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quando hyunjin avvertì una leggera pressione sulla guancia, aprì lentamente gli occhi e come un miraggio, vide felix già sveglio e seduto accanto al suo corpo disteso, con la delicata luce del mattino che gli colorava gli occhi e giocava con le sfumature dei suoi capelli.

tra le dita della mano sinistra sorreggeva leggiadro il mento del pittore, sollevandolo di poco mentre con un pennarello rosa stretto nella destra, disegnava imperterrito sul suo viso, senza fermarsi neppure quando l'altro si destò.
"buongiorno" si limitò a dire, con le labbra tirate in una linea dritta e seria, concentrato sulla sua opera d'arte. hyunjin sbatté le palpebre.
"che stai facendo?" mormorò stanco.
felix retrasse la mano e osservò con un sorriso orgoglioso il suo capolavoro, alzando le spalle.
"mi annoiavo, sei un dormiglione." sghignazzò.

hyunjin sbadigliò e scosse la testa, restando disteso sul pavimento, comodo come mai era stato, mentre l'altro rimetteva silenzioso il tappo al pennarello, gettandoselo poi alle spalle.
"che ore sono?" borbottò con voce roca e aria confusa, in attesa di una risposta da felix, che dubbioso afferrò il telefono e annuì.
"le otto e un quarto."
"e non pensi che i tuoi si preoccuperanno quando non ti troveranno a casa?" chiese hyunjin, cominciando ad alzarsi controvoglia.
felix non gli rispose, limitandosi a fare spallucce, e l'altro non insistette. ormai in piedi, l'artista si sgranchì la schiena dolorante, stiracchiandosi tra un grugnito sgraziato e l'altro, mentre felix lo guardava dal basso, silenzioso.

"stavo pensando." esordì allora hyunjin, infilandosi rapido le mani in tasca, e attirò maggiormente l'attenzione del biondo.
"visto che sei già qui, ti va se continuiamo il dipinto? so che è sabato ma penso che lo finirò presto, sono a buon punto." disse.

felix acconsentì, e nonostante quell'impegno gli portasse via una marea di tempo libero il pomeriggio, costringendolo anche a spostare alcuni dei suoi appuntamenti, l'idea che presto sarebbe finito non lo rallegrava come avrebbe fatto se glielo avesse detto dopo il loro primo pomeriggio insieme. ritagliare una parte delle sue giornate per dedicarla a hyunjin non era più uno sforzo immane, era diventato piuttosto un modo parecchio piacevole di occupare il tempo.

e la compagnia di hyunjin era dolce, lo riempiva di complimenti, lo faceva sentire speciale, era come un abbraccio, fatto persona.
"va bene." rispose, frettoloso, e lo raggiunse in piedi. l'altro sorrise e si sedette dietro la tela.
"puoi spogliarti." affermò, recuperando la tavolozza usata poche ore prima e intingendo un pennello nell'acqua sporca di un bicchiere di ceramica, che avrebbe dovuto cambiare.

felix eseguì, levandosi maglietta, pantaloni, e tutto il resto. poi si distese, comodo sulla chaise-longue e prese un respiro profondo, acquisendo la posa in cui ormai aveva imparato a sistemarsi senza le istruzioni di hyunjin.
il pittore riprese il suo lavoro, attivamente.

"quante volte dovrò venire ancora, secondo te?" domandò felix, sforzando un tono indifferente.
il moro sbatté le ciglia, e senza guardarlo direttamente negli occhi, sospirò.
"non so, per finire questa tela penso altre due, è un problema per te?" domandò, certo che felix si fosse ormai stufato di starsene immobile per ore quasi ogni pomeriggio. dal canto suo, hyunjin avrebbe potuto dipingerlo per giorni e notti intere, avrebbe volentieri rinunciato a tutti gli altri soggetti pur di ritrarlo in eterno.
in risposta il biondo scosse la testa, piuttosto frenetico, tanto che se ne rese conto pure lui.
"no, va bene."

allora hyunjin si fece coraggio, e tentò la sorte, azzardando una proposta.
"non sentirti obbligato, felix. ma se ti va, una volta finita questa tela potremmo farne un'altra." borbottò, sottovoce, ma felix lo sentì comunque, e non poté nascondere un sorriso.
"certo, sì.", 'quante ne vuoi', fu sul punto di aggiungere, ma si trattenne. hyunjin ne fu contento, e lo ringraziò, per poi riprendere a lavorare con cura e dedizione al suo dipinto.

felix non si annoiava più come prima a posare, restare fermo sotto ordine del pittore, era diventata quasi un'abitudine, almeno aveva l'occasione di studiare hyunjin nello stesso modo in cui lo faceva lui. come fosse la pagina di un libro, o una poesia da imparare a memoria, lo guardava, lo guardava e lo guardava ancora.
felix si stupiva continuamente del fatto che lo ritenesse bello come affermava, perché hyunjin era forse il ragazzo più attraente che south wood avesse mai visto passeggiare per le sue strade, e non aveva alcun dubbio al riguardo.

"felix?" lo richiamò un secondo, e lui sbatté le ciglia, riprendendosi. chinò il capo.
"si?"

"che mi hai disegnato sulla guancia?" chiese, senza guardarlo, abbozzando un sorriso divertito che l'altro ricambiò, furbesco.
"non vuoi saperlo."






𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora