodi." disse.
i suoi metodi consistevano nel saltare la maggior parte delle lezioni che aveva in programma.

hyunjin gli si avvicinò e impavido, lo prese per i fianchi, con gentilezza, poi lo baciò. assaporò il suo burro di cacao alla ciliegia, e felix gli sorrise sereno contro le labbra, sciogliendosi tra le sue braccia come un ghiacciolo al sole.
"spero che la campanella non suoni mai." sussurrò il più alto, schiacciando la fronte accaldata contro la sua, e si beò dell'angelica risata dell'altro, per poi baciarlo una seconda volta mentre felix portava le mani tra i suoi capelli. il desiderio era reciproco.

"oggi vieni da me? vorrei finire il tuo ritratto." domandò il pittore, staccandosi da lui malvolentieri, continuando ad osservarlo come fosse stato un sogno e avesse voluto ricordarne ogni minimo dettaglio. felix dischiuse la labbra; era la prima volta che hyunjin definiva il dipinto al quale stava lavorando il suo ritratto, anche se effettivamente era sempre stato così.
"non vedo l'ora." rispose, sincero.

le scale antincendio davano su di un angolo poco frequentato del cortile interno della loro scuola. passavano inosservate, e gli studenti avevano ben altro da fare che starsene con occhi vigili in attesa di novità o qualsiasi cosa ritenessero inusuale, tutti tranne uno.

e nulla sfuggiva a kim sunoo.



come avrete probabilmente intuito mi diverto molto a creare situazioni poco serene !!

inoltre, approfitto di questo spazio perché sento di dovervi ringraziare per tutte le belle parole che mi avete scritto, mi hanno davvero aiutata. sapere che c'è gente che è realmente interessata a ciò che ho da raccontare è di vitale importanza per me, così come lo è in egual modo per tutti gli altri autori su questa piattaforma, e il supporto è essenziale.

per questo, se avete bisogno di consigli, di qualcuno che vi dia la propria opinione su una storia a cui state lavorando o semplicemente di parlare un po' delle vostre idee, io ci sono e sarei felice di aiutare, per quanto possibile.

detto ciò, grazie e grazie ancora, per tutto♥︎

𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora