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per quanto di modeste dimensioni, il liceo di south wood nascondeva tra le sue grigie e misteriose mura decine di vecchie aule e stanze di cui spesso e volentieri, perfino gli insegnanti stessi non erano a conoscenza. felix era un po' il loro cristoforo colombo, poteva vantarsi di averne scoperte almeno la metà; ma, a differenza del noto esploratore, non avrebbe di certo condiviso le sue piccole americhe con chiunque, se non pochi, pochissimi meritevoli. 

ma riki nishimura lo guidò verso un luogo nuovo. un vecchio bagno nei piani sotterranei, dove si trovava la palestra interna, reso inagibile qualche anno prima a seguito di un incidente con un lavandino e del quale probabilmente la loro preside aveva accantonato le pratiche, gettandolo nel dimenticatoio. la porta era coperta da un grosso materasso da ginnastica, blu, e spesso sunoo e i suoi amici si rintanavano lì dentro per girarsi un paio di spinelli, lontani da occhi indiscreti.

il pavimento era sporco di polvere e mozziconi di sigarette fumate fino al filtro, e la luminosità era piuttosto scarsa. riki se lo trascinava appresso, tenendolo saldo per il polso e quando si fermò, lasciò la presa per qualche istante.
"questo posto fa schifo." disse felix, continuando a guardarsi attorno. non che fosse abituato ad un lusso sfrenato, certo, ma era sicuro di aver appena visto uno scarafaggio scorrazzare in libertà dietro le scarpe dell'altro, che sbuffò.
"ma quanto ti lamenti. non dovresti sedurmi, o qualcosa del genere?" chiese, ironico, e il biondo sospirò, annuendo. si sollevò sulle punte dei piedi, e allacciò le braccia dietro il suo collo, sbattendo languido i suoi occhioni da cerbiatto.

era così bravo ad ammaliare le persone, che per un istante riki quasi si dimenticò del perché fossero lì, e dovette obbligarsi a distogliere lo sguardo da quelle iridi magnetiche. e quale modo migliore, se non chiudere gli occhi e baciarlo?
felix restò immobile, tutto gli sembrò così sbagliato, avrebbe voluto correre via, tra le braccia di hyunjin, il suo posto felice. ricambiò a fatica, per quanto riuscì a farlo, per quanto la sua coscienza gli permise.
'fallo per i soldi', si ripeteva.

sentì una delle mani di riki risalire sul suo fianco, poi lungo il torso e sopra le spalle, fino a raggiungergli il collo, sulla quale si fermò. poi cominciò a premere, forte, più forte di quando gli altri lo facevano per divertirsi, e a felix mancò il fiato. spalancò le palpebre, annaspando in cerca d'aria, e boccheggiò contro la sua bocca.
quando provò a scansarlo con una spinta, riki lo sbatté contro il muro, allontanandosi dalle sue labbra con la più austera delle espressioni.
"cosa-" tentò di parlare il biondo, terrorizzato, ma la sua voce uscì talmente mozzata che preferì tacersi da solo. ogni suo tentativo di divincolarsi dalla ferrea presa dell'altro si rivelava sempre più inutile. udì dei passi, farsi man mano più vicini.

ed eccolo lì, in tutta la sua glaciale presenza, sunoo, protetto dietro la possente schiena del suo fidato amico. non vi era traccia del suo solito sorriso, strappato da hyunjin poche ore prima.
"ma guardati, pensavo ti piacesse, non sembri contento." constatò, con il tono di voce più falso che felix gli avesse mai sentito usare.
"sunoo." tossicchiò lui, aprendo la bocca per dire altro, ma nulla uscì, quando le dita di riki premettero più potenti di prima contro la sua pelle. sunoo non si mosse di una virgola.
"non riesci a parlare?" chiese, con fare dispiaciuto, e tirò il labbro inferiore all'infuori, incurvando gli angoli della bocca verso il basso in un broncio di circostanza.

ma poi tornò serio, e superò riki, ponendosi dritto davanti a lui con sguardo impietoso. allungò le dita e afferrò le guance di felix, per la prima volta in tutta la sua vita, realmente spaventato.
"magari impari a chiudere la bocca, visto che non sai chiudere le gambe." disse. il biondo aggrottò le sopracciglia, sempre più confuso, e quando provò nuovamente a rispondergli, pieno di rabbia, sunoo lo colpì in pieno viso, con un sonoro schiaffo. la pelle si dipinse di rosso.

non fu neppure troppo doloroso, nulla a confronto con la possente stretta di nishimura attorno alla sua gola e ai polsi, che riusciva a tenere con una sola mano.
"se scopro che hai detto anche solo ad un'altra persona qualcosa su te e sunghoon, io lo giuro, ti cavo gli occhi, felix." dichiarò, consumato dalla rabbia mentre lo fissava dritto negli occhi, lucidi e tremanti. poi diede una pacca alla spalla dell'amico, che immediatamente lo liberò.

felix si lasciò cadere a terra, incurante del lerciume che la ricopriva, e restò in ginocchio davanti a loro a riprendere fiato freneticamente mentre si toccava il collo, ancora dolente.
sunoo gli sputò contro la gomma che aveva tra i denti, mancando di poco i suoi capelli arruffati, e colpì invece un suo braccio.

"spero di essere stato chiaro." sibilò, pulendosi il retro delle scarpe sui pantaloni di felix, immobile sul pavimento, e privo di forze. si voltò verso riki, carezzandogli le labbra con il pollice.
"noi andiamo, devi lavarti i denti, chissà dove è stata quella bocca. non vorrei ti prendessi qualche malattia venerea." gli intimò, guardando un'ultima volta felix con repulsione, per poi uscire dal bagno e sbattersi la porta alle spalle.

quando rimase da solo, il silenzio di quel bagno dimenticato venne riempito dai suoi singhiozzi.

ed era tutta colpa di hyunjin.






𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora