4;1

1K 98 64
                                    

✫

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

una bottiglia di acqua minerale semivuota rotolava da un lato all'altro sui grigi sedili posteriori della macchina della famiglia hwang, spostandosi a ritmo delle brusche curve delle stradine di periferia su cui hyunjin stava attentamente guidando.

felix aveva affermato di star riposando gli occhi, con la testa adagiata contro il duro vetro del finestrino, mentre fuori aveva da poco cominciato a piovere, e di tanto in tanto sbadigliava, assonnato. alla radio davano creep, una vecchia canzone del gruppo radiohead che con le sue note un po' malinconiche e tormentate, che dalle casse costrette quasi al minimo della loro potenza uscivano ancora più basse e meste, teneva compagnia al pittore durante quel silenzioso viaggio verso casa.

"hyunjin?" lo chiamò l'altro, d'un tratto, in un sussurro, provando di essere effettivamente sveglio, come aveva detto sarebbe stato. hyunjin non distolse lo sguardo dall'asfalto illuminato dai fari dell'automobile, annuendo.
"sì?" gli rispose, abbassando ulteriormente di una o due tacche il volume della musica.

felix prese un respiro profondo e si specchiò nel vetro bagnato dalle goccioline, detestando il suo riflesso stanco e pallido. preferì evitare di voltarsi verso hyunjin, ma continuò a parlare.
"scusami, per non averti ascoltato quando hai cercato di parlarmi. ero fuori di me." disse.
si era ripreso, aveva dimezzato quella stessa bottiglia che ormai era caduta a terra e aveva avuto la fortuna di trovare un pacchetto di gomme nel vano portaoggetti. per ovviare al freddo, hyunjin gli aveva dato la sua giacca, e aveva acceso il riscaldamento.

hyunjin scosse la testa, completamente in disaccordo, afferrando saldamente il volante all'ennesima fastidiosa curva.
"non devi scusarti, è stata tutta colpa mia."
"è stata colpa degli altri, in realtà." lo corresse felix, stringendosi nel caldo giaccone nero del pittore. profumava proprio come lui.
"odio questa città." dichiarò poi, austero.

l'altro non si perse in futili domande, non gli chiese né il perché, né se ci fosse stata anche solo una piccola, minuscola cosa che apprezzasse di south wood, qualcosa che lo avrebbe potuto in qualche modo spingere a cambiare la sua opinione, perché le risposte le conosceva già e non lo biasimava. nulla l'avrebbe resa meritevole dell'amore di felix, non gli aveva mai regalato niente, se non dolore.

"quando me ne andrò-" esordì allora il pittore, la sua mano destra andò a posarsi sulla coscia del biondo, che in quel momento si voltò nella sua direzione, mostrandosi in tutta la sua vulnerabilità. non ci aveva ancora pensato.
la partenza di hyunjin era un quando, non un se, south wood non era e mai sarebbe stata il suo posto. la sua permanenza era provvisoria, e al compimento della maggiore età probabilmente se ne sarebbe tornato da dove era venuto, o si sarebbe trasferito in qualche capitale europea a perseguire il suo sogno di diventare un vero artista, e i suoi genitori lo avrebbero incoraggiato. al contrario, felix era inesorabilmente incatenato alla sua città, non aveva soldi, sostegno o modo per andarsene, e il suo destino era segnato; sarebbe marcito tra la muffa delle travi di casa sua, e south wood sarebbe stata la sua bara.

"ti porterò con me." disse, poi, rivolgendogli uno sguardo carico di sincerità, e felix sbatté le ciglia.
"non dirlo, se non lo pensi." sussurrò, tornando a guardare il cielo fuori dal finestrino. il suo volto era dominato dalla stessa aria spossata di qualche ora prima, e la sua voce, roca e ridotta ad un soffio nella sua sofferta diffidenza, portò hyunjin ad annuire, comprensivo. per quanto difficile da credere in quel momento, la sua non era una falsa promessa. non ne aveva mai fatte.

"lo penso. avrò bisogno della mia musa, sempre e dovunque."
felix chiuse gli occhi, sorridendo alle sue parole; aveva usato quello stesso tono di cui era solito vestire la sua voce quando lo riempiva di complimenti, giurando sulla sua stessa vita di essere sempre onesto, ed era impossibile non fidarsi di lui. le sue dita gelide andarono ad accarezzare quelle di hyunjin, ancora delicatamente appollaiate sulla sua gamba e felix le studiò mentre le intrecciava.
"sempre? mi dipingeresti anche in questo stato?" domandò, divertito, ma una punta di timore appesantiva il suo timbro già un po' incupito.

del naturale fascino seduttore con cui felix era solito conquistare e spezzare cuori non vi era più traccia, quell'aurea di sicurezza che lo aveva sempre circondato era svanita, e di lui era rimasto il piccolo ragazzino insicuro e fragile che era convinto di aver soffocato anni prima, sotto strati di freddezza.

hyunjin riconobbe in quell'esatto istante l'ormai familiare via di casa, e decise di accostare per un attimo la macchina accanto ad un alto albero che sbucava da una delle aiuole sul marciapiede.
si tolse la cintura, e l'altro lo fissò attentamente, aspettando con impazienza.
"ti dipingerei sempre, felix." enunciò, guardandolo negli occhi.
non sapeva più come dirglielo, come fargli capire che non importava quanto scure fossero state le occhiaie che gli coloravano il viso, quanto le sue labbra fossero state screpolate e secche e quanto i suoi capelli biondi arruffati, sarebbe sempre stato perfetto, ai suoi occhi.

e felix si morse il labbro, annuendo, contento.
"lo dici perché ami me, o l'arte?" ridacchiò.
il pittore scosse la testa, stringendo saldamente l'esile mano del suo amato, e se la portò al petto.
"sono cose talmente diverse, non so spiegartelo. è che l'arte è il sangue che mi scorre nelle vene." cominciò a parlottare, a bassa voce, quasi come avesse avuto il timore che qualcuno avrebbe potuto sentirli, ed era quasi così; quelle parole erano per felix, per felix e per nessun altro, l'unico che meritava di sentirle e riceverle. l'unico, per hyunjin.

"e ti appartiene, felix. tutto di me, ti appartiene."









mi scuso infinitamente per avervi fatto aspettare così tanto, sono davvero mortificata, non accadrà più. spero che non me ne vogliate, mi impegnerò a pubblicare più regolarmente.

non vorrei che pensaste che do la vostra attenzione e il vostro supporto per scontato, anche se non ci conosciamo personalmente vi voglio bene, e ci tengo a non deludervi.

🫶🏻

𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora